Milano, aumentano i canoni delle case popolari: colpiti i più poveri

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13 Marzo 2018

S’interrogano da giorni – a sinistra – sulle ragioni per cui la gente ha portato in dote i suoi voti alle così dette forze popolari. Forse bisognerebbe stare in mezzo alla gente per capirlo. Lunedì 12 Marzo, ore 18.30.

In Piazza della Scala davanti a Palazzo Marino – per l’ennesima volta – una manifestazione dei due sindacati che si occupano delle case popolari e dei suoi abitanti. Il Sunia e il Sicet. Perché sono qui? Perché a seguito di un mancato accordo, tra i sindacati da una  parte e il Comune dall’altra, proprio le fasce più  deboli e in difficoltà  si sono visti aumentare il canone di locazione. Questa condizione non solo viene percepita come ingiusta. Viene recepita soprattutto come una forma di strozzatura alle già magre casse di anziani che vivono con la minima e che in molti casi hanno condizioni economiche e familiari precarie da una vita. Basta ascoltarli. In attesa della delegazione che è andata a trattare in comune, con l’Assessore Rabaiotti, ascolto alcuni consulenti del Sunia, Viviana De Filippis e Matteo Quintodamo. Poi intervisto della semplice gente comune. Sono proprio loro a spiegarmi perché non voteranno più a sinistra. Perché da anni dalla sinistra non si sentono più rappresentati. Poi arrivano i delegati al termine dell’incontro. Francesco Di Gregorio e Ermanno Ronda (Sunia, il primo, Sicet il secondo) non portano “carico”. Anzi. Annunciano il fallimento della trattativa. Il Comune di Beppe Sala per questa gente non può  fare nulla. Non può bloccare gli aumenti del canone. “I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sono sempre più poveri” dice ad un certo punto Ermanno Ronda. É il momento in cui l’applauso dei presenti (non moltissimi) si fa più forte. Sipario. La miseria non é uno spettacolo che fa audience.

Sale la delegazione a parlare con l’Assessore Rabaiotti. Qui sentiamo una consulente un funzionario del Sunia: Viviana de Filippis e Matteo Quintodamo

Poi sento Renato un inquilino delle case popolari

Arriva la delegazione. Mediazione fallita. Aumenti dei canoni confermati. Parla Francesco Di Gregorio del Sunia accanto a Ermanno Ronda del Sicet

 

TAG: Case Aler, comune di milano, Francesco Di Gregorio, Matteo Quintodamo, Sicet, Sunia, Viviana De Filippis
CAT: Milano

Un commento

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  1. vincesko 6 anni fa

    Articolo illuminante. In Italia, dalle statistiche dell’Agenzia delle Entrate, risultano appena 500.000 alloggi pubblici tra case popolari e ultrapopolari. Per allinearci agli altri Paesi europei del Centro-Nord, ne occorrerebbero 10 volte tanti. La casa popolare fa parte integrante del welfare: l’equilibrio di bilancio non è obbligatorio, anzi.

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