Il caso Vatileaks 2, in sintesi

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4 Novembre 2015

A fine ottobre le autorità vaticane hanno arrestato due persone nell’ambito di una nuova indagine sulla sottrazione di documenti riservati: monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, segretario della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative (Cosea) e Francesca Immacolata Chaouqui, pr italiana di 33 anni, già componente della Cosea con un ruolo di consulenza. Sui documenti depredati non vi sono notizie ufficiali, ma l’ipotesi più accreditata è che abbiano a che fare con le finanze della Santa Sede. L’ipotesi più generale è invece che dietro al gesto vi sia la volontà di colpire Papa Bergoglio. Di tutto ciò si occuperebbero due libri usciti i primi di novembre e che sarebbero stati scritti sulla base degli ultimi documenti trafugati: “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi e “Avarizia” del giornalista dell’Espresso Emiliano Fittipaldi. Il caso che coinvolge i due arrestati è il secondo, e per questo ribattezzato “Vatileaks 2”.

 

Il caso Vatileaks 2

La violazione del pc del Revisore generale della Santa Sede. Era stata confermata la notizia di una violazione del computer del Revisore generale della Santa Sede, Libero Milone. Il manager è stato scelto nel giugno scorso da Papa Francesco per il compito di supervisione e controllo sui conti e i bilanci di tutti gli organismi, gli uffici e le istituzioni della Santa Sede.

Lunedì 2 novembre il portavoce della Santa Sede padre Lombardi ha spiegato che “nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Gendarmeria vaticana e avviate da alcuni mesi a proposito di sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati, sabato e domenica scorsi sono state convocate due persone per essere interrogate sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte”. Dopo la convalida dell’arresto, Francesca Immacolata Chaouqui è stata rimessa in stato di libertà perché collaborativa. ll prelato invece è rimasto in stato di arresto. Papa Francesco è stato informato del provvedimento e ha dato la sua approvazione.

Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, 54 anni, appartenente all’Opus Dei e segretario della Prefettuta per gli affari Economici, dicastero istituito nel luglio 2013, ormai sciolta dopo la costituzione della Segreteria per l’Economia, aveva personalmente segnalato la Chaouqui per l’assunzione come consulente presso la Cosea. La donna lavorava per la società di consulenza Ernst & Young. Vallejo Balda, dopo lo scioglimento della Commissione, sarebbe dovuto essere nominato vicesegratario di George Pell, uomo a capo della Segreteria per l’Economia, organo creato insieme al Consiglio per l’Economia. Il Papa però scelse di nominare Alfred Xuereb.

Vallejo Balda e la Chaoqui, secondo l’inchiesta condotta dalla magistratura vaticana, sarebbero i presunti “corvi” che avrebbero fornito materiale per la stesura di due libri: “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi e “Avarizia” di Emiliano Fittipaldi.

I probabili provvedimenti contro i libri in uscita

La Santa Sede ha affermato che i libri di Gianluigi Nuzzi e di Emiliano Fittipaldi “sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa”. Nella nota della sala stampa si legge: “Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale”.

Secondo le anticipazioni date dalla stampa, i due libri in uscita questa settimana raccontano della guerra di potere all’interno della Santa Sede e tra gli organismi che si occupavano di finanza, oltre che di spese, sprechi e abusi di ogni tipo.

La dichiarazione di Papa Francesco trascritta in Via Crucis di Gianluigi Nuzzi (Chiarelettere)

Come si legge su Il Fatto Quotidiano, lo “sfogo” di Papa Francesco, registrato a sua insaputa durante una riunione a porte chiuse convocata per discutere dei bilanci del Vaticano, non lascerebbe dubbio alcuno sulle difficoltà finanziare di Santa Sede e governatorato: “Uno dei responsabili mi diceva: “Ma vengono con la fattura e allora dobbiamo pagare…”. No, non si paga. Se una cosa è stata fatta senza un preventivo, senza autorizzazione, non si paga. (…) C-h-i-a-r-e-z-z-a. Questo si fa nella ditta più umile e dobbiamo farlo anche noi: prima di ogni acquisto o di lavori strutturali si devono chiedere almeno tre preventivi che siano diversi per poter scegliere il più conveniente (…). Senza esagerare possiamo dire che buona parte dei costi sono fuori controllo“.

