Dinosauri, zanzare e camaleonte (ovvero i 5 stelle in fuga per la vittoria)

25 Febbraio 2017

“Creare una miriade di piccoli partiti di sinistra, come zanzare, per infastidire e disorientare l’avversario!”. Questo il suggerimento che dava Bertinotti (genialmente re-interpretato da Corrado Guzzanti) quasi dieci anni fa; era a suo parere la strada più efficace per aver ragione di Pd e Forza Italia, che allora erano i due dinosauri da sconfiggere. Ai quali, oggi, si è aggiunto una nuova potente forza politica, più camaleonte che dinosauro, il Movimento 5 stelle.

Il suggerimento, nel corso di questo decennio, è stato senza alcun dubbio fatto proprio non soltanto dai neo-comunisti, ma anche all’interno del centro-sinistra, che pare non smettere praticamente mai di creare nuovi simboli, nuovi gruppi, nuove fazioni con l’obiettivo presunto di dar voce ai quei cittadini, a quegli elettori che non si riconoscono nella mainstream del Partito Democratico, e men che meno in quello che fa capo a Renzi.

La speranza, per ognuno di loro, sarà forse quella di rappresentare davvero le grandi masse di cittadini delusi dai dinosauri o dai camaleonti. Sel, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, verdi, Campo Progressista, e tanti altri ancora, cui oggi si aggiunge anche Democratici e Progressisti, il partito degli scissionisti di (per ora) Speranza e Rossi. Una speranza – scusate il bisticcio – finora non suffragata, per nessuna di quelle sigle, dall’orientamento e dalle intenzioni di voto degli italiani.

A quasi una settimana dall’uscita dal Pd di un significativo gruppo di ex-dem, quali sono al momento le conseguenze sul quadro politico-elettorale della novella scissione? Le più recenti indagini demoscopiche ci raccontano unanimi che, nella sostanza, chi si è significativamente giovato di questo trambusto nell’area della sinistra, è stato ovviamente il Movimento 5 stelle. Come si poteva supporre, e nonostante le certo non brillanti performance romane, il movimento creato da Grillo appare in fuga solitaria verso la vittoria.

Fino ad un paio di settimane fa, la prima posizione pareva essere una serrata contesa tra M5s e Pd, entrambi intorno al 30% dei consensi. Dopo le furibonde liti di questi ultimi giorni, i 5 stelle incrementano il loro vantaggio sul Pd di almeno 3-4 punti ma, quel che è peggio, le scommesse in favore della vittoria elettorale del Partito Democratico si sono drasticamente assottigliate, fino a diventare simili a quelle del centro-destra.

Secondo molti dei sondaggi, il futuro vincitore delle prossime elezioni sarà il M5s per quasi il 35% degli italiani, mentre soltanto meno del 20% prevede una vittoria del centro-destra o del centro-sinistra. Sapendo quanto siano state azzeccate, nel passato, le valutazioni degli elettori stessi, è questo un dato quasi funebre per le aspettative di quegli antichi dinosauri, per dirla alla Bertinotti/Guzzanti.

E i nuovi raggruppamenti nati alla sinistra del Pd come si comporterebbero? Al solito, valgono qualcosa intorno al 3-4% dell’elettorato, togliendo una parte di voti dallo stesso Pd e un’altra parte da ex-votanti di Sel/Sinistra Italiana o da qualcuna delle altre numerose sigle che popolano quell’area. Certo, se tutte quelle sigle si riunissero in un’unica lista, la loro forza sarebbe significativa, vicina all’8%, in grado quindi di fare una qualche differenza nel panorama politico.

Ma siamo sicuri che le “zanzare”, sempre secondo il Bertinotti di Guzzanti, sarebbero disposte a sacrificare la propria autonomia in favore di una proposta politica unitaria? Di adottare dunque una strategia utile per la vittoria di quell’area? Tafazzi docet.

