I profumi della Pasqua e la misericordia

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1 Aprile 2018

Andarono al sepolcro e non trovarono nulla: solo le lenzuola ancora intrise della sua passione.
Ma si sentiva un profumo di pietra nuda e di unguento prezioso: era quello di mirra, misto ad aloe, con il quale Giuseppe di Arimatea aveva cosparso il suo corpo dopo la deposizione dalla Croce.
Maddalena, quando nella casa del nobile fu perdonata dei suoi peccati, baciò i piedi di Gesù e li lavò con il suo pianto ed asciugò con i suoi capelli e li unse con il nardo.

Gesù le raccomandò di portarlo con se’ e di adoperarlo per la sepoltura: e lei così fece. E fu lei, la peccatrice perdonata, a vederlo, prima che salisse in cielo.
Il nardo è un profumo con una fragranza inebriante; rappresenta l’amore eterno: se ne parla nel Cantico dei Cantici: “Mentre il re è nel suo recinto, il mio nardo spande il suo profumo” (Ct 1,12).
Qui si compiono le Scritture: la mirra gli fu donata anche dai Magi, quando nacque e rappresenta l’eternità, il circolo pieno della vita : la ebbe alla nascita ed alla morte.
Le donne portano anche l’aloe, un olio prezioso che lenisce tutti i mali e protegge il corpo durante la consunzione. Lo adoperavano i faraoni nel viaggio per l’aldilà con la convinzione di rimanerne intatti.
Ma il profumo dell’eternità, anche per chi non è Cristiano e non crede al mistero della resurrezione e che Cristo sia figlio di Dio, è in una sola parola: Misericordia.
Porta nella sua radice il sentimento della pietà accoppiato a quello di avere cuore: si ricollega all’unione di misereor = ho pietà e cor – cordis = cuore.
Questa è la sua resurrezione: ci ha insegnato ad avere pietà con cuore, per prendere la sofferenza dell’altro, come quando Gesù incontra sua madre durante il tragitto della via Crucis: Maria vuole prendersi le pene del figlio.
Nessuna religione al mondo ha lasciato questo messaggio: la resurrezione è tutta qui.

Perché la pietà con l’amore è come il profumo di aloe e di nardo, di mirra, di pietra nuda.

La consunzione del tempo non avverrà mai: la fragranza inebriante della gioia resterà per sempre.

TAG: Pasqua
CAT: Beni culturali

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