Tra archiviazioni e assoluzioni un’unica sentenza: la Raggi è sindaco per errore

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7 Ottobre 2016

Ciò che oggi scrive il commissario del Pd Roma, Matteo Orfini, è condivisibile solo in parte. È vero che Ignazio Marino fu mandato a casa non tanto per le inchieste a suo carico, ma per un rapporto ormai logoro con il suo partito e con la città, ma è altrettanto vero – per onestà intellettuale va ricordato – che quelle inchieste furono usate come un manganello contro l’ex sindaco e risultarono tra gli argomenti più utilizzati contro di lui sia prima che dopo la fine della sua esperienza in Campidoglio.

Sarebbe però un falso dipingere oggi Ignazio Marino come il grande sindaco amato dai suoi concittadini e cacciato da una cricca bramosa di potere. L’ex primo cittadino era infatti inviso a alla maggioranza dei romani, il suo livello di popolarità era ormai bassissimo e lui stesso ne era consapevole. E se dalla sua aveva un gruppo di amministratori che al netto delle nomine fatte col “Manuale Cencelli” delle correnti del Partito Democratico stava riuscendo – pur con molta fatica e non sempre con risultati soddisfacenti – a venire a capo di problemi che si erano incancreniti in una città debilitata da cinque anni di gestione Alemanno, è un fatto che quegli amministratori si trovassero spesso isolati e costretti a lavorare in condizioni proibitive. Fu un errore mandare a casa Marino in quel modo? Probabilmente sì. Ma il vero errore fu candidarlo.

Il problema non erano infatti gli scontrini o le multe della Panda rossa dell’ex sindaco, ma che il Partito Democratico, già nel 2013, pensò di poter arginare l’avanzata del populismo assecondando le parole d’ordine dell’antipolitica. Un errore che si palesò con le candidature (sostenute dalla stragrande maggioranza del partito) dei non-politici Marino e Sassoli alle primarie romane e che oggi si ripete pericolosamente con la propaganda per il Sì al referendum costituzionale.

Nel frattempo, mentre l’inchiesta su “Mafia Capitale” conta 116 richieste di archiviazione e il chirurgo viene assolto, lo stesso fenomeno di regressione della società che ha portato all’utilizzo dello slogan “non è politica, è Roma”, ha oggi portato il partito dell’uomo qualunque al governo della Capitale. Virginia Raggi – che già ha mostrato la sua totale incapacità nel ricoprire il ruolo – è sindaco per errore. L’errore di chi ha pensato (e pensa) che le vulgate populiste vadano assecondate e se possibile cavalcate. In realtà vanno combattute, opponendo a rabbia e invidia sociale un pensiero forte.

TAG: Comune di Roma, Ignazio Marino, matteo orfini, partito democratico, VIRGINIA RAGGI
CAT: Partiti e politici, Roma

11 Commenti

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  1. evoque 7 anni fa

    Dunque, Marino fu plebiscitato con un 63% al ballottaggio; Virginia Raggi col 69%. Matrino, dopo un simile esito, era già nella polvere dopo soli 2 anni. Quindi, i romani si infatuano facilmente, si disamorano con altrettanta facilità. Se fossero emotivamente più stabili, forse non si farebbero raggirare tanto spesso: Alemanno, Marino, Raggi… Servono commenti? Per impedire che Roma cada così di frequente vittima dei suoi stessi cittadini, bisognerebbe cambiare loro la testa. Forse in un millennio….

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  2. ferdy 7 anni fa

    Me la vedo brutta,disse la marchesa camminando sugli specchi.Effettivamente non sembra alla portata dell’ultimo arrivato la soluzione di una cancrena come quella romana.Come esame di ammissione a governare non poteva capitare di meglio ai 5S.

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  3. marko 7 anni fa

    Virginia Raggi – che già ha mostrato la sua totale incapacità nel ricoprire il ruolo –
    Giudizio personale espresso come una verità assoluta?
    Quando hai tempo, dimmi per favore anche se Dio esiste, visto che hai questo potere….

    è sindaco per errore.
    Affermazione giuridicamente grave: attento a quello che scrivi….

    L’errore di chi ha pensato (e pensa) che le vulgate populiste vadano assecondate
    Tradotto dal giornalese al vulgato: l’errore di chi pensa che il popolo vada assecondato. Berlinguer stà vomitando nella tomba…..

    In realtà vanno combattute
    Questa è ottima per chi avesse ancora dubbi sul perchè votare NO il 4 Dicembre….

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    1. evoque 7 anni fa

      Alle altre tue osservazioni risponderà, forse, Salamida, a me interesserebbe capire il collegamento che tu hai fatto con il NO al referendum. Ciao

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      1. marko 7 anni fa

        Ti lascio rispondere da un articolo di questo medesimo sito…. :

        http://www.glistatigenerali.com/partiti-politici/messaggio-subliminale/

        ….E tuttavia, come Renzi sa benissimo (tanto da avere inizialmente ‘personalizzato’ il referendum), ogni appuntamento elettorale è (anche) un voto sul governo in carica: per questo, instillare il desiderio di cambiamento negli elettori può essere un boomerang, perché chi è insoddisfatto potrebbe utilizzare le urne del 4 dicembre per ‘mandare a casa Renzi’….