TAG: 5 stelle, Bersani, Pd, Speranza
CAT: Partiti e politici

7 Commenti

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  1. Dott. Paolo Natale,

    ho dato un’occhiata al programma del Movimento 5 stelle e mi sembra, a parte qualche novità sull’abbattimento degli sprechi, la riduzione dei privilegi dei politici e la istituzione del tanto osannato reddito di cittadinanza, che non ci sia nulla di innovativo per rilanciare l’economia del paese allo scopo di creare lavoro e sviluppo, per uscire dalla crisi e dalla stagnazione. Quindi, se devo fare un bilancio complessivo, spero che il prossimo governo sia un governo veramente sovranista e non solo a parole. Altrimenti non vedo che differenze possano esserci tra un governo targato centrosinistra o di zanzare varie, e un governo targato M5s. Basterebbe leggere il loro programma, non è poi così difficile capire che se, malauguratamente, dovesse vincere il M5s, avremo altri 4-5 anni di ipnosi collettiva. Come è avvenuto regolarmente negli ultimi 5 anni. Poi a che cosa potrà servire il reddito di cittadinanza, revocabile dopo tre proposte di lavoro rifiutate, se continuerà a esserci carenza di posti di lavoro? Dovranno dare una pensione a vita a tutti? Secondo me, è un raggiro bello e buono ai danni dei cittadini ingenui che hanno votato e voteranno M5s senza neanche capire i reali vantaggi di un governo solo apparentemente innovativo, cioè nessuno. A mio avviso l’italia deve tornare sovrana e quindi bisogna, prima di tutto, uscire dalla gabbia dell’euro. E un referendum per uscire dall’euro, proposto dal M5s, sarebbe controproducente. Qualcuno ha già il programma pronto, non faccio nomi per non essere tacciato come uno che fa propaganda. Basterà fare un decreto del governo di rapida attuazione, e tornare a una nuova lira con rapporto 1:1 sull’euro. La cosa più urgente è tornare alla sovranità monetaria.

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  2. silvia-bianchi 7 anni fa

    la nuova entità politica dei fuoriusciti del Pd si propone come uno spin-off del partito, specializzata nel recupero degli elettori di sinistra; ma parte davvero male, perché non c’è niente di più respingente che definire “movimento” il frutto dell’ennesima operazione di trasformismo politico. Tanta pochezza è davvero un regalo elettorale al vero Movimento, quello dei 5 stelle

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  3. mario-bosso 7 anni fa

    @ salvatore-clemente-ii
    Dubito Che lei abbia letto e soprattutto capito il programma del m5s visto ciò che ha scritto ma questo non è il punto. Bensì mi farebbe molto piacere che lei mi spiegasse in che modo (un po’ più dettagliato e non due righe) procederebbe per l’uscita dall’euro, premetto che anche io sono a favore ad un ritorno alla sovranità monetaria ma il suo fantomatico rapporto 1:1 sull’euro non reggerebbe neppure 1 ora visto che i mercati finanziari non dormono MAI. Quindi di quanto secondo lei si svaluterebbe la nuova lira? E per quanto tempo ci sarebbero fluttuazioni? A quanto si attesterebbe poi il cambio? Sotto quale ombrello di protezione finanziaria ci dovremmo mettere USA o Russia o Cina? Immagino che lei sappia che quando eravamo “sovrani” le nostre politiche economiche e di governo erano scritte e dettate dagli USA/UK! Perché se se ne fosse dimenticato noi siamo diventati “sovranisti” dopo un armistizio con resa incondizionata e dopo 10 anni di fame nera ci siamo industrializzati, cresciuti e sfamati grazie al piano Marshall. Quindi caro Salvatore sappia che se dovessimo fare quel passo dovremmo pensare a chi rivolgerci, certo è vero che oggi potrebbe essere il momento buono la classica finestra che si è aperta con la Brexit e con l’elezione di Trump e non mi pare che in questo momento sia USA che UK si interessino particolarmente dell’Europa e dell’ euro a tal punto da volerli “salvare” quindi gli altri due attori mondiali sono Russia o Cina, ma la Cina è troppo vicino economicamente alla Germania e alle sue politiche quindi… Lei caro Salvatore deve capire una cosa l’Italia da sempre è “appetibile” e quindi tenuta in considerazione solo per la sua posizione geopolitica e ribadisco DA SEMPRE. Il nostro boom economico degli anni 60 è stato permesso non ce lo siamo preso e tutte le nostre svalutazioni della lira anche quelle sono state permesse, non le abbiamo decise noi. Lei crede che gli USA/UK fossero veramente intenzionati ad avere come interlocutore per l’Europa la Germania? (Quando voglio parlare con l’Europa non so chi chiamare. Henry Kissinger) NOOOOO. Non avevano altra scelta, avevano bisogno di un interlocutore affidabile e non potevano certo scegliere un paese dove si dice una cosa e poi se ne fa sistematicamente un’altra e dove se gli viene concesso 1 la classe dirigente si magna 4 e la stessa classe dirigente almeno buona parte di essa è collusa con la mafia e sorelle varie. Anche la Francia non dava questa sicurezza e poi aveva già un posto privilegiato nel board, quindi Germania; solo che hanno nuovamente commesso gli stessi errori degli anni 20. Ah a conferma di quanto scritto sul “nostro non peso” in ogni dove e in ogni quando sappia ( ma sicuramente lei lo saprà) che le uniche due volte che abbiamo provato ad alzare la testa ci hanno ammazzato i protagonisti. 1. Enrico Mattei che voleva ripartire i proventi del petrolio con i paesi produttori al 50% mentre le 7 sorelle davano a loro il 25% e che ebbe un “incidente” aereo. 2. Aldo Moro che cercava di far entrare nel governo il PCI a discapito dei socialisti (ben visti dagli USA solo perché l’acronimo PCI era impronunciabile a loro), che poi fu trovato dentro una R4 rossa. Per concludere caro Salvatore lei otre a leggere e capire il programma del M5S dovrebbe anche leggere e capire la nostra storia almeno quella più recente. In poche parole dovrebbe studiare! P.S. Però se mi spiegasse come e quando uscire dall’euro gliene sarei grato e non mi posti il link del libro di Bagnai che ho già letto 3 volte e dove benché scriva cose giustissime e condivisibili a mio avviso manca proprio il cardine d’appoggio per l’uscita dall’euro (a mio avviso) che poc’anzi le ho descritto. Cordialmente.

