Mario
Rossi
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Ultimi commenti

Pubblicato il 23/01/2017

in: Deja vu all'italiana: da Pinelli a Charlie Hebdo

Attento allo scivolone: paragonare ai terroristi islamici chi critica una vignetta è una forzatura retorica che fa il gioco dei terroristi. Ci dev'essere libertà di satira e libertà di critica alla satira. Il terrorismo prosciuga proprio questo ambito di confronto democratico e finisce per inibire la critica, che viene subito equiparata al terrorismo. La critica [...] non è violenza, è democrazia. "Libero Charlie di fare la testa di cazzo, liberi noi di dargli della testa di cazzo." (D. Luttazzi)

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Pubblicato il 23/01/2017

in: Sul set dei soccorsi e Charlie

Forse sei troppo giovane e non te ne puoi ricordare, ma la prima mediatizzazione live di una tragedia si ebbe col caso Vermicino. Giornate intere live sul pozzo coi soccorritori. A un certo punto arrivò pure il presidente Pertini. Un'intera nazione incollata allo schermo tv per seguire la tragedia in diretta. Fu un incubo.

Pubblicato il 23/01/2017

in: La satira e la sua missione. Perché Charlie Hebdo ha fallito

Infatti i criteri per giudicare la satira non sono la risata né il "far pensare". I criteri sono tecnici: "Un satirico può scivolare via dalla satira (colpire il carnefice), in direzione dello sfottò fascistoide (colpire le vittime di un carnefice), attraverso qualcuno dei tre momenti psicologici che li separano: cinismo (mostro insensibilità al dolore altrui), [...] fare il cazzaro (banalizzo il dolore altrui), fare lo stronzo (scherzo sul dolore altrui). (...) Il vignettista francese sghignazza da cinico e/o cazzaro e/o stronzo (decidete voi) secondo il gradiente A) satira > B) cinismo > C) fare il cazzaro > D) fare lo stronzo > E) sfottò fascistoide. Gli italiani che s’indignano per questa vignettaccia ne hanno tutte le ragioni; ma non bisogna invocare la censura come stanno facendo certi: libero lui di fare la testa di cazzo, liberi noi di dargli della testa di cazzo. La satira è un giudizio innanzitutto su chi la fa." (D. Luttazzi)

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Pubblicato il 23/01/2017

in: La satira e la sua missione. Perché Charlie Hebdo ha fallito

Ma è più chiaro e preciso il solito Luttazzi: "Un satirico può scivolare via dalla satira (colpire il carnefice), in direzione dello sfottò fascistoide (colpire le vittime di un carnefice), attraverso qualcuno dei tre momenti psicologici che li separano: cinismo (mostro insensibilità al dolore altrui), fare il cazzaro (banalizzo il dolore altrui), fare lo stronzo [...] (scherzo sul dolore altrui). (...) Il vignettista francese sghignazza da cinico e/o cazzaro e/o stronzo (decidete voi) secondo il gradiente A) satira > B) cinismo > C) fare il cazzaro > D) fare lo stronzo > E) sfottò fascistoide. Gli italiani che s’indignano per questa vignettaccia ne hanno tutte le ragioni; ma non bisogna invocare la censura come stanno facendo certi: libero lui di fare la testa di cazzo, liberi noi di dargli della testa di cazzo. La satira è un giudizio innanzitutto su chi la fa." (D. Luttazzi)

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Pubblicato il 23/01/2017

in: Essere o non essere Charlie

E' mai possibile che ogni volta si debba riaprire la discussione? Facendo sempre confusione? Lo slogan "Je Suis Charlie" esprimeva la difesa della libertà di satira contro ogni censura ideologica e contro la minaccia terroristica e vale tuttora. Lo slogan non significava però che la satira non possa essere giudicata. In una precedente occasione, qualcuno [...] che se ne intende diede parametri esaurienti per giudicare la satira: "Un satirico può scivolare via dalla satira (colpire il carnefice), in direzione dello sfottò fascistoide (colpire le vittime di un carnefice), attraverso qualcuno dei tre momenti psicologici che li separano: cinismo (mostro insensibilità al dolore altrui), fare il cazzaro (banalizzo il dolore altrui), fare lo stronzo (scherzo sul dolore altrui). (...) Il vignettista francese sghignazza da cinico e/o cazzaro e/o stronzo (decidete voi) secondo il gradiente A) satira > B) cinismo > C) fare il cazzaro > D) fare lo stronzo > E) sfottò fascistoide. Gli italiani che s’indignano per questa vignettaccia ne hanno tutte le ragioni; ma non bisogna invocare la censura come stanno facendo certi: libero lui di fare la testa di cazzo, liberi noi di dargli della testa di cazzo. La satira è un giudizio innanzitutto su chi la fa." (D. Luttazzi)

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