Ma in “Via Crucis” Nuzzi rivela anche che la Cosea si sarebbe vista rigettare dalla Segreteria di Stato la richiesta di avere conto sull’uso dell’Obolo di San Pietro, cioè, riportando le parole del sito del Vaticano, “l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi”. Si tratta di quasi 400 milioni sui quali si sarebbe mantenuto uno stretto riserbo e che sarebbero esclusi dal bilancio. Il giornalista, inoltre, racconta anche degli immobili nel portafoglio dell’Apsa, l’amministrazione del patrimonio della sede apostolica, che valgono 2,7 miliardi ma sarebbero a bilancio per una somma sette volte più bassa.

L’incipit del libro di Fittipaldi, “Avarizia” (Feltrinelli)

“Qui fuori c’è parcheggiata una macchina piena di documenti. Dello Ior, dell’Apsa, dei dicasteri, dei revisori dei conti chiamati dalla commissione referente, la Cosea. È per questo che ho chiesto che lei venisse in auto. Non ce la farebbe a portarli via in motorino”, il libro di Fittipaldi comincia così, con le parole di un monsignore che sarebbe stato complice di aver passato i documenti al giornalista. Sempre secondo Il Fatto, nel libro, il monsignore in questione rivelerebbe di esser mosso dalla volontà di rendere pubblichi i problemi del Vaticano perché “Francesco deve sapere”.

“Avarizia”, ben duecentoventiquattro pagine piene di documenti riservati inediti, stando alle anticipazioni che si leggono su Il Fatto Quotidiano, racconterebbe scandali e segreti della Chiesa di Papa Bergoglio. I documenti provenienti peraltro proprio dalla Commissione “riparatrice” della quale facevano parte monsignor Vallejo Balda e Francesca Chaouqui (che mai compaiono come fonti nel libro), i presunti “corvi”, riguardano bilanci vaticani finora sconosciuti:

“la Santa Sede possiede case per 4 miliardi di euro, principalmente a Roma; il coro della Cappella Sistina spendeva ai tempi di Ratzinger 1,6 milioni di euro l’anno; il quotidiano del Papa, L’Osservatore Romano brucia quasi 5 milioni di euro l’anno, mentre Radio Vaticana ne perde 26. Nel 2011 il costo della Guardia Svizzera è stato di 5,8 milioni di euro. Mentre, poi, emerge lo scandaloso “business dei santi” con la sola giornata di beatificazione di Antonio Rosmini che, stando a un prospetto del postulatore della causa, sarebbe costata 375mila euro”.

Lo scandalo sugli affitti Propaganda fide

Fittipaldi sullo scandalo degli affitti Propaganda fide gestita ai tempi dal cardinal Sepe, in “Avarizia” scrive riportando nomi e somme di denaro versate oggi da chi li abita quegli appartamenti. Bruno Vespa pagherebbe 10mila euro al mese per duecento metri quadrati a piazza di Spagna, ma vengono fuori anche i nomi di Cesara Buonamici, Valentino, Antonio Marano,  Augusto Minzolini e molti altri.

Ma cosa deve sapere Papa Francesco secondo il monsignore fonte di Fittipaldi?

