Pensionando la demagogia

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30 Marzo 2018

Cancelliamo la Fornero. Intesa come legge. L’urlo, lanciato con voce arrochita dal volere esprimere tutta la rabbia popolare, ha solcato la campagna elettorale, vale a dire gli ultimi quattro anni. Lega e M5S lo hanno assicurato: non appena metteremo piede al governo la cancelleremo. Posto che prima di metterci piede dovranno riuscire a metterlo in piedi, invece di occupare il tempo in questa noiosissima opera dei pupi lo abbiamo dedicato a qualche conto e qualche lettura. La faccio breve, seguitemi.

Attualmente la legge (sì, proprio quella stramaledetta) prevede che si possa andare in pensione a 66 anni e sette mesi. Dal 2019 se ne dovranno avere 67. Ma, sempre oggi, l’età media reale di coloro i quali vanno in pensione è di 63 anni e sei mesi. Il meccanismo iscritto nella legge Fornero (che il cielo la fulmini) consiste nell’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Fin qui è facile. Oltre che, naturalmente, deprecabile. O no?

Dice Alberto Brambilla, presidente di Itinerari previdenziale e gran pensionologo per conto della Lega, che quella legge va cambiata e inserita la quota 100, data dalla somma fra età anagrafica e anzianità contributiva. Per andare in pensione, dice Brambilla, dovranno occorrere 64 anni e 36 di contribuzione. E aggiunge, a scanso di equivoci: comunque non meno di 64 anni (“la nostra quota 100 non può essere 63 anni di età e 37 di contributi”). Scusate: sono 6 mesi in più della realtà attuale. Stai a vedere che la legge Fornero è troppo lassista!

Non basta, perché Brambilla aggiunge: “La riforma Fornero ha ereditato un 60% di cose che erano già state fatte dai governi precedenti, come l’adeguamento automatico dell’età alle aspettative di vita, introdotto dal governo Berlusconi”. Di cui non solo la Lega faceva parte, ma la proposta arrivò dal Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, presieduto da Brambilla.

Su queste basi una riforma della legge si può fare in grande concordia e con il solo fastidio di continuare a riformare sempre la stessa cosa. Ma, allora, il grido arrochito? La rabbia popolare contro la Fornero? Volendo escludere che si tratti di pose teatrali per agguantare il pubblico, diciamo che deve esserci un filino di esagerazione.

Ancora un attimo di attenzione, per favore. Dice Brambilla: “abbiamo 16 milioni di pensionati e più di 8 milioni di questi sono parzialmente o totalmente assistiti”. Detto in modo diverso: la metà dei pensionati incassano soldi di altri, non finanziati da contributi da loro versati, o non versati in quantità sufficiente. Oh poffarbacco. Ergo non avevamo torto, agli occhi dell’esperto leghista, quando sostenevamo che non esistono pensioni d’oro, d’argento o di bronzo, ma rette o meno da contributi versati e che, nel secondo caso, incorporano un regalo, a spese degli altri lavoratori e a debito, che si può decidere se conservare o meno, ma resta un regalo, non un diritto.

Con queste premesse si può ben lavorare. Tutto sta a spiegarlo a quanti, quasi tutti, avevano capito cose solo leggerissimamente diverse.

 

