Stravinceranno i 5 stelle?

7 Luglio 2016

Le elezioni, forse, si avvicinano. Per saperne di più, sarebbe il caso di chiedere agli elettori. Che sono parecchio strani. Fiutano il vento come cani da caccia. Ne capiscono molto più di chi li interroga per conoscere il loro pensiero. E, a volte, anche più degli analisti politici. A Torino, ad esempio, dopo il primo turno, le previsioni per Appendino vincitrice erano superiori a quelle per lo stesso sindaco uscente Fassino, nonostante il grande divario alla vigilia del ballottaggio.

Dunque, anche per quanto riguarda più in generale il risultato delle ultime amministrative, gli italiani hanno introiettato una cosa sola, ma ben chiara: la vittoria del Movimento 5 stelle, che da quel momento continua a guadagnare consensi, giorno dopo giorno. Quando si viaggia con il vento in poppa, nonostante le traversie per la giunta romana, sono tutti pronti a saltare sulla nave più veloce, che imbarca molti profughi dei vecchi partiti.

E i grandi favoriti per le prossime (imminenti?) consultazioni politiche sono proprio i pentastellati. Ma sono andate davvero così le recenti amministrative? Non direi proprio, anzi. Il risultato delle comunali dei centri più grandi ci ha lasciato un’Italia generalmente incolore, o meglio, multicolore. Tutti hanno vinto e tutti hanno perso. Il centro-sinistra appare più forte soprattutto in due regioni: Lombardia e Abruzzo, ma si è indebolito un po’ ovunque, perdendo di fatto la metà dei comuni precedenti, passando da 100 a 50.

Il centro-destra è migliorato nelle città più piccole, ma pare non esistere (quasi) più in quelle più popolate, dove tende a scindersi in tanti rivoli non più competitivi. Cresce invece la destra, che conquista ben 11 comuni e, ovviamente, cresce anche il Movimento 5 stelle che, non esistendo praticamente nel 2011, ora governa in quasi 20 comuni, compresi gli exploit a Roma e Torino.

Questi risultati sono importanti, in vista del prossimo referendum costituzionale e, più in generale, delle possibili elezioni anticipate, se ci saranno. Perché ci danno il quadro di un’Italia molto tormentata, molto frastagliata, senza una chiara tendenza condivisa uniformemente. Né si può dire, come hanno fatto alcuni, che vinca dappertutto il nuovo: molti sindaci o giunte sono state confermate, e molte anche in maniera netta, come a Cagliari e a Napoli.

Molti sindaci o giunte che hanno anche ben governato, al contrario, sono state spazzate via senza alcun timore, apparentemente senza motivo, se non per il desiderio di cambiamento. Pare non ci sia dunque una precisa logica di fondo, nel comportamento degli elettori, che premiano o condannano quasi casualmente i propri governanti di riferimento.

Una cosa sola è certa: il Partito Democratico (di Renzi) ha perso molti dei consensi che aveva guadagnato dal 2013 con il nuovo segretario-premier. Va ancora un pochino meglio del Pd di Bersani, ma perderebbe nettamente in un eventuale ballottaggio con i 5 stelle. E perderà quasi sicuramente il referendum costituzionale, secondo le stime odierne. Perché in quest’Italia così frastagliata il Pd rappresenta soltanto una frangia di elettorato, ma non certo la maggioritaria. E tutte le altre frange, pur caoticamente assortite, sono sicuramente più potenti, e quantitativamente più numerose.

Se si vota il meno peggio, o che si voti per non far governare gli altri, questo devono dircelo gli elettori. Bisogna chiederglielo al più presto, per sapere cosa ci aspetta in un futuro sempre più incerto.

TAG: elezioni, politica
CAT: Partiti e politici

3 Commenti

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  1. beniamino-tiburzio 8 anni fa

    Achtung, Achtung. Dopo il voto il rituale è sempre lo stesso : chi ha vinto e chi ha perso. Prima del voto il rituale è sempre lo stesso : chi vincerà e chi perderà. In uno Stato in cui la percentuale dei partecipanti al voto nel i946 1948 era intorno al 98-99 %, si assiste ora a percentuali minime del 31 % ( Napoli ) e a percentuali massime intorno all 66 % con una media generale del 51 %. Finora ad ogni elezione, da almeno 15 anni, ha sempre vinto il M.E.A. Se al prossimo referendum non si raggiungerà il quorum, il M.E.A. avrà definitivamente trionfato. Il rituale, però, sarà sempre lo stesso : chi avrà vinto e chi avrà perso. A proposito il M.E.A. non si candida perché è il Movimento Eversivo dell’ Astensione……..con buona pace dei grillisti. Prima dello scontro con l ‘ iceberg sul Titanic si ballava al suono di una gioiosa orchestrina.

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  2. mabau-smart 8 anni fa

    il MEA non serve a niente… mi rifaccio a JFKennedy: se non ti occupi di politica e lasci fare, sarà la politica che si occuperà comunque di te. Nel senso che lottare è sempre molto meglio che vivere passivi e supini in balia degli eventi. Ora, d’accordo che il non voto è uno strumento di protesta e sintomo di malessere dichiarato, ma fine a se stesso se non ci organizzassimo. Come? Provo a dirne una: si va a votare, si fa quorum e si dichiara al Presidente di seggio “NON Voto perchè nessuno dei candidati mi rappresenta…”. In questo modo si esprime democraticamente e attivamente il proprio dissenso, dichiarandolo (!); non in modo passivo, andando al mare o facendo i propri comodi. Il disturbo di andare al seggio è indice di partecipazione, di maturità, anche per dichiarare il proprio NON voto. Ho fatto così nel recente passato, prima di iniziare a dare il voto al M5S… Infatti e francamente oggi c’è una novità in più: esiste questo nuovo Movimento, il M5S. Se effettivamente dimostrerà che sa governare laddove è salito ad amministrare grazie a voti come il mio di “votante non votante”, e dimostra di saper lavorare sui programmi e sui progetti, quelli giusti da fare e attuare, a prescindere da influenze ideologiche che DIVIDONO, mettendo Italiani contro italiani, allora il M5S, provato nei fatti capace di fare (se farà…), potrà davvero essere quella forza politica trasversale per cittadine e cittadini che vogliono proprio cambiare e che magari oggi alimentano il MEA. Ho saputo di statistiche comprovanti che almeno il 50 % degli oggi astenuti voterebbero M5S se tornassero a votare…. se è davvero così, il M5S potrebbe davvero avere la maggioranza, addirittura assoluta…. Ma il M5S mi auguro NON cada nel conflitto obsoleto degli schieramenti ideologici, non faccia alleanze sinonimo di politica obsoleta; ma resti trasversale, perchè lavorando sui progetti prenderà voti da Dx e da Sx, alla faccia degli opposti che dividono e fanno comodo al “sistema”… l’unica alternativa possibile è: realizzare progetti giusti da fare per migliorare l’Italia ed il sistema, per recuperare quel caos attuale che sia a Destra sia a Sinistra, oggi, i soliti politicanti alternatisi al governo hanno creato, in questa drammatica seconda repubblica e in questa crisi dell’economia del petrolio… che DEVE finire. Poi magari ci soffermeremo anche su concetti di Nuova Economia Circolare Sostenibile e, finalmente, Sovrana… la crisi si supera solo con progetti giusti e soluzioni sostenibili… siamo d’accordo?

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  3. umbertob 8 anni fa

    Secondo gli ultimi sondaggi il PD non perderà affatto il referendum dato che i sì sono in vantaggio ora come un mese fa (37 a 30).

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