Tavecchio: “Non giudichiamo i giudici”

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4 Maggio 2017

Carlo Tavecchio Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, a Milano per presentare un progetto dedicato al supporto dei disabili nel mondo del calcio, affronta con i giornalisti la questione Muntari, il giocatore che si è auto espulso dal campo di gioco di Cagliari per gli ululati razzisti dei tifosi. “Noi esecriamo quanto accaduto ma non possiamo condannare un’intera regione e comunque la federazione non giudica i giudici (che Muntari lo hanno squalificato)”.

Hanno scritto infatti i giudici:

“essendo stati intonati ( i famosi ululati ndr) da un numero approssimativo di soli dieci sostenitori e dunque meno dell’1% del numero degli occupanti del settore (circa duemila), non si integra  dunque il presupposto della dimensione minima che insieme a quello della percezione reale è alla base della punibilità dei comportamenti in questione, peraltro non percepiti dagli Ufficiali di gara (come refertato dall’Arbitro), a norma dell’art. 11, comma 3, CGS”.

Questo significa che il giocatore è  stato squalificato per comportamento non regolamentare e, per deduzione logica, che esiste una “dose minima di razzismo” quantificabile sulla base percentuale di quanti sono partecipi di comportamenti razzisti e di quanto percepibile sia la loro invettiva.

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CAT: Milano

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