Ma la guerra è finita?

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17 Febbraio 2018

< La guerra é finita, la guerra é finita ! >

La voce del caporalmaggiore risuonò nella camerata semivuota sotto gli sguardi perplessi dei pochi commilitoni rimasti in caserma.

< Il maresciallo Badoglio, proseguì con tono concitato il caporalmaggiore, ha annunciato alla radio che bisogna cessare ogni ostilità nei confronti degli angloamericani >

< Torniamo a casa ?>

Chi fece la domanda era una giovanissima recluta, dall’accento marcatamente meridionale, arrivata da appena un paio di settimane, che non era riuscita a integrarsi con gli altri.

La parola “casa” scosse un po’ tutti, i volti di molti s’incupirono mentre la selva dei ricordi familiari occupava la mente di ciascuno. Un silenzio pesante, carico di interrogativi, ristagnò per qualche lunghissimo attimo nella camerata illuminata ancora dall’ultima luce del giorno.

A rompere quella sorta d’incantesimo fu, però, il suono della sirena dell’allarme.

< Ai vostri posti! > Gridò il caporalmaggiore

< Ma la guerra non è finita ? >

Fu ancora il giovane soldato a parlare.

< Così ho sentito alla radio, ma forse…>

Ancora il grido lacerante della sirena e da lontano il rombo di aerei che si stavano avvicinando.

In pochi istanti la camerata si svuotò, ciascuno raggiunse il proprio posto e rimase in trepidante attesa.

La squadriglia area che, sulle prime, era sembrata puntare sulla caserma, d’un tratto, virò verso sinistra e dirigendosi in direzione della collina dietro la quale era arroccato il comando tedesco. Trascorse qualche manciata di secondi prima che si scatenasse l’inferno. La contraerea tedesca, era entrata in azione, un intenso fuoco di sbarramento ma non riuscì ad impedire che i bombardieri nemici arrivassero sull’obiettivo sganciando il loro micidiale carico di bombe. Le esplosioni si succedettero a ritmo continuo per almeno cinque minuti che sembrarono un’eternità, poi, così come erano arrivati, scomparvero.

Si fece silenzio, un silenzio carico di tensione, dall’accampamento tedesco si alzavano verso il cielo colonne di fumo nero.

Il caporalmaggiore annunciò il passato pericolo ma le sue parole non sembrarono rassicurare i soldati, l’inquietudine serpeggiava nella camerata. Come avrebbero reagito i tedeschi, non si sarebbero sentiti traditi da quella decisione del governo italiano ? Badoglio aveva sì dichiarato che erano cessate le ostilità ma aveva anche messo in guardia sulla possibilità di aggressioni e chi se non i tedeschi li avrebbero potuti aggredire ?

Il caporalmaggiore si fece cupo, il presentimento che la guerra fosse tutt’altro che finita lo rendeva inquieto, molte domande alle quali era certo di non potere dare risposte, gli si addensavano nella mente ma sapeva, glielo avevano insegnato, che non doveva mostrarsi dubbioso ma dare al suo piccolo manipolo di giovani reclute, quelle sicurezze che lui non aveva.

< le disposizioni sono state chiare, il caporalmaggiore ruppe il silenzio, se qualcuno dovesse tentare di aggredirci dovremo reagire !>

< E chi dovrebbe assalirci ? Gli americani sono troppo lontani.>

Era la solita giovane recluta che si faceva sentire.

< Patacca, intervenne il romagnolo che fino ad allora se ne era stato zitto a sistemare la sua roba come se quanto gli stava attorno non lo interessasse più di tanto, non hai mica capito ? Ora sono i crucchi che ci possono creare guai !>

< A me i crucchi sono sempre stati antipatici !>

Quella battuta del mingherlino non rimase solitaria; gli alleati tedeschi non piacevano a nessuno nemmeno a quelli che avevano fino ad allora manifestato fiducia nel fascismo e che non avevano gradito che fosse stato messo da parte quello che continuavano a chiamare il loro duce.

Il caporalmaggiore lasciò che la discussione andasse avanti per un po’ fino a quando si rese conto che fosse suo compito intervenire.

< La nostra é una postazione avanzata, ho cercato di contattare il comando ma non ci sono riuscito, non so che danni hanno subito i tedeschi e che capacità offensiva hanno conservato, in ogni caso sono convinto che se dovessero avere intenzioni offensive non saremmo in grado di respingerli…>

< ed allora ?>

< allora un cazzo !> si lasciò scappare il caporalmaggiore.

Si fece silenzio, ognuno si aspettava d’ascoltare ciò che stava nelle menti di tutti. E alla fine quell’aspettativa si tradusse in realtà.

<Prepariamoci, credo che la cosa migliore sia lasciare la postazione per raggiungere il comando, poi si vedrà ! >

TAG: Armistizio, Bombardamenti, II guerra mondiale
CAT: Letteratura

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