Ma allora formulare proposte concrete è “Possibile”!

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27 Febbraio 2017

Nel silenzio dei media, si è tenuta a Roma una tre giorni, dal 24 al 26 febbraio, la “Costituente delle idee” organizzata da “Possibile” di Pippo Civati and his group. 10 deputati alla Camera ma soprattutto uno staff di giovanissimi finalmente vergini dai vecchi schemi arrugginiti della sinistra decrepita. Temi importanti di cui si era persa la traccia e  immaginifici: Strumenti per la democrazia ossia argomenti istituzionali e metodi per far funzionare lo Stato. Nessun paese è un’isola: il drammatico tema delle migrazioni e dell’accoglienza, filosofia di stato e etica politica. Infine l’Ambiente, Prima del diluvio e per ultimo il welfare e la cura. Chi scrive ha assistito, partecipato, dibattuto specie sul tema sanità, e finalmente la sinistra riformista ha preso il volto delle idee e delle proposte. Ci si attendeva un pubblico di giovani e giovanissimi, così è stato ma non sono mancate le teste grigie specie quelle con un residuo entusiastico. Insomma un mix di incontro tra giovani aspettative e antiche reminiscenze.

Il mondo politico che si è ispirato ai concetti marxisti, alla filosofia poi divenuta riformista ma che in realtà mascherava il vero volto della conservazione a sinistra, spacciata per rivoluzione impotente, è sempre stato restio ad accettare il concetto della programmazione come fonte ineludibile dell’azione politica. Le iniziative volte a recuperare temi, fornire identità delle questioni sul tappeto e successivamente proposte atte a sanare situazioni difficili sono state sempre bollate di “particulare” inconciliabile con la filosofia di sinistra.

Ne è scaturita una politica politicienne, quotidianamente propinata dai mass media e dai talk shaw insussistenti, che è totalmente antipodica a quella della individuazione acribica dei problemi e alla ideazione di soluzioni possibili.

Già il possibile? Perché cercare soluzioni utopiche quando la possibile soluzione è dietro l’angolo? Un esempio: a proposito di Costituzione e sua realizzazione, spesso si dimentica quanto sia stato stracciato nei fatti e nei documenti di bilancio l’art.32 che tutela la salute. Non c’è stato bisogno di un referendum per svuotarlo nei fatti. Lo stesso dicasi per l’ambiente. In questo Giornale più volte abbiamo segnalato quanto sia drammatico l’aumento di patologie legate all’ambiente. Ebbene “Possibile” ne ha discusso con proposte varie, alcune magari appesantite dagli anni, altre più fresche. Insomma finalmente una sinistra che non si parla addosso e che cerca di trovare tematiche-appeal non solo sull’elettorato ma sulle persone. Una politica giovane come il suo leader, Civati, molto fresca e disincantata. Vi è sempre il timore che “Possibile” possa essere  un trampolino per le prossime politiche per personaggi ormai superati ma Civati è abbastanza accorto per evitare che questo avvenga a scapito di altri.

TAG: politica della programmazione, riforme costituzionali
CAT: Governo, Partiti e politici

4 Commenti

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  1. silvia-bianchi 7 anni fa

    Nel deprimente panorama generale di scissioni temporanee, correnti esterne, inciucismi vari la tre giorni di Possibile è stata veramente una boccata d’ossigeno per la politica. La cosa migliore che distingue Possibile dagli altri partiti (in particolare dal Pd) è la consapevolezza di non poter bastare a sé stesso, di avere bisogno delle competenze diffuse di tanti cittadini, ma nello stesso tempo quella che la “società civile” da sola non può cambiare le cose, perché occorre la mediazione della rappresentanza politica per trasformare le buone idee in buone leggi

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  2. aldo-ferrara 7 anni fa

    Cara Silvia, infatti! Dobbiamo uscire dalla logica della politica politicienne, urlata, fatta dello spicciolo politico cronicistico da quattro soldi. Identificare le forze utili del paese, introdurle nel gioco programmatico e discutere poi gli spazi di manovra “possibile” appunto.

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  3. massimo-matteoli 7 anni fa

    Civati è uno che dice quello che fa e fa quello che dice, e soprattutto, cerca di intervenire sulle questionie non con slogan o con l’ideologia ma cercando di ragionarci sopra e di cercare soluzioni. Per questo viene etichettato come un “radicale”, mentre invece è uno che le riforme le vuole fare, ma sul serio nona discorsi. Quando hio partecipato a qualche inziativa di Possibile l’aria che ho avvertito era proprio quella descritta nell’articolo. Mi fa piacere che non sia un’impressione solo mia e soprattutto che possa fare da esempio e da stimolo per tutti. Perchè i tempi che ci aspettano non saranno facili e ci sarà bisogno di idee e di confronto sui problemi veri,non di propaganda.

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  4. silvia-bianchi 7 anni fa

    La cosa che mi convince è soprattutto l’attitudine a coinvolgere persone esperte sui vari temi, dando loro protagonismo. I Cinque Stelle a volte mi sorprendono per la competenza che sembrano dimostrare su temi di cui io non so quasi nulla; ma non riesco mai a capire “da dove vengano” le loro posizioni, su che basi siano state elaborate, dopo quali confronti. L’incontro sul “lavoro del futuro” organizzato di recente dal M5S è per quanto ricordi, il primo esempio di riflessione pubblica e di confronto pubblico con “esperti” da parte loro; su tutto il resto, non mi è mai chiaro “di chi sono figlie” le loro idee, per cui sui temi sui quali sono più ignorante tendo a diffidare

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