Anteprima di “Snowden”: quando il gombloddo è vero (e più inquietante che mai)

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18 Novembre 2016

Diventa sempre più difficile scrivere in maniera obiettiva di arte e di cinema. Se un qualsiasi Napalm 51 , dal buio della sua stanzetta, sente di avere l’autorevolezza per criticare persino la NASA (no davvero, dopo secoli stanno spuntando di nuovo i terrapiattisti) figuratevi cosa si può sentir dire parlando di cinema, quando c’è una componente di soggettività di lunga maggiore rispetto alle discussioni scientifiche.
Per cui non spaccerò quest’articolo come una recensione hipster-chic fintamente obiettiva ma sarò sincero: voglio convincervi ad andare a vedere “Snowden”, possibilmente in lingua originale.
Il film, che uscirà nelle sale il 24 Novembre, è incentrato sulle vicende di Edward Snowden, ex tecnico della CIA e fino al 10 giugno 2013 collaboratore della Booz Allen Hamilton (azienda di tecnologia informatica consulente della NSA, la National Security Agency). Snowden è noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti. Potete avere maggiori informazioni qui, così evito di copiare tutta la pagina di Wikipedia.
Le aspettative sul film erano molto alte e non sono state deluse. Oliver Stone, da una storia complessa svoltasi nell’arco di diversi anni, realizza magistralmente una fusion fra spy fiction e biopic senza annoiare né confondere, roba non da poco di questi tempi. L’arco di trasformazione del personaggio è interessante e verosimile, oltre ad essere vero: Snowden, nato e cresciuto repubblicano e conservatore, diventa paladino della libera informazione dopo che gli è salito un “Jerry Maguire” lento ma inesorabile, sicuramente più credibile di quello del film con Tom Cruise. Comunque, il film è interpretato da un bravo (e credibile) Joseph Gordon-Levitt. Un piccolo ruolo invece per Nicolas Cage che si sta sempre di più trasformando nel meme di se stesso per la serie in qualsiasi ruolo lo metti, lui sempre quell’espressione ha.
In ogni caso la storia non sarebbe così coinvolgente se non fosse una storia vera. Il gombloddo, per una volta, è reale e più inquietante che mai. L’NSA (National Security Agency), convinta del proprio mandato divino, ha raccolto comunicazioni personali e dati di milioni di persone in tutto il mondo, compresi leader politici. Ufficialmente per combattere il terrorismo, di fatto per avere qualcosa in mano per ricattarli nel caso le nazioni alleate un giorno dovessero diventare ostili in qualsiasi maniera. Tutte le vostre attività private su Facebook, Google, Skype ed altri colossi di internet potrebbero essere finite nelle reti a strascico dei servizi americani che, volendo, possono accendere le cam e i microfoni dei vostri cellulari o laptop senza che ve ne accorgiate. Nei loro archivi ci siete voi, c’è Silvio e c’è la Merkel.

Morale della favola: è inutile che vi affrettiate a rimuovere la cronologia del porno, tanto sanno già tutto. Spegnete il computer e andate a vedere Snowden. E se dopo vi viene voglia di cancellare il vostro profilo Facebook, non vi preoccupate: significa che, nonostante quello che vi dicono, siete normali.
Buona visione.

TAG: america, gombloddo, joseph gordon-levitt, nicolas cage, Nsa, Oliver Stone, recensioni, Snowden, sorveglianza di massa, true story
CAT: Cinema, Intelligence

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