La protesta civile anti graffiti razzisti della signora Irmela Mensah-Schramm

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3 Gennaio 2017

Che un caso come quello della settantenne Irmela Mensah-Schramm impegni un tribunale ha quasi del surreale. Si tratta di una signora ormai pensionata che da 30 anni si adopera per ricoprire sistematicamente slogan e simboli neonazisti e razzisti dai muri della capitale tedesca. Per questo è già stata tra l’altro insignita con la medaglia al merito civile della Repubblica Federale Tedesca. Anche se la rese 4 anni dopo perché non voleva avere la stessa onorificenza già consegnata all’ex politico della NPD, poi passato alla CDU, Heinz Eckhoff che era stato membro della Waffen-SS.

Tutto fino a settembre 2016, allorché dietro segnalazione di alcuni solerti cittadini è stata denunciata dalla polizia per danneggiamenti. Rea di aver trasformato la scritta in un passaggio pedonale sotterraneo “Merkel, muss weg” (Merkel deve andarsene) in “Merke! Hass weg” (Attenzione! Basta odio), ampliando il graffito preesistente con tinta rosa.

Rifiutatasi di pagare la sanzione di 450 euro è stata costretta a rispondere davanti al giudice. Il procuratore trovandosi innanzi alla irriducibile volontà della signora di continuare a coprire gli slogan dai muri ha richiesto di rincarare la condanna ad una multa di 1.800 euro; ha riportato Sandra Dassler sulla testata berlinese Tagesspiegel. Al termine la Corte ha cercato di trovare un compromesso pronunciando un ammonimento alla pensionata: dovrà pagare la multa se l’anno prossimo si renderà ancora colpevole.

Si sono moltiplicate le voci solidali verso la signora Mensah-Schramm, più d’uno si è anche offerto di farsi carico della eventuale sanzione al posto suo. Altri hanno per contro sottolineato che la decisione del tribunale di prima istanza è giustificata, non solo perché coprendo la scritta la pasionaria anti-graffiti ha allargato la macchia sul muro, ma anche perché lo slogan, piaccia o meno, era nell’alveo della libertà di pensiero.

Il giudizio è per ora stato appellato da entrambe le parti. La signora Schramm però non esce mai di casa senza spatola, bomboletta di vernice spray e solvente per le etichette adesive neonaziste e razziste. Una volta asportate le raccoglie in album e ne ha ormai 75.000 ha indicato a Carmela Negrete del giornale Junge Welt. Una raccolta di firme di solidarietà alla signora Mensah-Schramm avviata sulla piattaforma change.org ha raccolto in 2 mesi oltre 24.000 sostenitori.

TAG: Berlino, Heinz Eckhoff, Irmela Mensah-Schramm
CAT: costumi sociali, Giustizia

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