Dal “made in Italy” al “made with Italy”. Anche con l’e-commerce

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16 Gennaio 2018

L’e-commerce italiano, sul fronte dell’export, continua a crescere e a rappresentare una opportunità concreta per le aziende italiane: secondo i dati del Politecnico di Milano, limitandosi al mondo business-to-consumer, nel 2017 il valore si attesta sui 3,5 miliardi di euro e, oltre al numero assoluto – significativo anche per la crescita del 17% rispetto al 2016 –  tale sviluppo risulta interessante per la necessità che impone alla nostra economia di allinearsi all’evoluzione del comportamento degli acquirenti in mercati più maturi: “meno fiere, più digitale” è la sintesi che occorre assumere come base di una strategia di internazionalizzazione dell’impresa.

Oggi solo il 26% delle aziende italiane vendono online e, di queste, solo il 55% sono aperte ai mercati esteri: questi numeri ci danno l’idea dei margini di crescita ancora disponibili. Tale crescita è tanto più necessaria se pensiamo che nel periodo 2010 – 2016 l’Italia ha vissuto un calo del Pil del 2,3% e l’export è stata l’unica voce positiva con una crescita del 4,8%.

Se generare valore con la Rete non significa però solo vendere online e se vendere online non richiede necessariamente farlo su un sito proprietario, capiamo allora quante ulteriori occasioni siano date alle imprese italiane:

  • anche aziende del mondo business-to-business possono avvalersi del digitale per generare contatti commerciali, ad esempio con un uso professionale di Linkedin;
  • anche aziende con minori risorse e quindi con minori capacità di sviluppare una strategia focalizzata su un sito e-commerce proprietario possono vendere online grazie alla presentazione dei propri prodotti sui tanti marketplace generalisti e verticali in ascesa in tutto il mondo: già oggi tali piattaforme rappresentano il 40% del valore delle transazioni che le nostre imprese sviluppano nei confronti di consumatori esteri.

L’arrivo in Italia di Amazon Business e la diffusione di modelli e-commerce applicabili anche al mondo b2b può rappresentare infine la valorizzazione anche online della vocazione manifatturiera ed industriale della nostra economia: oggi la vendita di beni rappresenta l’81% del totale export perché il nostro Paese rappresenta l’eccellenza nella produzione di macchinari.

Se oggi i nostri prodotti all’estero sono associati al concetto di “Made in Italy”, l’auspicio è che la Rete aiuti ad imporre sempre di più – come dice il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto – il parallelo concetto del “Made with Italy” a confermare ancor più il valore delle nostre imprese anche nei confronti di chi vuole produrre beni di qualità in tutto il mondo.

Per chi vuole approfondire il tema dell’export online, il 25 gennaio a Milano un bell’incontro [link] di presentazione delle tecniche, degli strumento e delle competenze necessarie a sviluppare una adeguata presenza online.

 

TAG: e-commerce, export
CAT: commercio internazionale, Internet

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