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  4. mario-bosso 7 anni fa

    Trovo che l’unica cosa giusta siano quei 3-4 punti al M5S (secondo me saranno almeno 5-6) quindi oggi il M5S si dovrebbe attestare attorno al 35% in salita. Si direi che la previsione e percezione è questa! Signor Natale il PD è da almeno 14 anni (quindi ben prima dell’arrivo di Monti e della fiducia a quel governo non solo da parte del PD) che non fa politiche di SX. Lei si ricorda l’ormai famoso di Violante alla Camera dei deputati?

    Il 28 febbraio 2002, alla Camera, dal resoconto stenografico.

    PRESIDENTE. Per una sorta di par condicio dell’annuncio, devo dichiarare che mi ha chiesto la parola per fatto personale anche l’onorevole Melandri. Così come il ministro Marzano e l’onorevole Pecoraro Scanio, anche l’onorevole Melandri avrà la parola una volta esaurito l’esame del provvedimento.
    Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l’onorevole Violante. Ne ha facoltà.

    LUCIANO VIOLANTE. Onorevole Anedda, ho seguito con attenzione (I deputati del gruppo di Alleanza nazionale fanno: «sccc») … Colleghi, c’è la televisione che vi riprende! Non penso che facciate una bella figura!

    NITTO FRANCESCO PALMA. Ma pensa per te!

    LUCIANO VIOLANTE. Devo dire, onorevole Anedda, che ho seguito con attenzione il suo intervento. Lei sa che la stimo, l’ho asserito varie volte, lei è un professionista serio. Proprio per questo, però, sono ulteriormente colpito dal fatto che lei abbia scatenato dieci minuti di insulti, infondati, nei confronti di questa parte politica. C’è però un punto di soddisfazione: da quei banchi è venuto un impegno alla libertà dall’autoritarismo, e con la vostra storia credo che ciò sia un fatto importante (Vivi applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l’Ulivo, della Margherita, DL-l’Ulivo, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l’Ulivo – Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale e della Lega nord Padania – La deputata Mussolini lancia in aria un fascicolo).

    PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, mi rendo conto che le affermazioni possono essere anche spiacevoli, ma ho ascoltato le une ed ora sento le altre. Rimaniamo tutti tranquilli ed attendiamo la fine della seduta. Prego, onorevole Violante (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia).
    È la stessa cosa da entrambe le parti, non è possibile! Onorevole Biondi, lei lo
    sa, anche lei presiede, come me, quest’Assemblea! Onorevole Violante, continui pure il suo intervento.

    ALFREDO BIONDI. Ma la libertà non è una loro esclusiva (Proteste dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l’Ulivo, della Margherita, DL-l’Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani e Misto-Verdi-l’Ulivo)!

    PRESIDENTE. Onorevole Biondi, lei ha un equilibrio che è per tutti noi punto di riferimento, per cui cerchiamo di tranquillizzare la situazione. Tra le altre cose, sono costretto ad interrompere il calcolo dei tempi ogni volta che vi è un’interruzione. Prego, onorevole Violante.

    LUCIANO VIOLANTE. Grazie, signor Presidente. Tornando alle cose serie di questi giorni di battaglia parlamentare, la questione – lo dico ai colleghi che hanno esposto con compiutezza l’argomento ed anche ai nostri avversari (mi riferisco al collega Bruno, al collega Bondi, ai colleghi Tabacci e Volontè e così via) – che abbiamo cercato di porre – la poniamo qui, la porremmo nel paese, la si porrà al Senato – è un fatto di moderna libertà. La libertà, dal settecento in poi, è lotta contro le posizioni dominanti, è lotta contro la costruzione di posizioni dominanti.
    Riteniamo che la legge che è stata predisposta favorisca la costruzione di una posizione dominante, perché tiene in sé un soggetto che è un imprenditore nel mercato e un soggetto che è la più forte autorità politica del paese. Riteniamo che questo sia il problema e che non sia stato risolto.
    Onorevole Frattini, lei non ha risposto quando, credo ieri, mi sono permesso di sollevare tale questione; ha fatto un’allusione, francamente, non degna di lei; dopodiché non ha risposto. Il fatto che, sia il collega Tabacci ieri sia il collega Volontè oggi, abbiano parlato di soluzioni formalmente deboli e, sostanzialmente, di stato di necessità, non fa che sottolineare questo aspetto. Dico ciò perché credo che in molti di voi vi sia un problema di sensibilità: l’abbiamo visto in questi giorni. Allora, come si risolve tale questione?
    La moderna libertà esige una magistratura indipendente, ma mi sembra che vi sia da parte vostra un’azione diretta al controllo politico della magistratura; esige un Parlamento libero, ma qui, cari amici, non si è discusso nulla, perché da parte vostra non è venuto alcun elemento di discussione, salvo che in un paio di interventi.
    In Commissione Affari costituzionali siamo stati costretti ad uscire dall’aula perché non era possibile discutere di nulla. Un Parlamento è fatto per confrontare le idee e quando le idee non si possono confrontare vi è un problema di continuum tra maggioranza parlamentare e Governo; vi è un’idea di continuità che non separa il Parlamento dal Governo, come deve essere in un sistema democratico. Colleghi, questo è un elemento di preoccupazione in ordine all’evoluzione del nostro sistema democratico.
    Se vi è una continuità e non una distinzione tra Parlamento e Governo, tra maggioranza parlamentare ed esecutivo, mi chiedo chi garantisca i diritti di libertà.

    Una voce dai banchi del gruppo di Forza Italia: Voi, allora?.

