Perché i valori non vanno mai in vacanza

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27 Luglio 2017

È stata l’occasione per ritrovarsi prima della pausa estiva. Un’opportunità in cui il Centro Studi Grande Milano ha presentato la sua carta dei valori.

Hanno voluto esserci in tanti alle Gallerie d’Italia a Milano in Piazza Scala.  Dalla Presidente del Centro studi, Daniela Mainini al sindaco di Bergamo e futuro candidato per il Pirellone, in quota centrosinistra, Giorgio Gori

Ma anche Mario Boselli presidente onorario della Camera della Moda

Salvatore Carrubba presidente del Piccolo Teatro di Milano

Claudio Martelli ex ministro della Giustizia ed amico del Csgm

E tanti altri protagonisti della scena politica, culturale, economica a Milano.

Con loro abbiamo commentato proprio la carta dei valori ieri presentata.  L’estetica, l’etica, la libertà, la condivisione, la felicità, la creatività, sono solo alcuni dei valori che ho voluto venissero commentati

Eccovi un breve stralcio di una cerimonia che ha declinato con chiarezza i valori che economisti, politici, uomini di cultura considerano portanti per uno sviluppo sano di una moderna e contemporanea società

 

Daniela Mainini: l’Estetica, promessa di felicità

Claudio Martelli: etica, libertà, comunismo, Hobbes, Spinoza, la storia del nostro Paese e i dieci comandamenti

Mario Boselli: la creatività, essenziale per il successo

 

Giorgio Gori: l’etica in politica, la felicità  in famiglia

Salvatore Carrubba: Tra etica e felicità scelgo la felicità  ( tra Hobbes e Spinoza, Tocqueville)

Arianna Censi: l’etica al primo posto

Patrizia Toia: etica fondamentale

 

TAG: Carta dei valori, Centro Studi Grande Milano, Daniela Mainini
CAT: Milano

Un commento

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  1. dionysos41 7 anni fa

    Sono in totale disaccordo! Non mi vanterei della difesa di valori. I valori sono variabili, cambiano. Fino a non troppo tempo fa era un valore la verginità della donna prima del matrimonio. Bisognerebbe, invece, insistere sui principi, come spesso ha ricordato Zagrebelsky. Libertà, uguaglianza, fraternità. Sono più di due secoli che se ne parla. Ma la loro attuazione è lontana, anche in Italia. A cominciare dal fondamento di ogni principio e di conseguenza anche di ogni valore: la consapevolezza di che cosa sia un diritto. Gli italiani, o molti di loro, ne hanno un’idea vaga o nessuna idea. Per esempio: un diritto lo si riconosce, non lo si concede, perché nessuno può toglierlo, può opprimerlo, negarlo, ma non toglierlo. La lunga, snervante, incivile battaglia per il riconoscimento legale delle coppie omosessuali ha dimostrato quanto lontana sia la maggior parte degli italiani da questa consapevolezza. Per non parlare del diritto di essere accolti. Un popolo di emigranti, com’è stato e com’è ancora il popolo italiano (la fuga dei cervelli non è una fantasia), che disconosca questo diritto dimostra, anche in questo, come già detto, solo quanto gli sia estranea una simile consapevolezza.

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