Davide Giacalone

www.davidegiacalone.it

@DavideGiac

TAG: governo
CAT: Previdenza

11 Commenti

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  1. vincesko 6 anni fa

    @Davide Giacalone
    Lei non ha mai letto la riforma Fornero (L. 214/2011, art. 24), e quindi non conosce che cosa ha statuito, come fa a parlarne? Ma è in numerosissima compagnia, quasi 60 milioni di Italiani, poiché la riforma Fornero è la vittima più grande di fake news negli ultimi sei anni. Anche per colpa della millantatrice Fornero, come segnalai fin dall’inizio della mia frequentazione qua il primo http://www.glistatigenerali.com/milano/stefano-parisi-e-il-centrodestra-che-non-ce/, qui il secondo, più esteso, http://www.glistatigenerali.com/macroeconomia/la-ripresa-fantasma-delleconomia-italiana/ e qui l’ultimo http://www.glistatigenerali.com/governo/non-e-lopera-dei-pupi/). Ovviamente, è inevitabile che Lei scriva fesserie, come quella che (i) “Attualmente la legge (sì, proprio quella stramaledetta) prevede che si possa andare in pensione a 66 anni e sette mesi. Dal 2019 se ne dovranno avere 67”; o che (ii) “Il meccanismo iscritto nella legge Fornero (che il cielo la fulmini) consiste nell’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita”. Infatti, nel primo caso, l’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni nel 2019 è in gran parte dovuto alla ben più severa riforma SACCONI (vedi appresso); nel secondo caso, l’adeguamento automatico – come peraltro scrive più avanti – è stato introdotto dalla riforma SACCONI (L. 102/2009, art. 22ter, comma 2, modificato sostanzialmente dalla L.122/2010, art. 12, comma 12bis). La riforma Fornero ne ha solo modificato la periodicità da triennale a biennale, ma a decorrere dal 2022, cioè tra 4 anni (checché ne dica il Ragioniere Generale dello Stato e, a seguire, TUTTI gli altri, vedi appresso). “Sacconi vs Fornero, qual è stato il ministro che ha riformato di più le pensioni” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2828986.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/sacconi-vs-fornero-qual-e-stato-il.html.
    “La rabbia popolare contro la Fornero? Volendo escludere che si tratti di pose teatrali per agguantare il pubblico, diciamo che deve esserci un filino di esagerazione”. E’ conseguenza, oltre che della millantatrice Fornero (che sopporta da anni tutti gli insulti e le maledizioni perché ha l’ambizione di passare alla storia come salvatrice dell’Italia dal default, una bufala cosmica) della potentissima DISINFORMAZIONE berlusconiana e del centrodestra, di noti esperti previdenziali (Cazzola, Giannino, Boeri, Garibaldi, Ichino, Damiano, Sacconi), di tutti i media, dimentichi di ciò che hanno scritto nel 2012 sugli effetti della riforma SACCONI, di RGS, ISTAT, EUROSTAT, UPB, OCSE, FMI, e di parlamentari, tutti destinatari di mie lettere (negli ultimi 4 mesi, oltre 40, cfr http://vincesko.ilcannocchiale.it oppure http://vincesko.blogspot.it, ed altre sono in preparazione).

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  2. vincesko 6 anni fa

    L’ossessione di Salvini contro la riforma Fornero, come gli ho contestato in diretta su Radio1-Zapping, è finta, è una cortina fumogena che gli serve a nascondere la ben più severa riforma SACCONI, che la Lega Nord votò, assieme a Berlusconi e Meloni, e della quale attribuisce furbescamente misure severe alla Fornero, in particolare l’adeguamento automatico che in realtà è stato introdotto dalla L.102/2009, art. 22ter, comma 2, modificato sostanzialmente dalla L. 122/2010, art. 12, comma 12bis (riforma SACCONI).

    Lettera n. 2 all’On. Matteo Salvini sulle sue notizie false-fake news-bufale sulla riforma delle pensioni Fornero
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2859561.html oppure
    http://vincesko.blogspot.com/2018/01/lettera-n-2-allon-matteo-salvini-sulle.html

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  3. vincesko 6 anni fa

    I sette noti esperti, alcuni dei quali sono parlamentari o ex parlamentari, sono: Cazzola, Giannino, Boeri, Garibaldi, Ichino, Damiano e Sacconi.

    Pensioni, la congiura del silenzio di sette noti esperti di previdenza contro Elsa Fornero
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2859113.html oppure
    http://vincesko.blogspot.com/2017/12/pensioni-la-congiura-del-silenzio-di.html

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  4. vincesko 6 anni fa

    Lettera a Stefano Scarpetta dell’OCSE sulla sua fake news sulla spesa pensionistica italiana, sua risposta e mia replica
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2859836.html oppure
    http://vincesko.blogspot.com/2018/01/lettera-stefano-scarpetta-dellocse.html

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  5. vincesko 6 anni fa

    Lettera ai professori Pasquale Tridico e Andrea Roventini, ministri designati da M5S, sulle loro fake news sulla riforma Fornero
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2860564.html oppure
    http://vincesko.blogspot.com/2018/03/lettera-ai-professori-pasquale-tridico.html

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  6. vincesko 6 anni fa

    Lettera all’On. Laura Castelli, portavoce di M5S, sulle pensioni
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2859858.html
    http://vincesko.blogspot.com/2018/01/lettera-allon-laura-castelli-portavoce.html

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  7. vincesko 6 anni fa

    Lettera al Ragioniere Generale dello Stato e alla Direttrice Generale Previdenza (p.c. al Presidente della Repubblica e al Parlamento): errori interpretativi della norma sull’adeguamento dell’età pensionabile
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2860497.html oppure
    http://vincesko.blogspot.com/2018/03/lettera-al-ragioniere-generale-dello.html