    LUCIANO VIOLANTE. Chi garantisce la differenza di poteri? Questa è una domanda che devono porsi tutti e non soltanto noi. Sarebbe assurdo che ce la ponessimo solo noi e non una parte che si definisce liberale. Questo è il punto politico che abbiamo sottoposto alla vostra attenzione. Questa legge ha, sostanzialmente, amnistiato il conflitto di interessi.
    Colleghi, si è detto che noi abbiamo approvato la legge costituzionale sul federalismo con quattro voti di differenza: è vero, ma si trattava della stessa legge che avevate votato prima voi in sede di Commissione bicamerale.
    La questione è un’altra: cari colleghi, ricordo che durante il governo di centrosinistra i presidenti dei consigli regionali del Veneto e della Lombardia, Galan e
    Formigoni, rivendicavano ogni giorno autonomia, libertà e federalismo. Essi si sono azzittiti totalmente con il Governo di centrodestra e non parlano più (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l’Ulivo, della Margherita, DL-l’Ulivo e Misto-Comunisti italiani)! Dov’è finita l’autonomia? Dov’è finito il federalismo? Avete approvato leggi di un centralismo feroce, a cominciare dalla legge Lunardi sulle infrastrutture che ha sottratto a regioni ed enti locali poteri enormi. Ma loro stanno zitti!
    Allora, il problema del pluralismo istituzionale è anche questo. Come mai questi presidenti, che fino a pochi mesi fa urlavano, ora tacciono? Queste sono le nostre preoccupazioni.
    Se me lo permettete, vorrei fare una considerazione un po’ più leggera. In questa legge c’è una sanzione e c’è una vittima. La sanzione è che l’onorevole Berlusconi non potrà fare più il presidente onorario del Milan: è l’unica. La vittima, cari amici, è il ministro Lunardi. Egli, infatti, è l’unico ministro che, trovandosi in una posizione di conflitto di interessi, ha venduto la sua azienda (alla moglie ed ai figli, ma l’ha comunque venduta) ed è l’unico ad essere stato penalizzato; infatti, avrebbe potuto non venderla, visto che l’emendamento presentato dal Governo consente al proprietario di una azienda, purché la gestisca un’altra persona, di ricoprire comunque il ruolo di ministro. L’unica vittima è il ministro Lunardi: non ve ne sono altre (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l’Ulivo, della Margherita, DL-l’Ulivo e Misto-Comunisti italiani).
    Ho notato la particolare violenza che ha contraddistinto l’intervento dell’onorevole Dussin. Lo capisco. Credo che l’onorevole Dussin abbia ancora nelle orecchie e nel cuore le feroci parole pronunciate dal presidente del suo partito, onorevole Bossi, contro il Presidente Berlusconi. Non sto qui a ripeterle per rispetto alla carica di Presidente del Consiglio. Se non ricordo male, avete detto che era affiliato ad una potente organizzazione criminale siciliana (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia e del deputato Luciano Dussin). Dopodiché avete aggiunto altro: l’attuale ministro della giustizia ha proposto la vendita e la separazione dei beni dalla Presidenza. Lo diceva l’altro giorno il segretario Fassino. Capisco che, poiché dovete difendervi dal vostro passato, ora dite quelle menzogne.

    ALFREDO BIONDI. Non sono i soli!

    LUCIANO VIOLANTE. Risponderà la collega Melandri e risponderà il collega Pecoraro Scanio. Non è vero ciò che avete detto e ciò che ha affermato l’onorevole Dussin e vi saranno fornite delle risposte.

    LUCIANO DUSSIN. L’ho letto sul giornale!

    LUCIANO VIOLANTE. Lasci stare i giornali. Verifichiamo le cose che ha detto! Onorevole Dussin, le ho dato una spiegazione. Ho spiegato che voi siete costretti ad usare questa violenza perché dovete coprire un passato che è in contraddizione con l’attuale presente; questo è tutto (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).
    Onorevole Frattini, lei è di nuovo tornato alla questione del voto.
    Il voto è costitutivo del potere, sono d’accordo con lei, ma poi c’è il momento operativo. Il momento operativo si svolge nelle regole perché è vero che gli elettori sapevano che il Presidente del Consiglio attuale era in conflitto di interessi, ma il Presidente del Consiglio aveva promesso che avrebbe risolto il conflitto di interessi nei famosi cento giorni.

    IGNAZIO LA RUSSA. Lo stiamo facendo!

    LUCIANO VIOLANTE. Non è così! Non è l’unica promessa. Ora ci stanno ascoltando alcuni milioni di italiani: tra questi vi sono cinque milioni di pensionati sotto il minimo che non hanno preso una lira, ma che hanno votato il centrodestra nonostante le promesse (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l’Ulivo,
    della Margherita, DL-l’Ulivo, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani e Misto-Verdi-l’Ulivo)!

    GIANCARLO GIORGETTI. Sono i vostri dell’INPS che non pagano!

