Portiamo i migranti in aereo come il papa

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19 Aprile 2016

Bergoglio Lesbo

 

Di ritorno dal viaggio a Lesbo, dove ha testimoniato a favore dell’accoglienza in Europa per i migranti senza se e senza ma, papa Bergoglio ha mostrato come risolvere infallibilmente il dramma dei naufragi e dell’ecatombe di migranti: tornando a Roma ha portato con sé in aereo dodici profughi siriani musulmani, che vincendo questa specie di lotteria papale si sono risparmiati le traversie dell’attraversare quei confini tra i Paesi europei, che si riempiono ogni giorno di più di reti e stanno riportando l’Europa di Schengen alla Cortina di Ferro, al Muro di Berlino e anzi peggio, perché se ai tempi della Guerra Fredda c’era un solo muro a dividere l’oppressione comunista dal mondo libero, ora ogni Paese si isola dall’altro, con la Svezia che si divide dalla Danimarca come se non esistesse più il magnifico ponte sull’Øresund e l’Austria che fortifica il Brennero, lasciando i fratelli sudtirolesi dall’altra parte.

La sicurezza dei trasporti nella civile Europa è altissima e fatto salvo l’occasionale Schettino, che rischia la vita dei suoi passeggeri per mostrarsi più macho alla ragazza, possiamo evitare con certezza che ci sia anche un solo morto nel mare Mediterraneo: andiamo a prendere i migranti con aerei e traghetti, gratis.

Nessuno di loro sarà così pazzo da preferire il gommone, rischiando la vita e consegnando tutti i propri averi agli scafisti trafficanti di morte. Non ci sarà più nessun morto in mare, nessun bambino affogato nelle foto sulle prime pagine.

Aerei e traghetti non ci mancano, perché non li usiamo? Se davvero vogliamo eliminare i morti in mare perché non offriamo ai migranti un mezzo sicuro per arrivare in Europa?

Papa Francesco è sincero, pauperista e argentino, viene da una terra che storicamente ha aperto le porte a tutti, non vede motivo di tenere i confini chiusi, anche se in mancanza di miracoli si dovrà dividere pani e pesci con qualche decina di milioni di bocche da sfamare in più e non importa se sono gli una volta odiati Saraceni.

L’Europa, che ostenta il pianto sui naufraghi annegati, ma nemmeno prende in considerazione l’idea di procurare traghetti sicuri, è invece sostanzialmente ipocrita. Piange ma non apre le frontiere, perché non vuole la massa di migranti che arriverebbe, per non condividere la ricchezza, i posti di lavoro, la roba. Contemporaneamente non ostacola gli scafisti per fingere di non essere contraria alla migrazione di massa e la traversata è una lotteria, chi vince arriva, chi perde affoga.

Non c’è altra scelta fra aprire le frontiere e fornire trasporti sicuri, reprimere seriamente gli scafisti, con la forza o continuare a piangere lacrime di coccodrillo.

 

 

Dedicato ad un giornalista ottuso e fascista chiamato Udo Gümpel.

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