Michele
Cremonesi
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Pubblicato il 18/12/2019

in: Non chiudete quella porta. Finalmente, un barlume di critica al Modello Milano

La breccia di Porta Tosa! Facezie a parte, l'autocritica è doverosa e in sintonia con uno dei tratti milanesi più belli: il pragmatismo. Ma oltre a questo, credo che il male principale del Milanottimismo sia la scarsa curiosità di noi milanesi per situazioni "fuori Milano", che siano lontane da stereotipi modaioli del momento (tipo quanto è [...] indie scoprire la Provincia e/o il Giappone). Poca conoscenza delle periferie, dell'hinterland, delle province più vicine, per non parlare di altre regioni e modelli sociali del Paese: un curioso oblio che sembra colpire anche i milanesi di prima generazione, intenti ad affrancarsi dalla "polvere" del fuori Milano (ma perché?) Risultato: un auto-referenzialità che ci distanzia dal Paese, che ci rende malvisti, che non ci fa capire alcune logiche di orientamento (politiche, sociali, di costume)... e noi rischiamo di non accorgercene, troppo presi dal luccichio dell'ultimo building in costruzione. Da due anni lavoro a Verona, e ho potuto vivere sulla mia pelle alcune contraddizioni milanesi: spero tanto che questo Milanpessimismo si sviluppi come un bell'antidoto a tante risposte di comodo a cui noi milanesi siamo abituati! Grazie STATI GENERALI per l'attenzione su questo argomento!

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Pubblicato il 18/12/2019

in: Non chiudete quella porta. Finalmente, un barlume di critica al Modello Milano

La breccia di Porta Tosa! Facezie a parte, l'autocritica è doverosa e in sintonia con uno dei tratti milanesi più belli: il pragmatismo. Ma oltre a questo, credo che il male principale del Milanottimismo sia la scarsa curiosità di noi milanesi per situazioni "fuori Milano", che siano lontane da stereotipi modaioli del momento (tipo quanto è [...] indie scoprire la Provincia e/o il Giappone). Poca conoscenza delle periferie, dell'hinterland, delle province più vicine, per non parlare di altre regioni e modelli sociali del Paese: un curioso oblio che sembra colpire anche i milanesi di prima generazione, intenti ad affrancarsi dalla "polvere" del fuori Milano (ma perché?) Risultato: un auto-referenzialità che ci distanzia dal Paese, che ci rende malvisti, che non ci fa capire alcune logiche di orientamento (politiche, sociali, di costume)... e noi rischiamo di non accorgercene, troppo presi dal luccichio dell'ultimo building in costruzione. Da due anni lavoro a Verona, e ho potuto vivere sulla mia pelle alcune contraddizioni milanesi: spero tanto che questo Milanpessimismo si sviluppi come un bell'antidoto a tante risposte di comodo a cui noi milanesi siamo abituati! Grazie STATI GENERALI per l'attenzione su questo argomento!

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Pubblicato il 07/02/2017

in: Nord e Sud tra cinematografia e realtà

Io credo che Puddu1 (sia esso troll, o genio) abbia aggiunto un nonsoché alle parole dell'autore... la fenomenologia (e anche l'epica) dello spam può essere nordica o meridionale? Borghese o popolare? Qui si suggerisce all'autore Squillaci un giacimento di Ricerca... :)

Pubblicato il 23/05/2016

in: La Triennale di Milano per un architetto classe 1970

Una domanda per l'autrice (Paola Caneva o Giulia Greco?): ma per caso sono presenti due articoli allo stesso link? perché le premesse i tono della prima parte non mi sembrano coincidere con la seconda... magari sbaglio. grazie per la risposta, il tema è molto interessante.

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