    LUCIANO VIOLANTE. Onorevole Frattini – e ci sono autorevoli colleghi e amici al banco del Governo – lei sa che nella storia europea c’è stato anche un dittatore eletto, in Germania. L’elezione non basta – questo voglio dire -, bisogna, poi, stare dentro le regole. Se si usa l’elezione per stravolgere le regole, quello è autoritarismo, è un’altra cosa (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l’Ulivo, della Margherita, DL-l’Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Socialisti democratici italiani)!
    Ieri l’onorevole Adornato ha ringraziato il presidente del nostro partito per aver detto che non c’è un regime. Io sono d’accordo con Massimo D’Alema: non c’è un regime sulla base dei nostri criteri. Però, cari amici e colleghi, se dovessi applicare i vostri criteri, quelli che avete applicato voi nella scorsa legislatura contro di noi, che non avevamo fatto una legge sul conflitto di interessi, non avevamo tolto le televisioni all’onorevole Berlusconi (Commenti dei deputati di Forza Italia e di Alleanza nazionale)… Onorevole Anedda, la invito a consultare l’onorevole Berlusconi perché lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena – non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di Governo – che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’onorevole Letta.

    PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA. C’è stato un referendum!

    LUCIANO VIOLANTE. A parte questo, la questione è un’altra. Voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni…

    IGNAZIO LA RUSSA. C’era il ribaltone!

    LUCIANO VIOLANTE. Durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte. Dunque, non c’è stata alcuna operazione di questo genere. Ora, se dovessimo applicare i criteri che avete applicato voi a noi, altro che regime, cari amici! Non è stato così.
    Però, non posso non sottolineare la china pericolosa che prende la democrazia (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale). In questa legge, l’ipotesi di affidare alle maggioranze parlamentari – quali esse siano, di destra o di sinistra, è ugualmente pericoloso – il criterio di priorità nell’esercizio dell’azione penale e nello stabilire quali atti si perseguono e quali no, e il continuum maggioranza parlamentare-Governo che sfibra il Parlamento sono cose pericolose.
    Vi prego di riflettere: credo che a tutti stiano a cuore la libertà e la democrazia nel nostro paese, ma questa legge non difende né la libertà né la democrazia, anzi pone una mina grave all’interno dell’edificio democratico del nostro paese. Onorevole Tabacci…

    PRESIDENTE. Onorevole Violante, la prego di concludere.

    LUCIANO VIOLANTE. Concludo, signor Presidente.
    Vorrei dire soltanto che noi abbandoneremo l’aula…

    FILIPPO ASCIERTO. Andiamo!

    IGNAZIO LA RUSSA. Andiamo!

    LUCIANO VIOLANTE. La cosa mi costa perché più volte, come ben sapete, ho detto che abbandonare l’aula costituiva una scorrettezza, tranne che vi fossero questioni di particolare peso, di particolare rilievo (Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale).
    Colleghi, voi avete abbandonato l’aula quando si trattava di far entrare l’Italia nell’Unione monetaria europea, noi l’abbandoniamo quando si tratta di difendere la libertà, la democrazia e il pluralismo
    nel nostro paese! Questa è la differenza tra noi e voi (Vivi, prolungati applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l’Ulivo, della Margherita, DL-l’Ulivo, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani e Misto-Verdi-l’Ulivo – I deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l’Ulivo e Misto-Comunisti italiani si levano in piedi – Molte congratulazioni)!

