Russi da riscoprire: il Dottor Zivago di Pasternak

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6 Maggio 2020

Come avete trascorso il vostro tempo in periodo di quarantena? Io ho letto da molte parti che nelle giornate primaverili, costretti a casa in tanti, hanno riscoperto i classici della letteratura, italiana o internazionale. La scelta è ampissima. Ci sono stati dei testi che, richiedendo una maggior concentrazione, sono stati scelti proprio per poter godere di ogni loro sfumatura artistica o storica e così io, dopo avervi consigliato Delitto e Castigo, mi sono messo in testa di recuperare un po’ di “mattoni russi” per poterne parlare un po’ con voi e magari invitarvi alla loro lettura.

Questa volta parliamo de “Il dottor Zivago” scritto da Boris Pasternak e pubblicato per la prima volta, in anteprima mondiale, proprio in Italia nel 1957, che per un classico russo è un tempo ancora abbastanza recente. Pasternak è stato uno scrittore molto raffinato, ha trascorso la propria infanzia con diversi stimoli artistici ed intellettuali, un padre pittore, una madre pianista ed è cresciuto a Mosca, una città in fermento, che egli stesso ricorda così: “Alla fine del secolo Mosca conservava ancora la sua vecchia fisionomia di angolo remoto, tanto pittoresco da sembrare favoloso, con le caratteristiche leggendarie di una terza Roma  e di una capitale dell’epoca eroica, nella magnificenza delle sue stupende, innumerevoli chiese”. Durante la sua crescita ebbe modo di incontrare un altro grande scrittore russo come Lev Tolstoj con cui il padre Leonid collaborò per l’illustrazione di alcuni libri. Dopo aver vissuto in prima persona il cambiamento storico della Russia dopo la rivoluzione d’ottobre ed essersi dedicato essenzialmente alla poesia, Pasternak  ha incominciato la stesura del Dottor Zivago – il suo primo e unico romanzo – appena dopo la seconda guerra mondiale. Il testo non venne approvato dall’Unione degli Scrittori russi, al suo interno vi erano troppi episodi riconducibili ad un periodo oscuro della Rivoluzione che non erano tollerati dal regime bolscevico-stalinista dell’epoca. Questo ebbe ripercussioni durissime sulla vita dell’autore, perseguitato dal regime e dai suoi servizi segreti che lo costrinsero a vivere i suoi ultimi anni di vita in isolamento e in condizioni di povertà. Il manoscritto originale riuscì a filtrare al di fuori dell’Unione Sovietica e venne pubblicato per la prima volta – e con molte difficoltà – dalla casa editrice Feltrinelli in una edizione storica aprendosi poi alle traduzioni in varie lingue e alla sua diffusione su scala internazionale.

 

 

Il dottor Zivago ebbe subito un notevole successo nel mondo occidentale, tanto da essere valutato, per il 1958, come testo che avrebbe potuto valere, a Pasternak, la candidatura al prestigioso premio Nobel per la letteratura. Il romanzo non era però stato pubblicato nella lingua madre dell’autore e questo era uno dei requisiti richiesti per ottenere il riconoscimento. Per fare in modo che Pasternak venisse insignito del premio, si mobilitò persino la CIA che, una volta trovato il manoscritto, lo fotografò pagina per pagina e lo pubblicò in tempo per il periodo in cui venivano assegnate le candidature. Pasternak venne a sapere dell’operazione e scrisse subito a Stoccolma per esprimere la propria gioia e la propria sorpresa di fronte alla premiazione, salvo poi dover ritrattare entro pochi giorni annunciando di rinunciare al premio per via dell’ostilità del proprio Paese. Gli rimase ben poco da vivere, due anni trascorsi per lo più in povertà nella periferia di Mosca, città che ha sempre amato.

 

Il Dottor Zivago, serie tv inglese del 2002

 

Ma entriamo un po’ più a fondo nella trama. Pasternak racconta la storia del dottor Zivago, un medico, un uomo molto sensibile, un intellettuale che con lo scoppio della Grande Guerra viene chiamato per prestare servizio come medico al fronte. Jurij Andrèevič è il suo vero nome, ha una moglie, Tonja, sua amica sin dall’infanzia, ma scopre di amare Lara, che già aveva fatto parte della sua vita seppure in una strana circostanza. Nel 1917 scoppia la rivoluzione russa antizarista e i due nuovi amanti si separano e si incontrano più volte mentre la Russia cambia profondamente, dapprima con l’arrivo al potere dei bolscevichi e poi con le battaglie contro l’Armata Bianca e la guerra per l’indipendenza della Mongolia. Quello che sarà il motivo ricorrente del romanzo coincide con le numerose volte volte che Jurij e Lara si perdono e si trovano nel corso della storia, ma anche con le velleità letterarie che porteranno piano piano a far conoscere il nome di Zivago tra gli ambienti letterari moscoviti.
Quello di Pasternak è un romanzo che si incrocia con la storia, i suoi personaggi, i loro destini, sono segnati dagli eventi reali e soprattutto avvengono in luoghi descritti nei minimi dettagli, dai paesini alla metropoli, dal fronte ai treni in partenza per la grande madre Russia.
Ma a venire descritto meglio di tutti è il rapporto che intercorre tra gli uomini e la realtà, tantissimi personaggi che si muovono attorno a quelli principali rendendo credibile la storia e soprattutto vivacizzandola talvolta quasi ingarbugliando il tutto. Per questo possiamo dire che il Dottor Zivago è un romanzo corale in cui agisce il generale tanto quanto l’operaio, e a svilupparsi è la Russia zarista e poi quella rivoluzionaria.

Perché dovreste leggere il romanzo di Pasternak? Essenzialmente, al di là di un esame autobiografico, perché in esso il protagonista si interroga sull’essenza stessa della vita  e delle sue emozioni. Zivago infatti scrive, compone, è attratto dalla bellezza delle cose e non cessa mai di chiedersi il senso di ciò che gli accade. La trama del romanzo diventa quindi poetica, nei viaggi in treno, sui fiocchi di neve gelida, nel cielo plumbeo, nelle serate alcoliche e negli accampamenti dell’Armata Rossa, così come negli occhi di Lara. Ecco, dovreste leggere Il Dottor Zivago per via della sua universalità dei sentimenti, della sua umanità e della sua ricerca. Tutti esperimenti e azioni incontrovertibili dell’esistenza.

TAG: Boris Pasternak, Dottor Zivago, letteratura, russa, russia, Unione Sovietica
CAT: Letteratura

2 Commenti

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  1. alesparis69 4 anni fa

    Se non cifosi stato questo libro, e il film soprattutto, non sarei nato io. Mio padre fece innamorare mia madre suonando il “tema di Lara”. Ps, Živago, si legge come la j in “je”

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  2. alesparis69 4 anni fa

    cifosi, = ci fosse :)

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