Medicina Democratica Onlus: Appello a votare NO

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30 Novembre 2016

Medicina Democratica Onlus: le modifiche costituzionali e l’Italicum sono atti insalubri da respingere al mittente.

Il direttivo di Medicina Democratica Onlus ha approvato il seguente documento per dichiarare pubblicamente la propria posizione contraria alla riforma costituzionale sulla quale gli italiani si esprimeranno il prossimo 4 dicembre. L’appello di Medicina Democratica a votare No è spiegato sinteticamente in questa frase: “Questa riforma, questo progetto, è un atto lesivo dello stesso diritto alla Salute”.

Ecco il testo:

Medicina Democratica Onlus per il NO alla controriforma costituzionale e per il NO alla legge elettorale “Italicum”.

L’attuale esecutivo ha inaugurato il suo mandato con la parola d’ordine dell’innovazione e delle riforme.

La riforma costituzionale (Legge Boschi) così come la riforma elettorale (Italicum – legge 52/2015), per quanto dichiarato dagli ideatori, andrebbero nella direzione di rendere più veloce l’azione dei governi con due meccanismi fondamentali: eliminando il bicameralismo ed introducendo un imbuto nella selezione dei rappresentanti politici (della compagine governativa e dell’opposizione) .

Per queste riforme è stato indetto un referendum (Costituzione) ed un altro sarebbe opportuno (Italicum).
Riteniamo che la logica che le sostiene sia la stessa ed è una logica che dobbiamo contrastare. Il progetto è modificare le basi della Repubblica democratica non per rendere più efficienti le istituzioni ma per introdurre una sorta di “premierato” del Presidente del Consiglio, una deriva autoritaria, per “normalizzare”la realtà italiana e ridurre gli spazi dell’espressione della volontà popolare e del conflitto sociale.

Il primo punto di tale programma è una nuova legge elettorale che stabilisce un premio di maggioranza eccessivo mettendo fuori gioco ogni minoranza non allineata ai raggruppamenti elettorali maggiori e scoraggia – di fatto – la partecipazione di sempre più vaste masse di popolazione alla stessa espressione del voto (che voto a fare ,se non trovo qualcuno che mi rappresenti veramente? Che voto a fare se il mio voto avrà un valore minore di quello di un sostenitore dei partiti più forti? Oppure se oggi sono minoranza, per divenire maggioranza con questi sbarramenti, dovrei attendere tanto per ottenere una rappresentanza ed intanto mettere in campo una strategia extraparlamentare di lunga-lunghissima durata) .

Insomma l’Italicum è una riedizione – peggiorata – del Porcellum in una fase storica in cui la gente già in maggioranza è attratta dall’astensione. Evidentemente agli occhi degli ideatori del progetto il fenomeno dell’esclusione di buona parte della popolazione è visto con favore . Per una associazione come Medicina Democratica che, nel nome stesso, ritiene fondamentale la democrazia e la partecipazione (“Bisogna combattere la mancanza di partecipazione come una malattia…”) , questo progetto è un atto lesivo dello stesso diritto alla Salute .

Maccacaro ha analizzato in più occasioni il rapporto malattia, estraniazione, isolamento ed assenza di rappresentanza ma anche chi non ha letto i suoi testi capisce che il non potere agire realmente sulla selezione della classe politica significa anche non potere scegliere chi programmerà o gestirà il Sistema Sanitario. Medicina Democratica non solo è contraria alla restrizione di rappresentatività ma promuove in tutte le sedi nuove forme di autoorganizzazione e democrazia diretta nei luoghi ove si gestisce la salute, in spazi istituzionali e non (ospedali, centri sociali, aree urbane autogestite) per la riappropriazione del diritto e la sperimentazione di nuovi rapporti tra la sofferenza e l’istituzione sanitaria.

Medicina Democratica, cioè, ritiene che non vi è un eccesso di rappresentanza ma al contrario sia necessario creare nuove forme di espressione democratica. Si capisce anche che l’estraniazione dalla politica non è diffusa alla stessa maniera in tutte le classi sociali ma riguarda in larga misura le classi popolari e la fascia sempre più ampia dell’emarginazione. Anche qui, gli ideatori della riforma non solo non si preoccupano del fenomeno ma in qualche modo lo ritengono un elemento che favorisce il dinamismo politico selezionando un’area sociale di elettori ristretta ma funzionale a logiche di partito.

