Lorenzo
Monfregola

bio

Freelance Journalist, Berlin

BIO

Ultimi commenti

Pubblicato il 23/03/2017

in: La faccia di quello che non funziona nell’Unione Europea

Puntualizzo tre cose, visto che Mr. Dijsselbloem non è così importante, ma è semplicemente emblematico di una tendenza all'esacerbazione dialettica Nord-Sud Europa con cui avremo a che fare sempre di più nei prossimi mesi/anni. 1) Come scritto più volte nell'articolo, il problema del caso è per prima cosa istituzionale, non esiste che chi ricopre un ruolo [...] rappresentativo negli organi europei non sia capace di controllare le proprie parole, tradendo un pregiudizio culturale nei confronti di una parte degli stati membri dello stesso organo che presiede. Dijsselbloem può dire quello che vuole, probabilmente ha pure ragione, la libertà esiste per questo, si può dire tutto e il contrario di tutto: che Dijsselbloem fondi un partito chiamato "Niente alcol e donne", magari lo voteranno tutti i salafiti d'Olanda. Ma quello del Presidente dell'Eurogruppo è un ruolo anche pensato per unire le nazioni europee, seppur in base alle esigenze finanziarie di ciascuno. E, da questo punto di vista, Dijsselbloem, è chiaramente incapace di ricoprire questa specifica carica super partes. Non lo sa fare, quindi si dimetta e torni a fare il Ministro in Olanda (per quel poco che resta, visto che non è stato nemmeno rieletto). 2) In quanto ai paesi che spendono o hanno speso male, è una questione nota che, giustamente, va tecnicamente contestata a paesi come l'Italia. Detto questo, tutti sanno che ci sia anche un altro lato della medaglia: basterebbe guardare un attimo alla Germania, che vive notoriamente di surplus commerciale. Ora, per garantirsi questo vantaggio, nel 2016 la Germania ha esportato per 61 miliardi di euro in Italia e per 40 miliardi di euro in Spagna. Messe insieme, le esportazioni nei due paesi raggiungono quota 101 miliardi e diventano la seconda destinazione di esportazioni tedesche in assoluto, subito dietro gli USA, che stanno a 106 miliardi. Quindi, per intenderci, piaccia o meno, le dinamiche interne dei paesi cialtroni del Sud Europa servono più di quanto si immagini, almeno quando il loro potere d'acquisto internazionale permette l'attuale geometria economica interna all'UE. 3) Tornando alla questione istituzionale, l'intervista di Dijsselbloem è stata rilasciata alla FAZ, giornale conservatore tedesco, e le dichiarazioni sono state anche criticate da diversi politici tedeschi, tra cui Manfred Weber, capogruppo europeo PPE e membro della CSU, per intenderci uno che sta alla destra di Merkel e mangia 'pareggio di bilancio' a colazione. Weber ha ricordato che l'Europa è una questione di "Responsabilità, solidarietà e anche rispetto". Insomma, siamo all'abc delle capacità diplomatiche in un contesto internazionale. Dijsselbloem non è stato messo là per dire quello che pensa mentre si beve una birra, è stato messo là per mediare tra urgenze eterogenee e risolvere problemi complessi. Non è all'altezza, quindi bisogna farlo notare, prima che l'intero confronto politico nell’UE si allontani da un confronto pacifico. Perché, altrimenti, resta solo il tutti contro tutti.

Altro Chiudi
CARICAMENTO...