Davvero gli italiani vogliono un capo? La debolezza dell’uomo forte

24 Gennaio 2017

È argomento del giorno, della settimana e del mese, chissà quanti mesi, la crescente richiesta di autoritarismo che mette in pericolo la nostra democrazia occidentale. È sentore comune il diffondersi di un anelito a una manifestazione muscolare del potere, ben sintetizzata dai tratti da maschio alfa di Trump, Putin e i loro corrispettivi negli altri paesi. L’epoca dei valori soft è tramontata, il dialogo è manifestazione di debolezza e quello che conta è decidere e andare dritti a una meta, non importa quale sia.

Proprio oggi il sociologo Ivo Diamanti illustra un sondaggio da cui emerge una adesione quasi plebiscitaria a questo modello, che insinua un’inquietante coincidenza tra politica, media e sondaggio, come sfera riflettente, seppur, come ben sappiamo, tante volte fallibile. È questo quadro che suscita in noi un moto di ribellione metodologica e ci porta a provare a guardare le cose solo da un piccolo passo più in là.

Se chiediamo agli italiani l’adesione a un’altra affermazione, con una diversa formulazione, vediamo emergere in contorni di un quadro diverso. Solo il 16% del campione Atlas, rappresentativo della popolazione italiana, dichiara di essere “molto” d’accordo con l’affermazione “per risolvere i problemi del paese sarebbe bene concentrare il potere nelle mani di pochi”.

Anche se consideriamo chi è “abbastanza” d’accordo non arriviamo a superare la metà del campione.

 

Ancora più interessante è osservare i raggi x socioculturali che ci dicono che solo una parte della mappa, in corrispondenza della chiusura e della tradizione, aderisce a questa richiesta.

Ecco dunque un tassello per quella che potremmo definire “contestualizzazione critica” di sondaggi. Il tratto personologico dell’uomo forte ben incarna la manifestazione di un bisogno emotivo e di un disagio. Ma non dobbiamo dimenticare la sensibilità democratica e la tensione riflessiva entro cui si inscrive e che pure fa parte del movimento della storia. L’uomo forte è sotto controllo, non avrà pieni poteri e soprattutto potrà essere facilmente scalzato alle prossime elezioni.

Attenzione, non si tratta di contrapporre a un sondaggio un altro sondaggio, quando di cominciare a usare i dati sulla pubblica opinione in modo più articolato, per vedere almeno qualche lato in più di una questione. Un’abitudine per noi che li facciamo che dovrebbe sempre più appartenere a chi li fruisce. Se ancora qualcuno.

TAG: autoritarismo, ilvo diamanti, putin, sondaggi, sondaggi politici, Trump
CAT: Media, Partiti e politici

2 Commenti

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  1. evoque 7 anni fa

    Non seguo più i sondaggi, da quando mi sono reso conto che legano l’asino dove il padrone (committente) vuole. Mi dispiace per chi ci lavora, ma fintantoché non saranno meno demenziali, io me starò alla larga.
    Qualche volta mi è capitato di vedere i sondaggi, diciamo così, di Skytg24 del tipo, esagero ma non più di tanto: preferite un cazzotto sui denti o una carezza?

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  2. evoque 7 anni fa

    Volevo aggiungere che i sondaggi come quelli di Sky sono equiparabili al click-baiting in vigore sui social: specchietti per le allodole.

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