Alla fine, ad eleggere un governo ci sarà sì e no il 25% dei votanti e avranno ancor meno rappresentanza le espressioni di sofferenza sociale perché non compatibili in questo disegno. Medicina Democratica invece è strategicamente legata proprio alle classi sociali subalterne.

Medicina Democratica, in una società con forti differenze di classe, ha sempre scelto di stare con la sofferenza sociale, proprio perché la Salute non è uguale per tutti (un disoccupato napoletano non avrà in questa situazione storica la solerzia e la qualità dei servizi di qualche benestante che può accedere alle cure esclusive di luminari in cliniche di lusso) e questa è un’ingiustizia che va combattuta. La nostra diversità è una scelta politica, di schieramento e di prospettiva. Noi la rivendichiamo come rimarchiamo anche per aprire un dibattito vero con altri movimenti ed associazioni che parlano in maniera indefinita di salute, ammalati, ambiente come dimensioni eteree, al di sopra ed al di fuori dei conflitti sociali. Non si tratta di riproporre schemi ideologici per motivi propagandistici ma di dire la verità: il disoccupato napoletano cardiopatico morirà di scompenso cardiaco a 40 anni in attesa di un posto letto in cardiochirurgia e nessuno dirà niente in Tv. Di qualcun altro assistiamo alla cronaca giornaliera in TV per mostrare un intero ospedale mobilitato a garantire la sua pronta guarigione perché ha più diritto di vivere di uno che non riesce a pagare le bollette.

il secondo meccanismo è quello di “neutralizzare” il Senato con l’eliminazione del bicameralismo . In realtà si propone un secondo serbatoio di classe politica – non direttamente eletta – che avrà tutto l’interesse ad avere una comoda poltrona a Roma senza avere alcun interesse a disturbare il governo formato dai deputati di maggioranza. Ci dicono che si risparmia ma in realtà la differenza dei costi sarà irrisoria creando un baraccone parassitario di cooptati alla briglia della maggioranza del momento anziché mantenere una elemento di controllo e comunque di espressione della volontà degli elettori.

E dopo le regole democratiche cadranno le altre regole e i diritti costituzionali se daranno fastidio al premier di turno….

Medicina Democratica quindi considera inaccettabili entrambe le riforme proposte e ancor più il loro “combinato disposto”, un unico progetto antidemocratico, ed invita a votare No al Referendum del 4 Dicembre e a dire No anche alla legge elettorale .

Il direttivo di Medicina Democratica Onlus

TAG: referendum
CAT: diritti umani, Sanità

7 Commenti

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  1. evoque 7 anni fa

    Medicina democratica? Posso ridere?

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  2. silvius 7 anni fa

    Forse c’è da piangere… La signora Bardelli non conosce pudore.

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  3. vincesko 7 anni fa

    L’aucielle s’apparano ‘ncielo e ‘e chiaveche ‘nterra Gli uccelli si accoppiano in cielo e gli esseri spregevoli sulla terra
    http://www.duepuntotre.it/2015/10/il-libro-di-antichi-proverbi-e-detti.html. PS: Al posto di spregevoli, nel caso di specie, va bene anche sostenitori di un contaballe seriale e traditore.