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  4. paolo-ferraro 7 anni fa

    IL 4 dicembre ANDIAMO A VOTARE SU UNA NUOVA COSTITUZIONE AFFATTO DIVERSA .. con 47 articoli nuovi .. mentre la costituzione prevede “revisioni” parziali .. https://youtu.be/t0KpQ3df9SE
    Un Governo proponente si è quindi eretto a COSTITUENTE e questo è la più grave violazione dello stesso spirito costituzionale: UNA COSTITUENTE “POLITICA” PARTITICA e DI MINORANZA che ha posto poi sinanche il sigillo politico di parte, mettendo in correlazione il voto nel referendum con la sopravvivenza politica del Governo stesso (un lapsus ed una gaffe che svelano più di ogni altra considerazione)
    Quindi un Governo con una “maggioranza” del 15 per cento di tutti gli elettori o 30 per cento degli elettori , artificialmente gonfiata da un premio ed una legge elettorale già dichiarati incostituzionali, violando i limiti indicati nella sentenza della Corte Costituzionale n.1 del 2004 ed aggirando i limiti intrinseci del principio di continuità dello Stato indicati dalla stessa Corte Costituzionale, ha posto in essere un tentativo di destrutturazione dell’assetto ed equilibrio costituzionale dell’Italia.
    Pluralismo, assetto parlamentare, funzione legislativa, e basamento del principio delle autonomie locali, annullando il contrappeso tra organi costituzionali che verrebbero tutti allineati e controllati, tramite la correlata legge elettorale ITALICUM illegittima costituzionalmente nata per la sola camera dei deputati e già funzionale alla tentata revisione costituzionale, in prospettiva,
    Un PERCORSO PARLAMENTARE fatto di salti, “canguri” strozzature e forme di Aventino ( opposizione uscita dall’aula) vorrebbe far nascere una Costituzione della discordia. che già ora ha diviso trasversalmente il paese, in maggioranza contrario.
    Di fronte ad una revisione costruita su un colpo di mano e ad un referendum su 44 articoli ed oltre settemila parole nuove introdotte con pessima tecnica legislativa, ed alla violazione dello stesso meccanismo referendario perché impossibile VOTARE su un macro miscuglio inscindibile, anche il referendum è stato ridotto strutturalmente ad un plebiscito.

    UNA COSTITUZIONE DELLA DISCORDIA E DELLA FRATTURA POLITICA costituisce un fatto inaudito .. LA COSTITUZIONE NON E’ A DISPOSIZIONE DELLE MAGGIORANZE .. artificiali altresì.
    LA COSTITUZIONE ITALIANA, FONDATA SUL PLURALISMO SUL PRINCIPIO COERENTE CON IL PLURALISMO DELLA RAPPRESENTANZA PARLAMENTARE DI TUTTI GLI INTERESSI DEL PAESE, SULLA DIVERSIFICAZIONE DEI CONTRAPPESI E DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI E LORO EQUILIBRIO E SULLE AUTONOMIE LOCALI VERREBBE RIBALTATA O RIDOTTA AL LUMICINO….. E LA FALSA CONTRAPPOSIZIONE TRA UN PRIMA “sotto la vecchia Costituzione “ ed un dopo con la nuova Costituzione è l’irridente GIOCO MANIPOLATIVO DI CHI SI APPRESTA POI A FARE ALTRI PASSI DOPO AVER AGGIRATO LA NATURA RIGIDA E CONSEGUENTE DELLA NOSTRA CARTA FONDAMENTALE, GRAZIE AL CONTROLLO CONTEMPORANEO DI TUTTI GLI ORGANI COSTITUZIONALI.
    VOTARE NO in tanti, tantissimi per salvare la Costituzione, il paese e la reale democrazia, è la unica possibile risposta e costituisce il fermo ormai divenuto irrinunciabile a questa deriva partita da molto lontano.
    #iodifendoilno
    #iovotono

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    1. evoque 7 anni fa

      Quanta ideologia. Sono state seguite le procedure previste dalla costituzione? Sì o no?. Sì! Tertium non datur.

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      1. marko 7 anni fa

        Troppo facile…..

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        1. evoque 7 anni fa

          Ma questo è quanto…

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          1. marko 7 anni fa

            Mi sembra di sentire la voce: Guardino signori, non c’è trucco, non c’è inganno!!!! …..siamo al circo della politica ! :(

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          2. marko 7 anni fa

            Mi sembra di sentire la voce: Guardino signori, non c’è trucco, non c’è inganno!!!! …..siamo al circo della politica ! :(

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