Fabrizio
Cartechini

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Nato a Porto san Giorgio nel 1969, Sono Perito Chimico. A vent'anni mi sono trasferito a Termoli per lavorare nell'industria. Ho fatto l'operaio, Amo scrivere e parlare di cultura. Vi racconto il mondo visto da qui.

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Ultimi commenti

Pubblicato il 28/10/2016

in: Il populismo non esiste

Grazie Ceccobelli. Il suo articolo mi ha fatto riflettere (non capita spesso :). Parto da un assioma, l'elite è una minoranza. Mi permetto una battuta, Rappresentare al tempo stesso una minoranza e il popolo non è facile. Concordo con lei che il termine "populista" è vuoto e abusato. Il termine deriva dal nome di movimenti e [...] partiti che presentavano soluzioni semplici a problemi complessi. Soluzioni troppo semplici, e quindi inattuabili, ma comprensibili al popolo. Nella politica moderna, populista è un sinonimo di giovane. Si dimostra populista, affidabile agli occhi del popolo, chi non ha ancora tradito le promesse fatte all'elettorato, chi non si è ancora sporcato le mani governando. Concordo pienamente nella sua affermazione "il M5S ha dentro di se il seme dell'elitarietà, ma per il ragionamento appena espresso non per afferma che gli assessori, o i ministri, saranno scelti "per curriculum" E' una affermazione populista, nel senso di "soluzione semplice a un problema complesso". L'elite sa bene non che non puo' dichiarasi elitaria, perchè risulterebbe ingenua e antipatica al popolo dei votanti. Il fatto stesso di riconoscersi in, e quindi votare, qualcuno che si definisce elitario, ci rende elitari e quindi minoritari e perdenti. Ora non è importante come ci si definisce, ma cosa si fa, e anche non è detto che l'elite sia di per sé positiva. Anche la mafia è un elite. Dovere sacro dell'elitario virtuoso è quello di cercare con il lanternino il seme dell'elitarismo virtuoso all'interno delle elites che non sono necessariamente sovrapponibili a quella a cui appartiene.

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