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  4. vincesko 7 anni fa

    Segnalo volentieri: Scarpinato: “La riforma Renzi è oligarchica e antipopolare” di Roberto Scarpinato* – (24 novembre 2016) Il mio dissenso nei confronti della riforma costituzionale è dovuto a vari motivi che, per ragioni di tempo, potrò esplicare solo in piccola parte. In primo luogo perché questa riforma non è affatto una revisione della Costituzione vigente, cioè un aggiustamento di alcuni meccanismi della macchina statale per renderla più funzionale, ma con i suoi 47 articoli su 139 introduce una diversa Costituzione, alternativa e antagonista nel suo disegno globale a quella vigente, mutando in profondità l’organizzazione dello Stato, i rapporti tra i poteri ed il rapporto tra il potere ed i cittadini. Una diversa Costituzione che modificando il modo in cui il potere è organizzato, ha inevitabili e rilevanti ricadute sui diritti politici e sociali dei cittadini, garantiti nella prima parte della Costituzione. […] Tramite questi e molti altri sofisticati meccanismi che per ragioni di tempo non posso spiegare, si pongono così a mio parere le premesse per una transizione occulta da un repubblica parlamentare imperniata sulla sovranità popolare, sulla centralità del Parlamento e sulla separazione dei poteri, ad un regime oligarchico nel quale il potere reale si concentra nelle mani di una oligarchia che occupa il cuore nevralgico dello stato.
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/scarpinato-%e2%80%9ctutte-le-ragioni-per-votare-no-a-una-riforma-oligarchica-e-antipopolare%e2%80%9d/

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  5. vincesko 7 anni fa

    Segnalo volentieri: Gustavo Zagrebelsky: “Costituzione indifesa come a Weimar. Fermiamo gli apprendisti stregoni” «Parlamento illegittimo, non poteva cambiare la Carta. Ma i garanti tacciono Mourinho direbbe: riforma zero tituli. Col proporzionale torna la politica» GIUSEPPE SALVAGGIULO – 29/11/2016 […] La riforma non tocca i principi, la prima parte della Carta. «Davvero si tratta solo di efficienza dell’esecutivo e non anche di partecipazione di coloro che a quei principi sono interessati? A proposito: a me pare che sia stato violato proprio l’articolo 1». In che modo? «La riforma è stata approvata da un Parlamento eletto con una legge incostituzionale. Fatto senza precedenti». Però la sentenza della Consulta sul Porcellum dice che il Parlamento resta in carica. «La prima parte della sentenza dice che la legge è incostituzionale perché ha rotto il rapporto di rappresentanza democratica tra elettori ed eletti. La seconda che, per il principio di continuità dello Stato, il Parlamento non decade automaticamente. Bisognava superare il più presto possibile la contraddizione. Invece il famigerato Porcellum, che tutti aborrono a parole, non è affatto estinto: vive e combatte insieme a noi perché il Parlamento che abbiamo è ancora quello lì. La riforma costituzionale è stata approvata con i voti determinanti degli eletti col premio di maggioranza dichiarato incostituzionale. Ma i garanti della Costituzione fanno finta di niente e tacciono». Chi sono i garanti? «Dal presidente della Repubblica ai singoli cittadini. La Repubblica di Weimar, nella Germania degli Anni 30, implose anche per l’assenza di un “partito della Costituzione” che la difendesse oltre gli interessi contingenti dei partiti. Oggi accade lo stesso». Perché è violato l’articolo 1? «L’articolo 1 dice che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Ebbene, questo Parlamento non è stato eletto secondo le forme ammesse dalla Costituzione. C’è stata un’usurpazione della sovranità popolare. La riforma è viziata ex defectu tituli». Professore, così diamo nuovo materiale a Crozza. «Allora citiamo Mourinho: è una riforma “zero tituli”».
    http://www.lastampa.it/2016/11/29/italia/politica/gustavo-zagrebelsky-costituzione-indifesa-come-a-weimar-fermiamo-gli-apprendisti-stregoni-QmYOxUHupZCaNFAlbY5rYI/pagina.html

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  6. giorgio-cannella 7 anni fa

    Allego due miei contributi per comprendere meglio i contenuti del disegno di legge di riforma costituzionale sul quale saremo chiamati a votare il 4 dicembre 2016. Buona lettura. http://giorgiocannella.com/index.php/2016/06/03/referendum-costituzionale-italiano-ottobre-2016/ http://giorgiocannella.com/index.php/2016/10/29/referendum-4-dicembre-2016-parte-seconda/

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  7. federico.gnech 7 anni fa

    Abbiamo capito. L’appello appare qui sugli Stati in doppia copia. Lo riposterà anche domani e sabato?

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