La Mecca è finita. Aprite lo zoo a Buonanno e Santanchè

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24 Settembre 2015

Di fronte alla strage di fedeli a La Mecca, in cui oltre 300 persone hanno perso la vita a causa della calca, due politici italiani sfoggiano platealmente la loro inutilità.

Vista la latitanza di idee e vocaboli italiani hanno pensato bene che apostrofare delle vittime con l’appellativo di “animali” e “bestie” potesse essere utile a loro avallare la presenza insulsa nel panorama politico italiano (come scrivo qui, cliccate).

Le due superstars sono: il “solito” leghista Gianluca Buonanno, celebre in tutto il mondo per le sue pagliacciate a Bruxelles, e la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè, anche lei non nuova a questo genere di esternazioni.

Questa la prima performance:

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Questo il secondo goleador (Daniela Santanchè)

“Apprendo che si registrano oltre 200 morti e 500 feriti per una calca avvenuta tra i pellegrini alla Mecca, schiacciati dalla folla durante l’Hajj, il pellegrinaggio annuale dell’islam. Nemmeno le bestie. Penso ai loro poveri figli e a quelle povere donne costrette a vivere dietro la vergogna di un velo, penso all’ignobile retorica buonista della sinistra. Rabbrividisco”.

E allora penso che, a questo punto, la vanità è per gli imbecilli una potente fonte di soddisfazione. Perchè permette loro di sostituire alle qualità che non acquisteranno mai, la convinzione di averle sempre possedute.

Sono consapevole, tuttavia, che fornire loro spazio sia esattamente quello che desiderano, ma ritengo sia comunque giusto tenere a mente queste dichiarazioni. E poter farsi un’opinione su chi, in questo caso, è la bestia.

TAG: Buonanno, Mecca, Santanchè
CAT: Partiti e politici

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