“Deve sapere che la Fondazione del Bambin Gesù, nata per raccogliere le offerte per i piccoli malati, ha pagato parte dei lavori fatti nella nuova casa del cardinale Tarcisio Bertone. Deve sapere che il Vaticano possiede case, a Roma, che valgono quattro miliardi di euro. […] Francesco deve sapere che le fondazioni intitolate a Ratzinger e a Wojtyla hanno incassato talmente tanti soldi che ormai conservano in banca oltre 15 milioni. Deve sapere che le offerte che i suoi fedeli gli regalano ogni anno attraverso l’Obolo di San Pietro non vengono spese per i più poveri, ma ammucchiate su conti e investimenti che oggi valgono quasi 400 milioni di euro. […] Deve sapere che lo Ior ha quattro fondi di beneficenza avari come Arpagone: nonostante l’istituto vaticano produca utili per decine di milioni, il fondo per opere missionarie ha regalato quest’anno la miseria di 17 mila euro. Per tutto il mondo! […] Deve sapere che per fare un santo, per diventare beati, bisogna pagare.”

Pedofilia, benzina, sigarette e prostitute

Secondo il monsignore papa Bergoglio “Deve – anche – sapere che l’uomo che lui stesso ha scelto per rimettere a posto le nostre finanze, il cardinale George Pell, in Australia è finito in un’inchiesta del governo sulla pedofilia. […] Deve sapere che la Santa Sede per guadagnare più soldi ha distribuito tesserini speciali a mezza Roma: oggi vendiamo benzina, sigarette e vestiti tax free, incassando 60 milioni l’anno”.

Ma non finisce qui perché sempre secondo il prelato il Papa deve essere messo al corrente anche che non solo Bertone vivrebbe in trecento metri quadrati, ma pure moltissimi altri cardinali.

E ancora “che il presidente dell’Apsa, Domenico Calcagno, si è fatto un buen retiro in una tenuta della Santa Sede in mezzo al verde, facendo aprire una società di comodo a suoi lontani parenti. […] Deve sapere che Bertone ha preso un elicottero costato 24 mila euro per andare da Roma in Basilicata. Deve sapere che il Bambin Gesù controlla allo Ior un patrimonio pazzesco da 427 milioni di euro, e che il Vaticano ha investito pure in azioni della Exxon e della Dow Chemical, multinazionali che inquinano e avvelenano. Deve sapere che l’ospedale di Padre Pio ha trentasette tra palazzi e immobili, e che oggi hanno un valore stimato in 190 milioni di euro. Deve sapere che i salesiani investono in società in Lussemburgo, i francescani in Svizzera, che diocesi all’estero hanno comprato società proprietarie di televisioni porno.

Secondo Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi si sente la necessità di fare chiarezza su ciò che avviene in Vaticano. In particolare Nuzzi in un’intervista di Carlo Tecce dice che la Santa Sede teme così tanto il suo libro perché si parla “per la prima volta della Via Crucis di Francesco iniziata appena divenuto Papa per portare avanti le riforme, cambiare la Curia, allontanare i mercanti dal tempio. Il libro svela la situazione drammatica che Jorge Mario Bergoglio eredita da Joseph Ratzinger, fatta di affari opachi, privilegi, angherie”.

Sull’arresto di Vallejo Balda e Francesca Chaouqui Nuzzi commenta: “Cosa si può pensare di chi risponde a un libro con le manette?”.

Alle accuse del Vaticano le case editrici Chiarelettere (per Via Crucis) e Feltrinelli (per Avarizia) rispondono difendendo la serietà dei loro autori e dei lavori pubblicati, che sono certi non saranno oggetto di censura.

La nuova inchiesta

Lo ha riferito sempre padre Lombardi. La “battaglia” si sposta ora sugli scandali che hanno l’Istituto per le opere di religione (la Banca Vaticana) con i suoi conti cifrati appartenenti a non ecclesiastici e che secondo le accuse di Bankitalia e della magistratura italiana sarebbero stati utilizzati in alcuni casi per compiere illeciti. Il promotore di giustizia vaticano, in seguito a un rapporto dell’Autorità di informazione finanziaria, ha indagato Giampietro Nattino, proprietario della banca Finnat Euroamerica Spa e che attraverso InvestiRE Sgr gestisce anche il fondo immobiliare dell’Inpg, l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani. Il nome di Nattino era emerso martedì anche se la Santa Sede indagava su di lui da febbraio scorso. In un rapporto di “investigatori del Vaticano”, pubblicato in esclusiva dal sito di Reuters, relativo ad “eventuale riciclaggio di denaro, insider trading e manipolazione del mercato” in cui sarebbe stata utilizzata l’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica che gestisce finanze ed immobili d’Oltretevere.

