L’indice Vago

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15 Settembre 2016

L’ “Indice Vago” è una patologia consistente nella incapacità di indicare il male maggiore in una questione che presenta diversi spunti discutibili ma in una scala di valori che – alle persone sane – appare chiara. Ne sembra affetto il rettore della Università Statale di Milano, Gianluca Vago (ereditarietà?) il cui indice indicatore vacilla di fronte al siluramento del prof. Marco Cicardi, rimosso dalla guida del dipartimento di Medicina dell’ospedale Sacco di Milano per aver espresso critiche alla Riforma della Sanità lombarda in una intervista sul Corriere della Sera. Intervistato a sua volta, dopo lungo meditare, il Vago si mantiene sul vago: “Sono stati commessi errori da entrambe le parti”, risponde a Simona Ravizza. La domanda era: “E’ possibile che un professore possa essere sollevato da un ruolo prestigioso con un provvedimento che sa di censura senza che l’Ateneo batta un colpo?” Vago è il Magnifico Rettore dell’Ateneo, che è l’Università Statale degli Studi di Milano, e il professor Cicardi è un “suo” professore, insegna infatti Medicina interna alla Statale, nell’ambito del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche connesso all’ospedale Sacco, oltre ad essere un luminare riconosciuto a livello internazionale nel campo dell’Immunologia clinica. Il Rettore Vago pure considera che “la reazione dell’ospedale è stata inopportuna” (è stato rimosso in quattro e quattr’otto dal Direttore Generale Alessandro Visconti, nominato in quota Lega) ma ritiene che il suo compito più urgente sia quello di “ricostruire un clima di fiducia all’interno dell’ospedale” riportando la questione nella dimensione corretta. Ovvero quella dove si equivalgono e si elidono a vicenda le parole di una intervista giornalistica (secondo Vago viziata da “scontro politico e personale”) e i fatti che quello scontro di opinioni trasformano in vittoria del più forte: cioè “l’intervento liberticida” che esattamente così il Vago stesso definisce. E tuttavia Vago non vede la differenza di valore, per lui l’intervista su un giornale e lo sfregio (fattuale, operativo) alla Libertà di parola sono due mali dello stesso peso. Qui, si veda, c’è un indice indicatore che vagheggia, vacilla, si flette e trema. Chiaro sintomo di malattia. Che è preoccupante, perché epidemica.

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TAG: Cultura, giornalismo, milano
CAT: Milano

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