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  8. vincesko 6 anni fa

    Le lettere ai giornalisti italiani sono troppe per riportarle, sono tutte pubblicate nel mio blog. Questa è quella che ho inviato al prestigioso quotidiano francese, rappresentante dei disinformati all’estero: Lettera n. 2 a Le Monde su un articolo di Jerome Gautheret con fake news sulla riforma delle pensioni Fornero
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2860679.html
    http://vincesko.blogspot.com/2018/03/lettera-n-2-le-monde-su-un-articolo-di.html

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  9. vincesko 6 anni fa

    Infine, Lettera a FMI su working paper con fake news sulle pensioni italiane
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2861047.html oppure
    http://vincesko.blogspot.com/2018/03/lettera-fmi-su-working-paper-con-fake.html

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  10. vincesko 6 anni fa

    In conclusione, riporto: Il quadro complessivo dell’età di pensionamento in base alle norme e ai loro autori è il seguente (nel 2019):
    QUOTE (somma di età anagrafica e anzianità contributiva): abolite dalla riforma Fornero. Va notato, per inciso, che, se non ci fosse stata la riforma Fornero, la “quota”, nel 2019, sarebbe stata di 99, soltanto un anno in meno delle richieste formulate in campagna elettorale dai due partiti M5S e Lega Nord.
    PENSIONE ANTICIPATA (ex anzianità)
    – L’età di pensionamento degli uomini salirà (da 40 anni nel 2010) a 43 anni e 3 mesi e di questi 3 anni e 3 mesi in più quasi 2 anni sono di SACCONI, 4 mesi in media di Damiano e solo 1 anno di Fornero.
    – L’età di pensionamento delle donne salirà (da 40 anni) a 42 anni e 3 mesi, e di questi 2 anni e 3 mesi in più, quasi 2 anni sono di SACCONI e 4 mesi in media di Damiano; quindi la Fornero non c’entra.
    PENSIONE DI VECCHIAIA
    – L’età di pensionamento degli uomini salirà (da 65 nel 2010) a 67 anni e questi 2 anni in più sono di SACCONI, tranne 4 mesi in media di Damiano; quindi la Fornero non c’entra.
    – L’età di pensionamento delle donne del settore pubblico salirà (da 60 di botto a 65 deciso nel 2010 da SACCONI a seguito della sentenza del 2008 della CGUE, ma che poteva avvenire a qualunque età tra 60 e 65 anni) + “finestra” di 12 mesi a 67 anni e questi 7 anni in più sono tutti dovuti a SACCONI, tranne 4 mesi in media a Damiano; quindi la Fornero non c’entra.
    – L’allineamento dell’età di pensionamento delle donne del settore privato (da 60) a tutti gli altri (già regolati da SACCONI) a 65 anni più “finestra”, previsto da SACCONI gradualmente entro il 2026 (2023, includendo l’adeguamento automatico), è stato accelerato da Fornero gradualmente entro il 2018, ma in ogni caso 2 anni (da 65 a 67) sono di SACCONI, tranne 4 mesi in media di Damiano.
    Va aggiunto (i) che la riforma Fornero ha ridotto da 18 (previsto dalla riforma SACCONI) a 12 mesi la “finestra” degli autonomi; (ii) che la riforma Fornero ha aumentato l’età base di vecchiaia e di anzianità di 1 anno (rispettivamente da 65 a 66 e da 40 a 41), ma solo formalmente, poiché ha abolito contestualmente la “finestra” di 12 mesi, di Damiano (4 mesi in media) e SACCONI (8 mesi), ma senza evidenziarne il legame, così si è intestata entrambe le misure; (iii) che, dal 2022, in forza della legge Fornero (L. 214/2011, art. 24, comma 13), l’adeguamento automatico diverrà biennale (“13 Gli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita successivi a quello [triennale, ndr] effettuato con decorrenza 1° gennaio 2019 sono aggiornati con cadenza biennale”), ma, appunto, è solo un’accelerazione del meccanismo deciso da SACCONI; e (iv) che la riforma Fornero ha soltanto esteso, pro rata dall’1.1.2012, il metodo contributivo – introdotto dalla riforma Dini nel 1995 – a coloro che ne erano esclusi, cioè coloro che, al 31.12.1995, avevano almeno 18 anni di contributi, quindi tutti relativamente anziani.
    Come si vede facilmente, la riforma SACCONI è molto più severa e incisiva della riforma Fornero, oggetti, del tutto ingiustificatamente, di damnatio memoriae la prima e di demonizzazione la seconda, alla quale, dai millanta ignoranti o in malafede, vengono attribuite tutte le misure della riforma SACCONI.

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