Periscope l’app che rende reale il teletrasporto

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28 Marzo 2015

Periscope è la nuova app del live streaming. Non è ai confini della scienza, ma di sicuro agli estremi delle nuove tecnologie. L’applicazione permette di creare delle riprese in diretta di quello che stiamo facendo attraverso la connessione wi-fi o del traffico dati del proprio cellulare.

Periscope al momento è disponibile solo per i dispositivi iOS, ma stanno già lavorando alla versione per Android. Acquistata qualche settimana fa da Twitter, pare, per 100 milioni di dollari, Periscope permette di creare un account associandolo a quello del social da 140 caratteri, dopo pochi click sullo schermo del proprio smartphone il gioco è fatto, si è dentro. L’app chiede di accedere alla webcam, al microfono e di geolocalizzare e da quel momento è possibile iniziare il live streaming di qualsiasi cosa si stia facendo.

Per chi vuole fare da broadcaster appare una schermata iniziale che vi chiede “What are you seein now?”, si da un titolo al proprio evento in diretta e poi è tutta “questione di tempo reale” di “sta succedendo ora”, “sta accadendo adesso”. Nel corso dello streaming in tempo reale si può usare sia la telecamera frontale che quella posteriore soltanto attraverso un doppio clic sullo schermo, un “double tap”. Si può interagire con chi si collega al proprio evento parlando o rispondendo, con la voce o con un commento in chat. Si possono anche ricevere degli apprezzamenti con dei cuoricini che appaiono a lato dello schermo. Il live scorre, così come cuoricini e commenti che restano per breve tempo nel flusso, poi scompaiono. Ogni broadcaster può decidere se condividere posizione e anche con chi avviare la diretta, si possono scegliere infatti le persone del proprio profilo. Una volta terminato lo streaming si può decidere se salvarlo così da poter essere rivisto, oppure decidere il contrario.
Per chi segue le dirette c’è solo da scegliere, nella schermata principale dell’applicazione vengono mostrate le dirette appena partite, di utenti iscritti oppure delle persone che seguiamo su Twitter. Le notifiche push del telefono inoltre pensano a informare su ogni evento che sta partendo o che è stato salvato, ovviamente delle persone iscritte al servizio. Durante la diretta ognuno può vedere chi sta seguendo quel particolare evento, visionarne il profilo ed eventualmente seguirlo in eventuali live da lui creati. In Italia è già Periscopemania, alcune vip come Fiorello e Maccio Capatonda infatti l’hanno sperimentata proprio in queste ore.

L’idea di Periscope è nata un anno fa, come dichiara l’ideatore Kayvon Beykpour ad Alessio Jacona, in un articolo apparso su Wired, sostiene «abbiamo pensato di creare uno strumento che consentisse di vedere la realtà attraverso lo sguardo di altre persone, che rendesse il mondo contemporaneamente un luogo più piccolo, perché più facilmente visitabile, e più grande, perché fatto di una rete più ampia di relazioni. La nostra visione, per quanto folle possa sembrare, era costruire quanto di più vicino ci fosse al teletrasporto». Periscope in effetti è qualcosa che si avvicina molto al teletrasporto, certamente non saremo smaterializzati e portati dall’altra parte del mondo, ma con una connessione e un profilo potremmo tranquillamente vedere sorgere il sole in Africa a mezzanotte, in diretta.

Le app del live streaming non sono certo una novità, ma Periscope nasce per dar filo da torcere a piattaforme come Meerkat, già presente da qualche tempo sul mercato, ma anche allo stesso Youtube che permette di creare eventi in streaming. Periscope è l’app di tendenza del momento che tutti stanno iniziando ad usare in ogni parte del mondo. Attenzione perciò a cosa condividete. Altro consiglio, non lasciatevi risucchiare dal vortice delle notifiche, rischiate di essere catapultati in un flusso continuo di eventi in diretta che vi faranno dimenticare la vostra.

TAG: app, Kayvon Beykpour, Periscope, youtube
CAT: App & Software

Un commento

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  1. Gli davo un’occhiata oggi, mi ha anche fatto un po’ di paura; essendo un nuovo mezzo, non ho ancora ben capito le dinamiche e le limitazioni: quello che va in diretta viene archiviato e quindi rivedibile? chi controlla, se c’è qualcuno che controlla quello che viene mandato online? È effettivamente possibile un controllo in un mezzo live?
    Potenzialmente rivoluzionario per il giornalismo, per il resto spaventa un po’.

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