Le rivelazioni contenute nei libri di Nuzzi e Fittipaldi sarebbero superate. Secondo Padre Lombardi le rivelazioni inerenti allo scandalo Vatileaks 2 “Sono informazioni legate a una fase di lavoro ormai superata, grazie alle riforme volute dal Papa. Ma hanno il risultato, purtroppo in buona parte voluto, di creare l’impressione di un regno permanente della confusione, della non trasparenza se non addirittura del perseguimento di interessi particolari o scorretti”.

Le dichiarazioni padre Lombardi sull‘Ospedale Bambino GesùLombardi ha spiegato che il consiglio di amministrazione dell’Ospedale Bambino Gesù è stato totalmente rinnovato. L’ospedale era finito nella polemica perché i soldi destinati ai pazienti sarebbero stati invece spesi per la ristrutturazione dell’attico del cardinal Bertone. Il prelato ha annunciato che per garantire “trasparenza, solidarietà e innovazione” sono stati nominati sei consiglieri tra i quali Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, Anna Maria Tarantola, ex presidente Rai, e Maria Bianca Farina, manager di Poste italiane e nominata da Papa Francesco nell’Istituto Vaticano per la Prevenzione e il Contrasto al Riciclaggio. Gli altri tre sono Pietro Brunetti, ex manager Atm Milano, Caterina Sansone, della Segreteria di Stato, e il diplomatico Antonio Zanardi Landi.

Un’altra indagine fa tremare le gerarchie della Santa Sede. E’ stata avviata dalla Procura di Terni un’indagine che coinvolge la pr Francesca Immacolata Chaouqui e suo marito Corrado Lanino, fino a qualche tempo fa webmaster del circuito informatico di terzo livello della Santa Sede, poi trasferito nella clinica Santa Lucia con lo stesso incarico. I reati ipotizzati sono estorsione e intrusione informatica in un quadro di pressioni e ricatti simile a quello che ha fatto finire in arresto monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e la stessa Chaouqui, rimessa in libertà dopo la decisione di collaborare con i promotori di giustizia del Vaticano.

Indagati i giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi. I giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori dei libri “Avarizia” e “Via crucis”, sono indagati nell’ambito dell’inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede.

L’indagine sul documento Apsa. “Un’indagine è stata aperta dall’Autorità giudiziaria vaticana in merito alla diffusione del documento riguardante l’Apsa, l’organismo vaticano competente per l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica”. Lo afferma padre Federico Lombardi in merito a Vatileaks. “Nei giorni scorsi sono apparsi su agenzie e organi di stampa articoli che riferiscono in maniera parziale e imprecisa il contenuto di un documento confidenziale, ipotizzando che in passato l’Apsa sia stata strumentalizzata per un’attività finanziaria illecita”, si legge nella nota della sala Stampa della Santa Sede. “L’Autorità giudiziaria vaticana ha aperto un’indagine in merito alla diffusione del documento. L’Apsa – continua la nota – ha sempre collaborato con gli organi competenti, non è sotto indagine e continua a svolgere la propria attività nel rispetto della normativa vigente”.

