Mauro
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“Inventore” del Marketing Territoriale nonché pioniere nella Pianificazione Territoriale, rappresenta in Italia una Organizzazione internazionale leader nel mondo per lo sviluppo, nonché la voce più autorevole dell’Urbanistica a livello internazionale. Ha un progetto che vorrebbe condividere con tutti gli italiani. http://www.forumpachallenge.it /soluzioni/un-nuovo-rinascimento-italiano

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Ultimi commenti

Pubblicato il 26/05/2018

in: L'associazione Repubblica Nomade in cammino per la Grecia

Ottima iniziativa come impatto comunicazionale e come possibile innesco di un processo virtuoso di sviluppo. Una forte connotazione culturale nascente dal pensiero e dalle fonti, mi riferisco al territorio greco romano, in una intelligenza collettiva che ha influenzato buona parte del mondo, risultando tuttavia poco incline nel mettersi [...] in discussione con quello agguerrito che ha influenzato culturalmente e quell’altro che da sempre ne costituisce geneticamente la sua naturale vocazione. Vince, in termini di buona qualità della vita chi è capace di gestire il cambiamento meglio di altri, così come avviene per tutto il mondo animale e vegetale da ancor prima che nascesse l’uomo. Ho rivisto la Grecia Degli anni ‘70 con il primo premier Konstantinos Karamanlis, rientrato da Parigi dove viveva in esilio portando le sue idee nella rivolta studentesca del Politecnico di Atene e da qui la Costituzione repubblicana a seguito di un referendum che scelse di non ripristinare la monarchia e via con il rinnovamento, utilizzando come strumento INTA (www.inta-aivn.org) tanto che nel 1978 si organizzò una Convention internazionale ora a rotazione Paese, il cui contribuito negli anni, ha creato città e Paesi di successo in tutto i mondo eccetto che per la Grecia che è stata una delle prima a capire che quella era la strada. Chissà che con il vostro cammino possa riprenderla.

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Pubblicato il 05/05/2018

in: Perché così tanti incapaci sono arrivati al potere tutti insieme?

Viviamo in piena rivoluzione industriale 4.0, le cui implicazioni sociali ed economiche non è facile interpretare, per cui la reazione al cambiamento non può che essere istintuale rispetto a quella appresa. Da qui chi ci rappresenta. Esiste poi la parte culturale e qui dovremmo rispolverare l’antropologia per aiutarci ad interpretare. Ma siamo certi [...] di saperlo fare, in una gerarchia che il nostro Paese ha adottato come quella militare? Truppa corrisponde a licenza media; diploma equivale a sottufficiale; laureato a ufficiale. Ma è proprio così o ci siamo persi qualcosa? Nei Paesi di successo ognuno ha il suo ruolo dove il politico è consapevole di non sapere per cui chiede a chi nel mondo sa. In Italia sono nati tutti imparati ed i professori di non si sa bene cosa, hanno il rango di ufficiale per cui si siedono ad aspettare e poco importa è sapere cosa fanno gli altri nel mondo. È già successo nella campagna di Russia quando le nostre truppe non avevano scarpe ma in compenso i cappotti nel deserto.

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Pubblicato il 28/04/2018

in: “Ryanair, il sistema”: il libro che racconta il miracolo di O’Leary

Il segreto è riconducibile ad una intelligenza collettiva, ad una conoscenza del Marketing spesso confusa con la promozione ed infine da esperti che lavorano nell’ombra perché questo è il loro ruolo. Un concentrato che purtroppo qui in Italia non ho mai avuto la fortuna di trovare e se ci provi oltre l’emarginazione trovi solo guai. [...] Potrei concludere il mio commento in “io c’ero”, ma la frustrazione è tanta nel volerne accennare come si crea questo e cosa c’è dietro. Una guerra di divisione fra Belfast e Dublino come tante che acuisce e attiva il sistema immunitario come un digiuno che apre le menti rispetto ad altre. Un Paese illuminato, il cui concetto democratico è connaturato con l’ambiente sociale ed economico. Mi riferisco al Regno Unito che ha contribuito alla pacificazione. Una Organizzazione internazionale voluta dai Governi per sbrogliare queste cose, nata 50 anni fa, il cui Regno Unito è membro fondatore. Adottando gli stessi concetti e strategie potremmo fare del nostro Paese il migliore ed io ci starei perché rappresentando in Italia l’organizzazione di cui sopra, non avrei solo il Regno Unito, ma tutto il mondo che ci aiuterebbe. Mi manca l’intelligenza collettiva degli italiani per contribuire a creare non un O’Leary, ma tanti.

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