Il segreto di una vita piena (a proposito della festa dell’Assunta)

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14 Agosto 2017

Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
Umile ed alta più che creatura,
Termine fisso d’eterno consiglio.
Dante

Meditazione per la Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria
Lc 1, 39-56

Ci ostiniamo a vivere una vita sempre da persone insoddisfatte, frustrate. Non ci sentiamo mai al posto giusto. Sentiamo che la vita ci sfugge nonostante il nostro tentativo di controllarla.

Qual è invece la beatitudine di Maria? La beatitudine di una donna che ha vissuto in pienezza e che sa parlare di felicità.

L’Assunta è l’immagine di una vita portata a compimento da Dio. Maria è presa, la sua vita è presa, assunta (dal lat. sumo, prendo) e portata a compimento. In Maria, Dio dice la pienezza che vuole dare alla nostra vita.

In Maria possiamo leggere la nostra vocazione alla felicità. Maria è la donna dello spreco, colei che rimane sotto la croce e continua a credere anche quando non c’è più speranza. A noi capita di amare con la partita doppia: pretendiamo che i conti ci tornino. Maria sa dire sì all’amore anche se questo vuol dire perdersi, perdere quello a cui tiene. Dona il Figlio, cioè il suo futuro, lo consegna a Dio.

Maria è la donna integrata, colei che sa tenere insieme gli aspetti diversi della sua vita. La sua relazione con Dio non è altra cosa dalla sua vita di donna e di madre.

Maria è vergine perché si fa spazio per Dio, lascia che sia Dio a operare nella sua vita. Lascia che la sua umanità, il suo cuore, i suoi affetti, siano pienamente abitati dallo Spirito.

Noi siamo spesso persone divise, che usano contabilità diverse (cit. don Tonino Bello), una per il cielo e una per la terra, una per le cose di Dio e una per gli affari terreni.

Maria è la donna dell’unione intima con Dio, è la sposa del Cantico, colei che lo sposo attrae nella stanza più interna del suo palazzo. È la sposa che cerca lo sposo anche nella notte, anche quando è difficile trovarlo.

Maria è immagine di ciò che Dio vuole fare di noi, attirare tutti a sé per farci vivere una vita piena.

Maria è la donna che sa avere uno sguardo di speranza su di sé e sulla realtà: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”; “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”.

Quale sguardo ho su di me?

So scorgere in me la bellezza dell’opera di Dio? Oppure ho uno sguardo sempre deluso sulla mia vita?

Lo sguardo di Maria sulla realtà non è ingenuo, non vede cose che non esistono, semplicemente sa guardare le cose dal punto di vista di Dio.

Come Maria, allora, camminiamo anche noi nel desiderio di essere pienamente amati da Dio, nel suo amore, per non essere più persone divise e insoddisfatte.

*

Leggersi dentro

– Senti che la tua vita è unificata?

– Quale sguardo hai su di te e sulla realtà?

TAG: Assunta, ferragosto, Festa dell'Assunzione
CAT: Religione

Un commento

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  1. evoque 7 anni fa

    Mi piace leggere i suoi articoli, nonostante ciò che dirò più avanti. Ahimè, infatti, non ho più da tempo la certezza dell’amore di Dio per il creato, non ho più la certezza di un Dio che si preoccupa delle proprie creature, dell’uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio. Trovo infatti queste affermazioni che i pastori, dal Papa in giù, ci ripetono costantemente piuttosto prive di significato. Quasi dei luoghi comuni. A cui io mi ribello. Da quando la vita mi ha sottoposto a prove durissime. Dov’è Dio quando accadono tragedie immani, tipo i campi di sterminio? Perché il suo silenzio? La Chiesa “risolve” il tutto dicendo che il dolore rappresenta un mistero nella vita di ognuno di noi, oppure lo “risolve” richiamando il sacrificio di Cristo per l nostra salvezza. Eh, no! Queste comode, per chi le fa, giustificazioni, mi hanno abbondantemente stufato! Cristo ha sofferto una volta, è finito sulla croce, è morto e subito dopo è risorto. Ma chi è confrontato con il dolore da anni, con solo qualche breve tregua, di queste frasi fatte se ne fotte. Perché sente che la sua tragedia è perfino peggiore di quella di Cristo. E allora sempre più mi rendo conto di essere d’accordo con Rita Levi-Montalcini, quando a domanda rispose: “Credo in un Dio che non si occupa delle vicende umane”. E allora i conti tornano o quasi. E non ti senti preso in giro.

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