Poesia | Matteo Fantuzzi

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19 Marzo 2018

Sentirsi innamorati (cit.)

Sapessi come è strano vivere qui tra file di palazzi, fabbriche dismesse
nella polvere, nel traffico,
spostarsi nella bocca della terra
passare nella metro al buio
un’ora al giorno almeno. Chissà
che cosa provano qua sotto, se questi
corpi devastati e stanchi, se questi volti
sfigurati dalle polveri sottili, pervasi
dalle rughe, dalle lacrime, dal pianto,
chissà se questa gente sradicata e sola,
chissà se questa gente si innamora, alza
la testa per un attimo, si guarda intorno
e vede che ci sono altrove occhi
come i propri, di quelli in cui vale la pena
vivere una vita intera come è successo a noi
che adesso la città nemmeno sembra più la stessa
mia adorata perché il dolore a volte
è solo non sapere tutta la gioia
che ci può capitare accanto
sentirla respirare sotto le coperte, vedersi
risvegliare assieme nel risveglio.

*
Matteo Fantuzzi (1979). Ha pubblicato “Kobarid” nel 2008 per Raffaelli Editore e nel 2017 “La stazione di Bologna” per Feltrinelli. Coordina le redazioni della rivista Atelier.

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Foto di Daniele Ferroni

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CAT: Letteratura

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