Virginia Raggi crolla nei sondaggi, ma tiene in periferia. Il reportage del FT

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23 Settembre 2016

Il disastroso inizio dell’esperienza amministrativa di Virginia Raggi e del Movimento 5 Stelle a Roma, amplificato dall’eco mondiale della rinuncia dell capitale d’Italia alla candidatura olimpica, è ormai oggetto di attenzione e studio da parte della stampa internazionale. Dopo le critiche apparse nei giorni scorsi sulle colonne di GuardianNew York Times e Wall Street Journal, è oggi il Financial Times a dedicare un reportage alla Roma “grillina”, raccogliendo umori e testimonianze nella borgata di Tor Bella Monaca, nel cuore di quel VI municipio dove l’ex praticante dello studio Sammarco ha raccolto un plebiscitario 79%. Un quartiere definito – forse con un po’ troppa enfasi e dimenticando il voto sulla Brexit –  “il cuore dell’insurrezione populista che sta scuotendo l’Europa.

L’autorevole testata britannica, registra dunque una tenuta di consensi di Sindaco e Movimento 5 Stelle in uno dei quartieri della periferia romana che più ha pesato sulla netta affermazione della Raggi, confermando un’apertura di credito verso il Movimento 5 Stelle da parte delle zone più sofferenti della città, colpevolmente abbandonate dalle precedenti gestioni. Poco peserebbero, al momento, il totale immobilismo dell’amministrazione – dai servizi sociali fermi, alla giunta ancora non completata – e scene di degrado come la “conta dei topi” dei bambini del quartiere. La frase ricorrente è ancora: “lasciamoli provare”.

Chi invece registra un vero e proprio crollo di consensi della prima cittadina della Capitale, è un sondaggio di Piepoli pubblicato stamane sulla Stampa, che raffronta gli umori di romani e torinesi sugli operati delle neo elette. Il confronto è impietoso. Se infatti a Torino la Appendino registra un gradimento del 56%, Virginia Raggi crolla al 42%. Le va un po’ meglio quando agli intervistati viene chiesto di esprimersi sulla fiducia, qui il sindaco di Roma “tiene” con il 45% (registrando comunque una fortissima flessione rispetto alle rilevazioni post elezioni), ma viene surclassato da quello di Torino che vola al 64%.

È giusto sottolineare che ovviamente, trattandosi di sondaggi e reportage, una valutazione nel merito non può che essere parziale. Si può però registrare una tendenza. Se a Torino il passaggio alla gestione penstastellata non ha (ancora) prodotto traumi, a Roma la situazione è decisamente più complessa. E se in quota parte questo può dipendere dal netto dislivello di valori tra le due esponenti del M5S (la Appendino è apparsa sin da subito assai più autorevole e preparata), ciò che acuisce la differenza di percezione tra le due esperienze è soprattutto la base di partenza: dalle stratificazioni sociali – Torino è una città più piccola, mediamente colta e assai più benestante di Roma – alla situazione pregressa.

Virginia Raggi esce sicuramente indebolita da un inizio pieno di contraddizioni e false partenze, ma a Roma lei e il Movimento 5 Stelle cristallizzano il loro consenso nelle aree più popolari e disagiate, quelle che un tempo erano le “zone rosse” della città. Nei prossimi mesi avremo più chiaro quanto ciò dipenda da un’apertura di credito condizionata al raggiungimento di obiettivi e quanto da un effettivo radicamento del partito della Casaleggio Associati sul territorio. Ovviamente, la condizione è che sindaco e giunta inizino a fare qualcosa, a parte i pranzi in osteria…

TAG: financial times, movimento 5 stelle, piepoli, Roma, sondaggi, VIRGINIA RAGGI
CAT: Roma

6 Commenti

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  1. evoque 8 anni fa

    Scusi, Salamida, lei sostiene che Appendino sia risultata da subito molto più preparata e autorevole della sua socia romana. A parte che non ci vuole un gran che, a questo proposito vorrei però ricordarle alcune perle dell’Appendino. Appena eletta, aveva detto che sarebbe stata il sindaco di tutti. Bella scoperta, glielo impone la legge. Poi, aveva aggiunto che nelle scuole avrebbe introdotto la dieta vegana, causando l’insurrezione dei cittadini. Almeno di coloro i quali hanno bimbi che vanno a scuola. Last but not least, ha nominato nel cda della Fonadazione San Paolo, una tizia, molto esperta, secondo l’Appendino. Sì, esperta lo sarà di sicuro, ma di problemi sessuali. Che cosa c’entri quella nomina con quel cda, lo sa, forse, solo l’Appendino. Per quanto riguarda i consensi ancora alti di Raggi nelle periferire, beh, senza voler essere cattivo, diciamo che là hanno votato con la pancia. Prima votavano rosso? Perché? Perché i cosiddetti rossi facevano credere che avrebbero rivoluzionato il mondo e che avrebbero tolto ai ricchi per dare ai poveri. Infatti, in URSS, Breznev si dilettava a scorrazzare sulle strade con le sue Rolls personalizzate… Mentre i suoi concittadini vivevano ammucchiati in appartamenti condivisi con perfetti estranei. E anche allora era, dunque, un voto di pancia, un voto dato a chi prometteva loro di vendicarli, in primis per le frustrazioni subite e poi di risollevarli dalle stesse. Gente così ha bisogno di un buon lasso di tempo prima di atterrare, dolorosamente, sul suolo terrestre.

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  2. beniamino-tiburzio 8 anni fa

    Oggi gli umori cambiano molto più rapidamente che in passato. Caro evoque, dò tempo 6 mesi.

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    1. evoque 8 anni fa

      Mi sembri ottimista. Ma magari mi sbaglio.

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  3. giorgio-lumigan 8 anni fa

    IO credo che se i romani hanno votato Raggi, devono semplicemente tenersela. Certo, speravano nel miracolo della madonnina, ma la realtà e più complicata.

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  4. giorgio-lumigan 8 anni fa

    IO credo che se i romani hanno votato Raggi, devono semplicemente tenersela. Certo, speravano nel miracolo della madonnina, ma la realtà e più complicata.

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  5. giorgio-lumigan 8 anni fa

    IO credo che se i romani hanno votato Raggi, devono semplicemente tenersela. Certo, speravano nel miracolo della madonnina, ma la realtà e più complicata.

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