La morale sessuale cattolica è attuale?

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7 Febbraio 2017

La Chiesa e il sesso. Tutte le religioni indicano dei limiti alla vita sessuale dei rispettivi fedeli. Essendo l’Italia un Paese di fatto cattolico, ogni cittadino ha ben presente quali sono le “regole” della sessualità di Santa Romana Chiesa. Ma mentre la vita sessuale occidentale è cambiata molto rapidamente negli ultimi decenni, le norme cattoliche sono rimaste invariate: sta ai singoli sentirle superate oppure sempre attuali.

Abbiamo chiesto a Simona Marchetti, collaboratrice de La Stampa, una laurea triennale in scienze religiose e insegnante di religione, di spiegare che cosa c’è di vivo in questa morale sessuale.

Oggi qual è la sessualità corretta di un buon cattolico?

Direi che non c’è una risposta precisa per questa domanda. Ciascuno vive la sessualità in maniera personale: certo è che restano fermi alcuni principi inderogabili, a partire dalla connessione inscindibile tra matrimonio e sessualità. Paolo VI, nell’enciclica Humane Vitae, ribadisce l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sulla procreazione, cioè che vi è una “connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l’uomo non può rompere di sua iniziativa, tra i due significati dell’atto coniugale: il significato unitivo e il significato procreativo. Infatti per la sua intima struttura, l’atto coniugale, mentre unisce con profondissimo vincolo gli sposi, li rende atti alla generazione di nuove vite, secondo leggi iscritte nell’essere stesso dell’uomo e della donna”. Quindi la sessualità va vissuta all’interno di una famiglia, allo scopo di procreare, in vista di una paternità e una maternità responsabili. Senza dimenticare che nel matrimonio, nell’unione tra uomo e donna occorre “mantenere un amore forte e pieno di valori quali la generosità, l’impegno, la fedeltà e la pazienza” (Amoris Laetitia, 5).

Non è irrealistico pretendere che una persona oggi rispetti simili regole? Una delle obiezioni più comuni è: visto che per varie e note ragioni le persone si sposano sempre più tardi, si può pretendere che restino vergini fino al matrimonio?

È chiaro che la Chiesa vive in questo tempo, e conosce bene gli uomini e le donne di oggi. Sono tantissime le persone che cercano conforto in parrocchia o nei santuari durante i momenti di crisi coniugale o personale, che si rivolgono in queste situazioni a un sacerdote come a una guida spirituale. Quindi l’esperienza di Chiesa non è affatto astratta, come molti ritengono, ma molto, molto concreta. È anche evidente il fatto che sempre più di frequente le persone, anche i cristiani, fanno scelte che non sono conformi a queste indicazioni.

Vorrei ricordare inoltre che la Chiesa non impone alcun obbligo, ma propone, a chi crede, una libera scelta, una via da seguire, che porta di conseguenza a rispettare gli insegnamenti del Magistero, in vista della salvezza. Traccia un cammino, chiede di perseguire un obiettivo, ovvero la santità quotidiana, che non è certo facile da raggiungere. Ma ci si può provare, e a chi sbaglia è aperta la strada del pentimento per ritornare all’interno della comunità, attraverso il sacramento della penitenza, purché questi comportamenti non diventino abituali.

Ci sono ancora molte persone, quindi i cristiani che più che praticanti definirei “sinceri”, che considerano questa proposta di vita, di vita buona, una guida precisa per i propri comportamenti. Non semplicemente un obbligo: quello che chiede Gesù non è infatti soltanto di seguire le regole, come leggiamo più volte nei Vangeli, ma di convertire il proprio cuore. Questa considerazione va al di là dell’età del matrimonio, delle tentazioni e dell’andamento generale della società.

All’interno della Chiesa stessa comunque è in corso un vivace dibattito su questi temi, come dimostra anche l’esortazione apostolica post sinodale di papa Francesco, Amoris Laetitia del marzo 2016.

Perché una coppia gay regolarmente sposata che ha rapporti sessuali è peccaminosa?

La risposta è già contenuta nella seconda domanda: se l’aspetto unitivo, quindi sessuale, e quello procreativo sono inscindibili, è chiaro che questo connubio non può attuarsi in una coppia di persone dello stesso sesso. Che possono senz’altro amarsi, ma sono chiamati, se cristiani, a scegliere la castità.

TAG: Chiesa cattolica, Sesso e Amore
CAT: Religione

4 Commenti

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  1. lucianotanto 7 anni fa

    “…si rivolgono in queste situazioni a un sacerdote come a una guida spirituale. Quindi l’esperienza di Chiesa non è affatto astratta…”. iincredibile. La guida, ha perso tutti i punti della patente. Anzi, no li ha mai avuti, chierichetti a parte.

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  2. lucianotanto 7 anni fa

    …o come diciamo in Argentina, “¿qué sabrá el chancho de margaritas?”

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  3. silvius 7 anni fa

    Che noia. Ma non hanno altro a cui pensare se non sbirciare nelle camere da letto altrui?

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  4. andrea-lenzi 7 anni fa

    Cattodemenza sessuale: i bimbi crescono con l’idea di “atti impuri” e l’informazione sessuale è bandita da scuole e media, dove però l’ora di religione ed i crocefissi e la propaganda religiosa è onnipresente… col risultato che ci sono gravidanze indesiderate e diffusione di malattie. Sempre grazie alla cattodemenza la pillola del giorno dopo è arrivata in italia dopo anni rispetto all’europa e così la RU486 per l’aborto chimico senza dolore (perché l’aborto va impedito, e, se proprio ci deve essere, che sia sofferto e fatto con operazione chirurgica!); da non dimenticare che abortire è difficile poiché gli obiettori sono l’80% dei ginecologi (i non obiettori vengono emarginati e non fanno carriera). OCCORRE ABOLIRE 8X1000 COSì LA CHIESA NON AVRà I SOLDI PER INFLUENZARE SOCIETà E CATTODEMENTI IN PARLAMENTO

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