Se certa stampa confonde l’ignoranza con la stupidità

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14 Novembre 2016

Quotidianamente l’Italia si sveglia con due certezze: il sole che sorge e il Buongiorno di Massimo Gramellini. Certo, leggere i suoi brevi soliloqui su La Stampa può essere considerata un’attività edulcorante, ma è altrettanto triste constatare che una volta il ruolo dell’intellettuale era quello di problematizzare, provocando l’interlocutore a permanere sul piano del ragionamento. Oggi siamo costretti nostro malgrado a subire monologhi degni di un’operetta radical chic, dai contenuti tanto sornioni e sibillini quanto perfidi e classisti. Fino ad arrivare a ripudiare quella che è considerata la più grande conquista del mondo civilizzato moderno, cioè il suffragio universale. L’aveva già fatto senza mezzi termini Fabrizio Rondolino in un suo tweet e non ha ceduto alla tentazione Gramellini, sulla falsariga dei media americani che almeno hanno l’accortezza di essere eleganti ed iconici. Che gli elettori possano scegliere chi pare e piace a loro non è più una conquista di libertà, ma un’arma pericolosa. E non ci si ferma a questa considerazione: se ti azzardi a scegliere il candidato sbagliato vieni bollato come ignorante. Poco importa se l’analisi è ben più complessa, ma cosa pretendi quando l’obiettivo è acchiappare like.

Le analisi che tentano di sviscerare le motivazioni della vittoria di Trump si sprecano, ma è utile tenere fermi due punti: il primo è che, se guardiamo all’elettorato globale è vero che quello con un’istruzione superiore (college grad or more) ha scelto la Clinton (+9%), d’altro canto gli stessi dati rivelano che, se consideriamo solo i bianchi, Trump ha prevalso sia su quello meno (+39% sulla Clinton) che su quello più istruito (+4%), in linea con una tendenza che dura già da diverse tornate elettorali. In secondo luogo, sempre seguendo un trend consolidato, l’elettorato bianco ha preferito The Donald (+21%) in totale disaccordo con le altre etnie, tra le cui fila Hillary ha raggiunto percentuali da plebiscito.

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Se così stanno le cose ciò che emerge è semmai la nascita di una sorta di cultura WASP 2.0 (l’acronimo sta per White Anglo-Saxon Protestant), in cui l’America del gret again trumpiano è bianca, conservatrice, isolazionista, protezionista.

Ma l’errore di fondo di chi sbrigativamente classifica l’elettorato di Trump è confondere l’ignoranza con la stupidità, arrogandosi il diritto di distribuire patenti di dignità elettorale. E pensare che l’avevano capito anche Aldo, Giovanni e Giacomo: una cosa è essere ignorante nel senso che ignori, un’altra essere imbecille nel senso che imbelli. Si scherza ovviamente, ma solo fino ad un certo punto.

TAG: Donald Trump, elezioni
CAT: America, Geopolitica

8 Commenti

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  1. evoque 7 anni fa

    No, guardi, sul numero di certezze italiche lei si sbaglia, sono tre: la terza è un articolone del Fatto Quotidiano contro Renzi.

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  2. vincesko 7 anni fa

    Articolo surreale. 1. Il mondo è pieno di ignoranti e di stupidi. 2. Sicuramente, essi sono la stragrande maggioranza. 3. E’ probabilissimo (eufemismo), perciò, che essi sostengano politici e politiche che vanno contro il loro interesse (cosa che incuriosì perfino Einstein, che chiese lumi a Freud, cfr. http://www.glistatigenerali.com/america-mondo/quando-lamerica-chiedeva-ma-come-mister-b/).

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  3. vincesko 7 anni fa

    PS: A proposito di ignoranza (chi non lo è, ignorante?), segnalo che il plurale di ‘fila’ è ‘file’, mentre ‘fila’ è plurale di ‘filo’ in senso figurato. Accademia della Crusca: Il filo –> i fili / le fila. Il maschile va adoperato nel significato concreto: i fili del telefono ecc., il femminile invece sta per‘trama di un ordito’ oppure nel senso metaforico di ‘intreccio’: le fila di una congiura ecc. ATTENZIONE! È sbagliato l’uso di fila come plurale di fila ‘serie, successione’, ad esempio nella locuzione, spesso impiegata, *serrare le fila in luogo del corretto serrare le file. http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questions-answers/plurali-doppi.

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  4. antonio-grizzuti 7 anni fa

    Caro lettore, non ho problemi ad ammettere la mia ignoranza in molti campi. Penso che il concetto sia comunque chiaro, grazie per la preziosissima segnalazione

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  5. antonio-grizzuti 7 anni fa

    Temo di non capire quanto lei espone ma è sicuramente un problema mio.

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  6. vincesko 7 anni fa

    @antonio-grizzuti: Presumo abbia risposto a me. No, la colpa è mia, sono stato poco chiaro. Anche se confidavo nella sua curiosità di aprire e leggere il link che ho indicato. Volevo intendere questo: fatto salvo ciò che ho scritto (in cui, detto per inciso, non ho affermato di condividere ciò che chiedono , se si legge il carteggio tra Einstein e Freud “Perché la guerra?”, si capisce che la distinzione tra ignoranti e stupidi è insufficiente, primo, perché siamo tutti, inclusi – per dire – i premi Nobel, (tecnicamente) ignoranti (affermazione ovvia, ma mi sono reso conto che in Italia e forse su tutto l’orbe terracqueo è ‘politicamente’ scorretta), quindi rimarrebbero solo gli stupidi; secondo, perché la spiegazione della stupidità nelle scelte di voto non è strettamente correlata – diciamo così, per semplificare – al QI, ma anche a fattori più profondi, i quali fanno sì che l’ampiezza dell’universo degli stupidi si dilati sensibilmente.

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  7. vincesko 7 anni fa

    Errata corrige: Aggiungere, dopo “ciò che chiedono”, le parole “i vari Rondolino”.

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  8. vincesko 7 anni fa

    ALLA REDAZIONE. Il nuovo sistema non incolonna più le risposte in base al “Rispondi”, ma le aggiunge in fondo, per cui, se non si indica esplicitamente il destinatario, questo risulta (quasi) incomprensibile.

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