I Duvalier presentano il nuovo video di Vultures

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1 Dicembre 2016

I Duvalier mi hanno concesso due parole per l’uscita del nuovo video, dedicato al singolo Vultures ed estratto dall’album Hay Lobos.

Sul Vultures dicono che “innanzitutto il testo è una delle cose più zen e ambiziose che siano uscite da Duvalier, una cosa di cui siamo particolarmente orgogliosi in realtà.

Gli avvoltoi servono banalmente da metafora, con la carogna del tuo corpo morto che serve da cibo per il nuovo arrivato – il fallimento come base per ripartire, il deserto che in quanto tale è disposto ad accogliere di tutto e a lasciarsi fecondare.

Per questo motivo l’idea per il video è stata da subito qualcosa che mettesse il testo al centro del discorso, magari in modo un po’ più complesso del classico lyric video: in questo senso Youssef DaLima, regista ed editor, è stato indispensabile per rendere tangibile quello che immaginavamo. Noi volevamo fondamentalmente colori acidissimi, un po’ di deserto e un po’ di Placebo. Lui da un lato ha insistito per avere dei girati con noi un po’ più dettagliati, dall’altro ha integrato il tutto con spermatozoi in fuga e immagini microscopiche di globuli, veleno e quant’altro. E la mattina delle riprese si è presentata anche Nicole, che non conoscevamo ma che a quanto pare ci teneva ad esserci, per cui non poteva andare meglio.

Musicalmente, il pezzo si regge su una soluzione abbastanza innovativa per noi, un organetto che lega assieme tutta la struttura, non si sente troppo ma è indispensabile, così come l’ossatura di percussioni dietro alla batteria. Vultures è stato relativamente veloce da scrivere e registrare, ci è piaciuto da subito e in scaletta c’è quasi sempre”.

Gli chiedo che cosa ha rappresentato per loro scrivere l’album da cui è tratta Vultures:

“Una conclusione, gli ultimi pezzi del puzzle. Col senno di poi, l’album prima (No Sleep, 2014) non ci aveva lasciati totalmente soddisfatti. C’era stato un ep di mezzo, che funzionava, ma comunque volevamo fare le cose per bene con Hay Lobos. Paradossalmente, è stato un percorso molto più incerto – non ci siamo trasferiti per un mese in studio come facciamo di solito, ma abbiamo fatto puntate molto più brevi, spezzettando continuamente il lavoro per i duemila impegni che avevamo. Un paio di volte abbiamo pensato di buttare via tutto e non farlo uscire

Poi abbiamo ingranato, rifatto quello che non funzionava, cestinato un paio di pezzi e tenuto quello che c’era di buono, con un risultato che funzionava per tutti. Mi accorgo ora che te lo sto spiegando che è fondamentalmente il percorso mentale di cui parla Vultures stessa: prendere quanto di buono possibile da ciò che muore e usarlo per nutrire quello che sta nascendo.

I risultati piacevano a tutti, in primis. Era la prima volta che ognuno metteva le mani su tutto, solitamente c’erano i pezzi di uno, i pezzi dell’altro e via così. Stavolta ognuno lasciava buchi di proposito nella scrittura, per evitare un risultato troppo omogeneo al suo interno e quindi disomogeneo col resto del disco. Il clima generale era più rilassato, e calcola che essere costantemente in tre comporta tre diversi rapporti di coppia, e se la cosa non viene gestita bene diventa un macello. Abbiamo sempre cercato di decidere tutto all’unanimità”.

Fra di voi i rapporti erano davvero sciolti. Che ruolo ha avuto questo elemento (la semplicità relazionale)?

“A livello relazione c’è stata una semplicità iniziale quasi forzata, un’auto-imposizione a non discutere su tutto, per come l’ho vissuta io personalmente. A me suona come un disco di gente che si fida parecchio l’una dell’altra”.

 

Ringrazio la band per la collaborazione. Qui sotto potete vedere il video uscito per BlankTV.

 

Testo di Vultures:

See the vultures are turning your dead body into something alive
and I feel once again, there’s no reason, no need, no matter to say no goodbye
My heart is exploding, my spores will be thrown to the desert
There’s no fear, there’s no fucker on the path between me and my end

and I’m pushing you, I’m pushing you, ‘cos I’m lovin every breath, all the mess, all the stress in these rags

No one’s watching, there’s just you and your judge, there’s no vote for your jump
Everything will work in the end and if not, then it’s not even the end
My heart is exploding, my spores will be thrown to the desert
My final surrendig, my crime will shine in the sky

and I’m pushing you, ‘cos I’m lovin every breath, all the mess, all the stress in these rags
See I’m calling you, I’ll drive you thru, get on board ‘cos this river is not even a decent mistake

Circles and circles, they’re spinnin’ tornados, vultures have come to bring you to life
Circles and circles, they’re spinnin’ tornados, vultures have come to bring you to life
And I’m feeling all the colors I’m holding, all the worms living under the rocks
My heart is exploding, my spores will be thrown to the desert
Our bodies are shakin’, the backseat is melting and there’s you

and I’m pushing you, ‘cos I’m lovin every breath, all the mess, all the stress in these rags
See I’m calling you, I’ll drive you thru, get on board ‘cos this river is not even a decent mistake

My heart is exploding, my spores will be thrown to the desert
Our bodies are shakin’, the backseat is melting and there’s you

and I’m pushing you, ‘cos I’m lovin every breath, all the mess, all the stress in these rags
See I’m calling you, I’ll drive you thru, get on board ‘cos this river is not even a decent mistake
Circles and circles, they’re spinnin’ tornados, vultures have come to bring you to life
Circles and circles, they’re spinnin’ tornados, vultures have come to bring you to life

 

TAG: duvalier, hay lobos, indie, padova, Rock, Video, vultures
CAT: Musica, Padova

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