Stefano
Gatto

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Stefano Gatto (Torino, 1962), cresciuto tra Siena e Varese, è laureato in Economia Politica alla Bocconi di Milano e in Storia in Gran Bretagna. Master in Relazioni Internazionali in Spagna (Fundación Ortega y Gasset, Madrid) e in Diritto Europeo in Lussemburgo (Institut Européen d’Administration Publique). Una formazione multidisciplinare e assolutamente europea in anticipo sui tempi, [...] visto che non era così comune in tempi pre-Erasmus. Diplomatico europeo, prima alla Commissione Europea poi al SEAE (Servizio Europeo d’Azione Esterna) dal momento della sua nascita, nel 2009. Ha vissuto successivamente in Spagna, la sua seconda patria, Belgio, Lussemburgo, Brasile, India e El Salvador. In questi tre paesi ha rappresentato l’UE, nell’ultimo caso come capo missione (2009 – 13). Nel 2013 / 14 è stato di ritorno alla sede del SEAE a Bruxelles, dove si e' incaricato della definizione di una strategia europea in supporto alla lotta contro la violenza e la criminalita' organizzata in America Centrale e nei Caraibi. Dal 1 ottobre 2014 e' stato ambasciatore aggiunto dell'UE in Pakistan. Dal 1 settembre 2016 è ambasciatore dell'UE in Guatemala. Tutti gli scritti sono di natura personale, anche se esiste un certo parallelismo con i temi trattati professionalmente nel corso degli anni.

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Ultimi commenti

Pubblicato il 24/11/2023

in: Il funambolismo disperato di Pedro Sánchez

Ricostruzione ad analisi corrette, ma ti faccio notare un'imprecisione. La votazione che riporti come del 25 luglio non è avvenuta in questa legislatura, ma nella precedente, quando il 25 luglio 2019 Sánchez non ottenne l'investitura né in prima né in seconda votazione (https://elpais.com/espana/2023-09-30/las-otras-investiduras-fallidas-del-eterno-bloqueo-de-2016-a-la-segunda-repeticion-electoral-en-2019.html). Il voto del 23 luglio 2023 non avrebbe potuto portare a un [...] voto d'investitura il 25 luglio, perché ci vogliono alcune settimane per formare las Cortes e le consultazioni reali. In quest'occasione, il primo tentativo fu affidato dal re a Feijóo il 22 agosto (https://www.elindependiente.com/espana/2023/08/22/el-rey-designa-a-feijoo-como-candidato-a-la-investidura/) e questi si presentò all'investitura il 27 e il 29 settembre. Il riferimento a Unidas Podemos, che non si è presentato come tale a queste elezioni (lo ha fatto Sumar) conferma l'errore. Il riferimento al fatto che il PSOE abbia formato governo pur essendo il secondo partito non è poi sorprendente, dato che il termine abitualmente usato in Spagna "ganar las elecciones" attribuito al partito di maggioranza relative è un chiaro errore metodologico: in una democrazia parlamentare, forma governo chi è capace di costruire una maggioranza attorno a sè, per arrischiata che essa possa adesso essere, non chi arriva primo. Anche in Italia è stato sempre cosi, nella Prima e nella Seconda Repubblica.

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Pubblicato il 10/08/2023

in: Il Marocco tra i paesi della zona di libero scambio Russia - Nord Africa

Varrebbe la pena ricordare che l'UE ha un accordo di libero scambio con il Marocco, dal 2000, ampliato nel 2012 da un accordo che ha ulteriormente ampliato le liberalizzazioni a prodotti agricoli che ne erano esclusi. https://policy.trade.ec.europa.eu/eu-trade-relationships-country-and-region/countries-and-regions/morocco_en

Pubblicato il 16/05/2019

in: Non ha vinto nessuno, ma tocca al PSOE dare le carte

Hai ragione: non c’e’ maggioranza certa, ma come tu ben sai essere il primo partito in Spagna conta. Il recupero del PSOE e il dimezzamento del PP non sono fenomeni indifferenti. Il PSOE formerà governo, con Podemos o senza di esso, e potrà governare con maggioranze variabili: in Spagna succede. Il tema catalano rimane aperto, [...] con ERC primo partito in Catalogna.

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Pubblicato il 24/12/2017

in: Catalogna: la ricerca di una soluzione dopo le elezioni senza perdenti

Quadro corretto come lettura politica, non c’e’ sbocco e continuerà a non esserci finché il governo centrale sarà del PP, che nega persino l’esistenza del problema. Ma è positivo che abbiano votato in tanti e chi si sia sfatata l’immagine forzata secondo la quale la Spagna stava perdendo i requisiti democratici. Ne siamo lontani, al [...] limite è una democrazia bloccata, con elettori poco mobili e istituzioni gestite in modo un po’ rigido. Si è criticata molto l’UE, ma la ragione per cui la situazione non è degenerata è proprio l’apparteneNiza all’UE cui tengono gli uni e gli altri, magari fosse esistita già nel 1936!

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Pubblicato il 10/12/2017

in: La matematica del goal: il contributo della muffa ai successi del Barca

Da quel che ne racconti, sembra un libro simile a quello di Modeo sul Barcellona, che ne illustra non solo i prodromi storici, ma ne interpreta il gioco in un’ottica multidisciplinare, che spazia dalla musica sinfonica alla microbiologia. Interessantissimo anch’esso.

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