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  5. mario-bosso, non sono un economista, né un giurista quindi non sarei in grado di spiegarti nel dettaglio il perché e il percome uscire dall’euro sia di primaria importanza. Però sono una persona che, almeno credo, in grado di compiere dei ragionamenti e in grado di discernere il vero dal falso in tutto ciò che ci viene propinato dai Tg nazionali, nella fattispecie riguardo all’uscita dall’euro è quasi tutto falso. I media del mainstream, al primo posto c’è Rainews24, campione di fake-news, hanno un grande interesse a screditare i populisti e i sovranisti perché sono i loro avversari politici. Ne sono stata la dimostrazione i patetici interventi della Botteri che davano per spacciato Trump e iniettavano oppiacei virtuali facendoti credere che avrebbe vinto Hillary Clinton alle presidenziali. Tanto per fare un esempio. Torniamo a noi. Ho letto diversi articoli, ascoltato diversi convegni sull’euro in alcuni video disponibili su youtube e ho tratto le mie conclusioni. Le vicende storiche ante e post guerra che hai citato non c’entrano niente con il tema, forse servono ai soloni del mainstrem per confondere le persone ingenue. Non è il mio caso e spero neanche il tuo. Comunque, per farla breve, ti spiego 2-3 cose e poi ti mando i link di qualche articolo dove potrai documentarti meglio. Prima di tutto fare un referendum per uscire dall’euro, come propone il M5s, non serve a niente e potrebbe addirittura essere controproducente. Deve volerlo il governo tramite un decreto di rapida attuazione, ma questo forse lo sai già. Veniamo al discorso di una possibile svalutazione iniziale. Penso che non ci sarebbe niente di male, tutte le monete nazionali vanno incontro a fluttuazioni rispetto ai mercati esteri. Una iniziale svalutazione della nuova lira potrebbe anzi essere un bene perché avrebbe come conseguenza un rialzo delle esportazioni poiché i nostri prodotti costerebbero di meno ai mercati esteri; non sarebbe un bene per le importazioni perché ovviamente costerebbero di più i prodotti acquistati dai mercati esteri.

    Leggiti un po’ di roba nei link che seguono e, se non ti convincono, approfondisci l’argomento nei testi accademici. Meglio andare sempre alla fonte della conoscenza, possibilmente scegliendo un autore imparziale, altrimenti sarebbe inutile!

    DALL’EURO SI ESCE PER DECRETO E A MERCATI CHIUSI. IL REFERENDUM SAREBBE UN SUICIDIO! VI SPIEGO IL PERCHÉ LA RATA DEL MUTUO NON È UN PROBLEMA
    http://lacostituzioneblog.com/2017/02/16/dalleuro-si-esce-per-decreto-e-a-mercati-chiusi-il-referendum-sarebbe-un-suicidio-vi-spiego-il-perche-la-rata-del-mutuo-non-e-un-problema-di-giuseppe-palma/

    DALLA MONETA UNICA SI PUÒ USCIRE. A DIRLO SONO ADDIRITTURA I TRATTATI EUROPEI. MARIO DRAGHI HA MENTITO!
    http://lacostituzioneblog.com/2017/02/19/dalla-moneta-unica-si-puo-uscire-a-dirlo-sono-addirittura-i-trattati-europei-mario-draghi-ha-mentito-articolo-di-giuseppe-palma-su-la-verita-di-oggi-192/

    QUESTIONE DI SOVRANITÀ: PERCHÉ VIA DALL’EURO NON SALIRÀ IL DEBITO
    http://lacostituzioneblog.com/2017/02/15/perche-via-dalleuro-non-salira-il-debito-lintervista-di-libero-del-7112016-a-giuseppe-palma/

    IL PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE RENDE L’ITALIA SCHIAVA DI BRUXELLES
    http://lacostituzioneblog.com/2017/02/15/il-pareggio-di-bilancio-in-costituzione-rende-litalia-schiava-di-bruxelles-articolo-di-giuseppe-palma-pubblicato-su-la-verita-il-29-gennaio-2017/

    TESORO-BANKITALIA, UN DIVORZIO CHE STIAMO ANCORA PAGANDO CARO
    http://lacostituzioneblog.com/2017/02/14/tesoro-bankitalia-un-divorzio-che-stiamo-ancora-pagando-caro-articolo-pubblicato-su-la-verita-l11-febbraio-2017-di-giuseppe-palma-e-ilaria-bifarini/

    UN PIANO GIURIDICO PER USCIRE DALL’EURO
    https://drive.google.com/file/d/0B4VK_ALDRHW1WjBENDNYMkhMakk/view?usp=sharing

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  6. paolo-della-sala 7 anni fa

    Ottima analisi, Bosso.

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  7. paolo-della-sala 7 anni fa

    L’idea dello spin-off mi sembra eccessiva. Forse non per D’Alema, sì per gli altri attori fuoriusciti (comunque sia, di senno, visti i contenuti e i programmi che esprimono… non credo proprio che prenderanno voti dalla sinistra già esistente.

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