La violenza commessa da un profugo? Per Serracchiani è più grave

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11 Maggio 2017

Oggi pomeriggio un comunicato stampa della Giunta del Friuli Venezia Giulia ci ha fatto accapponare la pelle, il virgolettato di Debora Serracchiani, la governatrice della regione, recitava infatti  “La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese“.

C’è chi lo ha definito un test a prova di bomba per il razzismo, e non possiamo non essere d’accordo. Quel MA lascia intendere che la violenza sessuale sia più grave se a commetterla sia un richiedente asilo, che deve ben comportarsi per essere ammesso nella nostra società. Una frase che poi scatena una serie di altre domande, ma quindi se violentano una profuga vale meno? E le italiane invece, se violentate da italiani, tutto ok?

Un affermazione intrisa di razzismo, con uno spruzzo di sessismo, degna del peggior Salvini e che credo nemmeno Silvio Berlusconi si sarebbe azzardato a fare. Un pensiero di destra quasi maldestro, cosa che succede a imitare e rincorrere.

Forse dobbiamo smetterla di stupirci, tocca ribadire che il Partito Democratico ha scelto di raccogliere il suo consenso in una constituency moderata e un po’ bacchettona e non fa nulla per sopirne le paure.

Tocca far sapere a Debora che per noi la violenza è sempre senza MA.

 

 

TAG: debora serracchiani, profughi, violenza
CAT: Partiti e politici

17 Commenti

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  1. filippo-cusumano 7 anni fa

    Certo che uno stupro deve essere condannato senza se e senza ma.
    Ma un rifugiato che commette un atto del gesto merita di essere condannato due volte : perchè l’atto è odioso e ripugnante e perchè “segna un punto” per chi fa propaganda xenofoba.
    Rimarcare il fatto che chi si è reso responsabile di quell’atto sia un richiedente asilo è semplice buon senso, constatazione di un fatto significativo.
    Ogni altra interpretazione è puro contorsionismo logico.

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  2. silvia-bianchi 7 anni fa

    A me sembra ancora più allucinante il passo “in casi come questi riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi”. Sicuramente è colpa della goffaggine dello stagista che le scrive i comunicati stampa (e che verrà silurato senza pietà), ma detta così sembra che il senso di rigetto verso gli stupratori la Serracchiani riesca a capirlo solo “in casi come questo”, cioè quando il colpevole è un richiedente asilo….
    La verità è che NON SI DOVREBBE MAI FARE NESSUNA GRADUATORIA TRA COLPEVOLI DI STUPRO IN BASE ALLA LORO NAZIONALITA’; al limite posso capire che l’orrore e il disgusto siano accresciuti quando la vittima è minore, o disabile, ma non certo in base al colore della pelle o allo status giuridico…
    E’ GRAVISSIMO ASSOCIARE IL CRIMINE ALLA QUALITA’ DI RICHIEDENTE ASILO DEL CRIMINALE, perché significa creare un collegamento logico che non ha nessuna ragione di essere. Dire che un immigrato che viene ospitato dallo Stato italiano ha obblighi “morali” superiori rispetto a chiunque altro nel rispetto delle donne è un’idiozia completa. Altrettanto idiota è la tesi sottintesa, cioè “eh ma se i richiedenti asilo commettono crimini la gente ha ragione a non volerli”. La classica strizzatina d’occhio alle paure e alla xenofobia

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  3. us 7 anni fa

    La nazionalità con il discorso di Debora Serracchiani non è pertinente. L’aggravante risiede nella condizione in cui si verifica. Se un uomo ospita qualcuno, che poi lo uccide nella notte, la condizione rende ancora più efferato il delitto. Il “ma” si riferisce alla gravità di commettere violenza contro chi ti viene incontro per aiutarti.
    È una questione di riconoscenza che non c’è.

    Mi preme dirLe un altra cosa, ma so che non le

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  4. filippo-cusumano 7 anni fa

    A me sembra che Serracchiani abbia detto una ovvietà : che un richiedente asilo che abbia commesso un atto del genere non solo deve essere punito, ma anche scordarsi, una volta scontata la pena di restare in Italia.
    Questo vuol dire assolvere ” per differenza” gli stupratori nostrani?
    Oppure – ripeto- enunciare una ovvietà?

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  5. filippo-cusumano 7 anni fa

    Attenzione a quando si negano le ovvietà : si fanno assist formidabili alle destre….

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  6. tom-joad 7 anni fa

    Il virgolettato della Serracchiani è grottesco. Non c’è altro da aggiungere. Non ci sono giustifiazioni. Quello che possiamo trarre è che, ormai, si sta delineando perfettamente la strada che il PD sta prendendo. Speriamo lo capiscano i suoi elettori, che lo hanno votato per un programma di centro-sinistra e pensando fosse un partito aperto e progressista.

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  7. alfio.squillaci 7 anni fa

    Sono d’accordo con Filippo Cusumano.Semplice buon senso. E il razzismo non c’entra. Dire ciò che ha detto Serracchiami significa essere razzisti? ossia avere una concezione di qualità sostanziali, inscritte una volta per tutte in una sorta di essenza biologica? erché questo è il razzismo. Non è che presidiando poliziescamente il linguaggio oltre che a sentire il balsamo nell’anima di concepirsi migliori si stabilisce anche una altezzosa diversità questa sì un tantinello superiore?

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  8. us 7 anni fa

    Il discorso si limita proporre una valutazione morale, la cui origine risiede nella nostra cultura e civiltà: Omero condanna Paride per aver circuito Elena quando era ospite presso la corte di Menelao; Dante Alighieri colloca i traditori dei benefattori nell’ultima bolgia assieme a Giuda e Satana.
    Quindi presso il comune sentire morale l’aggravante risiede nel commettere violenza contro chi ti ospita, non perché è di nazionalità diversa da quella italiana.

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  9. us 7 anni fa

    Il discorso si limita proporre una valutazione morale, la cui origine risiede nella nostra cultura e civiltà: Omero condanna Paride per aver circuito Elena quando era ospite presso la corte di Menelao; Dante Alighieri colloca i traditori dei benefattori nell’ultima bolgia assieme a Giuda e Satana.
    Quindi presso il comune sentire morale l’aggravante risiede nel commettere violenza contro chi ti ospita, non perché è di nazionalità diversa da quella italiana.

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  10. federico.gnech 7 anni fa

    Vero, il razzismo non c’entra. C’entra l’accostamento retorico – inaccettabile per una persona di sinistra – tra criminalità e migranti. Mi spiace che non sia chiara la strategia elettorale di Debora Serracchiani, la cui popolarità in Friuli Venezia Giulia è in picchiata. (Ah, tutta la deriva demagogica del PD in tema sicurezza e immigrazione nasce proprio dagli amministratori locali, per loro natura molto vicini alla pancia del Paese).

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