La lettera inviata nel luglio scorso da monsignor Lucio Angel Vallejo Balda al numero due del Vaticano, il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. È una lunga e dettagliata lettera quella che Vallejo Balda aveva inviato al braccio destro del Papa. Nelle due pagine il monsignore informa il capo del governo vaticano della “situazione spiacevole” che si è venuta a creare con la sua ex protetta Francesca Chaouqui. Nella lettera si legge: “Nel tempo sono emersi elementi che – diventati ora eclatanti e di dominio pubblico all’interno della cerchia delle persone frequentate dalla signora – mi hanno suggerito un atteggiamento di decisa presa di distanza. Di tali elementi potrei darne chiara evidenza ove Vostra Eminenza lo ritenesse necessario”. Ma Vallejo Balda scrive anche di un’altra questione: “Una seconda questione è relativa alla vicenda Ospedale Casa Divina Provvidenza. È giunta a questa Prefettura ampia documentazione di tipo ufficiale riguardante l’operazione di polizia giudiziaria denominata in gergo “Fuori Sacco”, relativa all’ospedale summenzionato. Per il suo contenuto è stata protocollata e acquisita nell’archivio riservato. Per la sua rilevanza mi è sembrato utile far presente la cosa e mettere a disposizione di Vostra Eminenza, ove lo si ritenesse opportuno, tale documentazione “. Nel mese di settembre si verifica un furto nella Prefettura. Non si sa se il furto abbia coinvolto o no anche queste carte.

Il memoriale di monsignor Vallejo Balda. Nel memoriale che monsignor Vallejo Balda ha consegnato l’8 novembre al suo primo avvocato (poi cambiato), vi sono le confessioni dei suoi rapporti carnali con Francesca Immacolata Chaoqui. L’uomo scrive anche della preoccupazione che la pr fosse “dei servizi segreti” e protetta da uomini potenti. Monsignor Vallejo Balda accusa la Chaoqui di averlo sedotto e poi convinto a passare i documenti a Gianluigi Nuzzi. La donna rispedisce le accuse al mittente, affermando invece dell’omosessualità del monsignore e risponde che le parole di quest’ultimo sono solo calunnie infondate.

 

Il primo Vatileaks durante il pontificato di Benedetto XVI

L’arresto di monsignor Vallejo Baldo e di Francesca Chaouqui, infatti, è tra i più gravi dal luglio del 2012. All’epoca fu fermato in Vaticano Paolo Gabriele, ex collaboratore di Benedetto XVI, accusato, insieme all’informatico Claudio Scarpelletti, di aver ceduto dei documenti riservatissimi al giornalista Gianluigi Nuzzi, provenienti direttamente dall’appartamento del Papa. Gabriele, a ottobre, ricevette una condanna a un anno e mezzo di carcere dal Vaticano, a differenza di Scarpelletti che fu condannato a soli due mesi di detenzione. Benedetto XVI li graziò entrambi nel Natale 2012. Non si sono mai capite le reali motivazioni che spinsero Gabriele, uomo di fiducia del Papa, a rubare quei documenti riservati. Il giornalista Nuzzi, a quel tempo, si difese sostenendo di averne ben una ventina di ventina di fonti, grazie alle quali riuscì  peraltro a realizzare ben quattro puntate del suo programma su La 7, Gli Intoccabili, nelle quali raccontava delle molte resistenze incontrate dal Papa sull’attuazione di una riforma “purificatrice” della Chiesa.

Il 24 maggio 2012 Ettore Gotti Tedeschi, presidente dell’Istituto Opere Religiose (IOR), e nominato da Benedetto XVI nel 2009, fu costretto ad abbandonare l’incarico, nell’ambito di una polemica relativa all’applicazione di una norma sull’antiriciclaggio. Come ricordato bene questa mattina da Il Post, Gotti Tedeschi disse di essere stato ostacolato nella consultazione di alcuni documenti importanti per l’Istituto che è come se fosse la banca dalla Santa Sede.

L’11 febbraio del 2013 Joseph Ratzinger annunciò di voler lasciare il pontificato per la stanchezza dovuta all’età anziana. Molti sostennero che il Papa venne sopraffatto dall’opacità che regnava in Vaticano, e che la causa principale fosse proprio finanziaria. Altri spiegarono il gesto con una ormai ingestibile divisione del Vaticano composto da fazioni in continuo scontro, e altri ancora con l’esistenza di una presunta “lobby gay” verso la presa del potere. Benedetto XVI ha cessato dunque, tra le polemiche, il suo pontificato dalle ore 20:00 del 28 febbraio 2013.

 

 

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CAT: Roma

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