Giornata della memoria – alcuni suggerimenti di lettura e visione

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19 Gennaio 2020

Tra pochi giorni cade la Giornata della Memoria. Molti sono i libri, le opere cinematografiche, i documentari, e i siti sui quali si può approfondire il tema della Memoria della Shoah, che si celebra ogni anno il 27 Gennaio, istituita dalla legge 20 luglio 2000 n. 211 .

Rimando a questa esaustiva sitografia, che dà un panorama completo dei principali siti dove reperire materiale, tra i quali suggerisco almeno il Cedec di Milano, il Museo dell’Olocausto di Washington  e naturalmente lo Yad Vashem di Gerusalemme

Per quanto riguarda la didattica, suggerisco il sito italiano  Scuola e memoria «strumento per sensibilizzare e affiancare i giovani alla riflessione sui temi della Shoah, dell’antisemitismo», che ha un’ampia documentazione di buone pratiche didattiche utilizzabili a scuola, così come il sito di Laura Fontana, studiosa che si dedica esplicitamente all’organizzazione di attività di formazione per docenti e discenti, con corsi residenziali a Parigi e Berlino e viaggi guidati nei luoghi della memoria. Da segnalare anche la costituenda associazione di Insegnanti per la didattica della Shoah a cura di David Meghnagi curatore del Master di didattica della Shoah dell’Università di Roma Tre.

Per quanto riguarda la sterminata bibliografia (qui ampia scelta di testi in italiano aggiornata al 2017), non è possibile per me  che indicare quali sono i libri che mi hanno maggiormente influenzato  e che suggerisco di leggere per chi sia proprio a digiuno di questo tema. Per quanto riguarda la storia della Shoah, oltre al classico libro di Raul Hilberg, La distruzione degli ebrei d’Europa, Torino, Einaudi, 1999, trovo insostituibile oltre che stupendo il dittico di  Saul Friedländer La Germania nazista e gli ebrei / Gli anni della persecuzione 1933-1939, Milano, Garzanti, 2004  e Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945), Milano, Garzanti, 2009 (premio Pulitzer, un capolavoro per spessore storiografico  e leggibilità.)

Esiste poi in Italia un’importate opera in più volumi Storia della Shoah, AAVV, UTET 2005-2010. Per chi però avesse meno tempo, potrà leggere utilmente l’agile ma informatissimo testo di David Engel L’olocausto (il Mulino 2015, nuova edizione).

Sulla tematica dell’antisemitismo, direi di iniziare leggendo Georges Bensoussan, Genocidio. Una passione europea, Venezia, Marsilio, 2009, e il breve ma denso saggio di Pierre André Taguieff L’antisemitismo, Cortina 2017.

Per i libri non di saggistica, di memorialistica o narrativa, davvero la scelta sarebbe sterminata (a partire dal classico Diario di Anna Frank, nell’edizione Mondadori) ma qui mi limito a suggerire  libri che sono stati per me essenziali , cioè quei testi che mi hanno introdotto – nella mia adolescenza –  alla coscienza dell’Olocausto.

Li considero obbligatori e li elenco nell’ordine nel quale li ho letti.
Andrè Swarz-Bart L’ultimo dei giusti, Feltrinelli, Milano, 1960 e successive edizioni;

Primo Levi: Se questo questo è un uomo e I sommersi e i salvati;

  

Victor Frankl, Uno psicologo nel lager, Ares 2012 

Un piccolo gioiello  è Dora Bruder di Patrick Modiano, che con ossessiva precisione per i dettagli ricostruisce, da un trafiletto di giornale, la storia vera di una ragazza vittima della macchina dello sterminio.

Un libro recentemente ripubblicato in edizione critica,  e che ho appena letto, racconto magnifico e straziante, è Babij Jar di Anatolij Kuznecov (Adelphi 2019), da accompagnare, per un inquadramento storiografico, al saggio di Antonella Salomoni  Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev (Il Mulino 2019).

  

 

 

 

Sulla Shoah in Italia la referenza d’obbligo è Michele Sarfatti, Gli ebrei nell’Italia fascista, Einaudi 2018.

e il recente e bellissimo Salvarsi. Gli ebrei d’Italia sfuggiti alla Shoah. 1943-1945 di Liliana Picciotto.

Sul tema della problematizzazione della presunta “innocenza” italiana circa la collaborazione allo sterminio nazista,  il pionieristico Il mito del bravo italiano di David Bidussa, Il saggiatore 1994, e il più recente saggio di Simon Levi Sullam I carnefici italiani, Feltrinelli 2016. Sempre di Bidussa suggerisco il non recentissimo Dopo l’ultimo del testimone, Einaudi 2009, che problematizza la tematica della memoria e della postmemoria, in dialogo con il saggio di Annette Wiewiorka, L’era del testimone, Cortina 1999.  

