#iovotofutura perché la cultura è il primo antidoto alla corruzione

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16 Settembre 2015

 

“Se i corrotti fanno dell’unione la loro forza, gli onesti devono fare lo stesso”.

Lo scriveva Tolstoj in Guerra e Pace ed è anche lo slogan di #Futura, la prima scuola-community volta alla creazione di una rete cooperativa tra realtà attive sulla lotta civile alla corruzione, il progetto numero 13 della terza edizione del bando Che fare.
“Sarò meridionale, ma non sono scaramantico – premette Leonardo Ferrante, ispiratore di Futura e referente della campagna anticorruzione Riparte il futuro, promossa da Libera e Gruppo Abele. – Anzi sono certo che il 13 ci porterà fortuna”.
Leonardo: raccontaci Futura in poche parole.

“È un laboratorio progettuale, che comincia con una scuola e prosegue via web, volto a sviluppare nuovi strumenti e strategie dal basso di cittadinanza monitorante per contrastare la corruzione. Solo cambiando la cultura di un popolo è infatti possibile creare sistemi impermeabili all’illegalità e al malaffare”.

Perché credi che sia la cultura il primo antidoto alla corruzione?

Finché c’è corruzione sistemica, nessuna cultura è davvero libera. E finché penseremo che tocca solo alla politica risolvere il problema, continueremo a fare il gioco di corrotti, corruttori e clan criminali. Come cittadini, possiamo mettere in campo quello che si chiama “monitoraggio civico”, ossia controllare come decidono, spendono e si organizzano gli enti pubblici, dallo stato centrale alle realtà territoriali. In questo modo, esercitando il nostro diritto di sapere, si va ad agire per contrastare il brodo di coltura della corruzione, ossia l’opacità. Questa responsabilità ci è persino attribuita dalla legge anticorruzione del 2012, quindi è sia un diritto che un dovere. Nella legge,  per la prima volta, si parla di “prevenzione della corruzione”: a questa sfida siamo chiamati tutti, per costuire  la cultura dell’integrità.

futura

Da chi è fatta e sostenuta Futura?

Assieme al Gruppo Abele, sono sei i partner di rilevanza nazionale a sostegno del progetto, che può contare sul supporto scientifico di due importanti realtà di ricerca: il Master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della corruzione e della criminalità organizzata dell’Università di Pisa (Master APC) e l’associazione Openpolis. Il fine della scuola è mettere in rete tutte le realtà italiane che si occupano di lotta civile alla corruzione, open data, accesso civico, trasparenza, legalità: Actionaid, Cittadinanzattiva, Cittadini Reattivi, Libera, Monithon, Ondata hanno accettato la sfida.

Perché parlare di scuola – community?

Quello che vogliamo fare, per la prima volta, è creare il motore del cambiamento mettendo attorno allo stesso tavolo associazioni, progetti e iniziative che si scambino saperi: alcune più grandi, altre più recenti ma ugualmente molto agguerrite. Ecco perché Futura è una scuola: perché anzitutto è un luogo fisico dove si acquisisce conoscenza, con sede a Torino, presso la Fabbrica delle “E”, sede del Gruppo Abele. Ed è anche una community perché il fine è generare progettazione comune nel tempo e a distanza, anche attraverso il web. Futura dovrà produrre 5 progetti innovativi, che cambino il modo di combattere la corruzione in Italia. Possiamo farlo solo se uniamo davvero le forze. Non basta parlare di networking: occorre farlo sul serio.

Perché Gruppo Abele, da sempre impegnato contro le dipendenze, ora si occupa anche di lotta alla corruzione?

Perché, in realtà, in Italia siamo tutti dipendenti dalla corruzione. Quando non ce l’abbiamo, la cerchiamo: il favore, il “calcio in culo”, l’aiutino sono sempre una tentazione latente anche per le migliori coscienze. La corruzione invece brucia diritti e merito e distrugge il sistema economico e sociale. Avevano ragione i latini: cum-rumpere significa distruggere, spezzare il patto sociale che ci tiene tutti insieme. È proprio la fiducia sociale che progetti come Futura vogliono ricostruire. Quest’anno poi il Gruppo Abele compie 50 anni: abbastanza per porre lo sguardo su altre sfide mantenendo sempre lo stesso spirito, che in passato ha permesso di parlare di Aids quando nessuno lo faceva, ed oggi ci spinge ad immaginare un’Italia senza corrotti e corruttori.

Ma tu davvero credi sia possibile eliminare la corruzione in Italia?

Certo! Dovremmo solo smettere di tollerarla, cominciando  a costruire delle alternative culturali e non solo. Ecco perché progetti come Futura sono da sostenere e incoraggiare.
Votateci! E sostenete le nostre iniziative per diffondere l’invito al voto, come la foto che trovate in questo articolo.

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CAT: Eventi

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