10 suggerimenti per prevenire il cyberbullismo

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22 Gennaio 2018

Mercoledì scorso ho avuto l’occasione, grazie ad un invito della Confartigianato di Bergamo, di confrontarmi con molti genitori ed educatori sulle forme con le quali è possibile promuovere l’educazione al digitale.

Se siamo consapevoli che il bullismo è sempre esistito, è pur vero che il cyber-bullismo ha dei contorni specifici: tanto del bullo che della vittima rimarranno tracce online.

Il fenomeno richiede attenzione normativa – come è stato fatto – ma anche una collaborazione fra famiglie e fra genitori ed insegnanti e una capillare opera di sensibilizzazione all’educazione al digitale. Ecco alcuni spunti pratici che ho voluto condividere:

– rendere tutti – genitori e ragazzi – consapevoli che tutto ciò che pubblichiamo online potrà essere visto in forma permanente, pubblica e decontestualizzata. Anche le Storie di Instagram oggi sono archiviate e accessibili da app come www.isdb.pw;
– diffondere la consapevolezza presso le famiglie che quanto avviene in Rete ha rilevanza tanto quanto ciò che accade a scuola: chiedere “com’è andata oggi su Facebook?” dovrebbe andare in parallelo con la domanda più tradizionale “com’è andata oggi a scuola?”;
– non trattare con sufficienza il digitale, ma farsi insegnare dai più giovani il funzionamento delle piattaforme: questo permetterà di interessarsene, di comprenderne l’uso, di aiutarli a discernerne il bene dal male;
– condividere le crescenti funzionalità di gestione della privacy, di tagging e blocking aiuta a trasmettere l’idea che vi è libertà laddove vi è responsabilità e aiuta a valutare l’opportunità della diffusione delle informazioni e delle foto in Rete;
– invitare a non lasciare mai online in particolare i numeri di telefono;
– rendere limitare l’uso del cellulare e dei social network parte di un patto educativo: vi sono app come Google Family Link e Screentimelabs che abilitano un uso “concordato” di tali ambienti;
– facilitare la connessione, se non in termini di conoscenza delle credenziali di accesso, almeno in termini di “amicizia” fra ragazzi e genitori o fra ragazzi e amici adulti della famiglia così da avere una maggiore attenzione al loro comportamento online;
– impostare strumenti di ascolto della Rete come “Google News Alert” o Facebook Graph Search per verificare conversazioni inerenti i nomi dei ragazzi;
– non temere di rivolgersi agli insegnanti o alle famiglie dei compagni di scuola in caso di episodi spiacevoli;
– approfittare dei tanti casi di cronaca per parlarne in famiglia e capire se vi siano stati episodi analoghi in classe e quali sarebbero le reazioni;
– valorizzare le iniziative di didattica digitale e promuovere un sguardo nei confronti della Rete improntato all’apprendimento.

La tecnologia non è né buona nè cattiva in sè: dipende dal modo con il quale la si usa. La scorsa settimana alcuni adolescenti della provincia di Varese hanno ritrovato un cellulare e l’hanno restituito. Con un selfie sorridente dedicato alla proprietaria, hanno rivendicato in un gesto la bellezza e l’intelligenza della loro età.

TAG: innovazione
CAT: Famiglia, Internet

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