 

Infine  ci sarebbero i film (di cui una lista generale può leggersi qui). Qui partirò da una frammento che mi ha particolarmente colpito e che può sintetizzare il pensiero di una autrice cruciale dal punto di vista filosofico. (Nb. In questo breve resoconto ho omesso i riferimenti alle opere più strettamente filosofiche, che richiederebbero un ben altro discorso)

In questo monologo dal film su Hannah Arendt, la celebre filosofa spiega cos’è la “banalità del male” e perché è un pericolo ancora oggi.

Pubblicato da The Vision su Mercoledì 13 marzo 2019

Questo discorso è un libero adattamento dal libro di Hannah Arendt “Alcune questioni di filosofia morale”, Torino, Einaudi, 2006. (trad. it delle lezioni del 1965-66 presso la New School for Social Research di New York). Il film di Margarethe von Trotta del 2012, magistralmente interpretato da Barbara Sukowa, andrebbe quantomeno affiancato a “Uno specialista – Ritratto di un criminale moderno” di Eyal Sivan (1999), selezione del girato di 350 ore del processo ad Adolf Eichmann del 1961. Su Netflix si trova anche “Tokio Trial“, a mio avviso fatto molto bene, con scavo psicologico dei giudici dell’omonimo processo ai gerarchi e capi militari giapponesi.
Ovviamente do per scontato che ciascun di voi, almeno una volta nella vita, si sia posto o si ponga  liturgicamente di fronte alle nove ore dell’insostituibile capolavoro che è  Shoah di Claude Lanzmann. (Di cui NON consiglio un uso didattico a scuola, essendo troppo intenso, lento e difficile. Ma è solo una mia opinione, probabilmente qualche brano potrebbe essere mostrato, adeguatamente commentato).

Di film che si mostrano anche a scuola ce ne sono tanti, Schindler’s List tra  tutti, ma non mi dilungherò. (Eviterei La vita è bella di Benigni, mi spiace Roberto!). Citerò almeno tre film:  Amen di Costa Gavras , La Rosa Bianca – Sophie Scholl  del 2005, diretto da Marc Rothemund, e un piccolo capolavoro, Ida diretto da Paweł Pawlikowski (2013).

Un ultimo avvertimento per gli insegnanti: nel preparare le attività per la Giornata della memoria del 27 Gennaio, tenete presente le linee guida del MIUR pubblicate nel 2017.

Un avvertimento per tutti: la giornata della Memoria non deve essere solo un ricordo dei morti, ma una celebrazione dei vivi, di coloro che volevano solo vivere e la cui vita è stata stroncata dall’odio dell’uomo verso chi egli ritiene diverso, straniero e nemico. Per questo è molto importante leggere e documentarsi sulla vita delle comunità ebraiche viventi distrutte dalla catastrofe nazista. E ricordare, insieme ad esse, tutti gli altri gruppi etnici e “diversi” che furono colpiti dallo stesso odio nazista: disabili, dissidenti politici, rom e sinti, testimoni di Geova, omosessuali, cittadini dei territori occupati, etc. E infine anche i “Giusti tra le Nazioni“, cioè coloro che, in qualunque modo riuscirono a salvare delle vite rischiando in proprio e opponendosi all’indifferenza.

A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che «ogni straniero è nemico». Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo.

[Primo Levi, Se questo è un uomo]

 

Ps. Un amico mi chiede un testo per uso didattico, sulle leggi razziali, consiglio senz’altro il libro di Claudio Vercelli

1938 Francamente razzisti, Edizioni del  Capricorno, 2018.

TAG: film sulla Shoah, Giornata della Memoria, Libri sulla Shoah
CAT: Eventi

3 Commenti

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  1. dionysos41 4 anni fa

    Bellissimo catalogo! Posso contribuire con due suggerimenti? Uno musicale letterario, l’altro teatrale. Quello musicale letterario vuole ricordare un’immensa chanteuse francese, ebrea, Barbara. Ha scritto una sorta di autobiografia, che si legge d’un fiato, Il était un piano noir. E poi le sue bellissime canzoni. Tutte! Il suggerimento teatrale è un classico italiano, oggi non tanto di moda. Ma spero che la rilettura ne facciano di nuovo ammirare l’intensità e la bellezza: Saul, di Vittorio Alfieri.

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  2. alesparis69 4 anni fa

    Grazie del suggerimento. C’è anche una serie di opere scritte ed eseguite da artisti detenuti e passati per Terezìn. Manon ho competenze musicali purtroppo.

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  3. xxnews 4 anni fa

    grazie …molto ho visto e molto ricordo … io non sono ebreo ma ho provato grande dolore per i morti e anche molto per quelli rimasti vivi e senza lacrime perché anche troppe ne avevano versate ….e NON DIMENTICO CHE MOLTI criminali e assassini sono stati ( e molti ancora lo sarebbero ) ITALIANI …. miei concittadini

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