Quando l’America chiedeva, ‘ma come Mister B?’

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9 Novembre 2016

Quel 24 settembre del 2003 nelle sale del New York Stock Exchange, Silvio Berlusconi – guidando una delegazione di Confindustria in visita nel distretto finanziario – l’aveva buttata là con nonchalance: “un altro motivo per venire ad investire da noi è che oltre al bel tempo e alla bellezza dell’Italia, abbiamo anche bellissime segretarie ”. I manager americani in grisaglia sartoriale, riuniti ad ascoltare l’allora presidente del Consiglio avevano sorriso, alzando gli occhi al cielo: il solito Mister B.

Tempo dopo, a una cena alla Columbia University, anche uno dei commensali, Robert Solow – docente al Mit e insignito Nobel per l’Economia nel 1987 – l’aveva buttata là: “ah, sei italiano. Perdona la curiosità: ma com’è che avete scelto come primo ministro, Berlusconi? Cosa vi piace di lui?”

Già, cosa vi piace. Aveva chiesto. La risposta, partendo dal classico “nell’immaginario collettivo rappresenta l’anti-politica” per virare al “tutto sommato viene percepito da molti come l’uomo che si è fatto da sé estraneo ai partiti” era finita a lambire il “piace perché, pur essendo ricco e potente, continua a incarnare la figura dell’arcitaliano. Quello che va al bar e sa tenere concione su tutto. Che, mentre l’occhio cade su una bella ragazza, rassicura l’anziana – di fatto suo coetanea – sul suo futuro prima di vestire i panni del cittì della Nazionale, disegnando 3-5-2 e 4-3-3 assortiti. Quello che non pretende di essere perfetto ma che, anzi, assolve pure le imperfezioni altrui”.

“Ah l’arcitaliano”, aveva sorriso il Nobel, “e perché no. Può essere”.
Adesso, non so se negli Stati Uniti esista un ‘arciamericano’. Non credo proprio. Ma, finito Donald Trump alla Casa Bianca, mi piacerebbe proprio saperlo. Com’è che avete scelto come presidente ‘The Donald’? Ma come Trump? Cosa vi piace di lui? Davvero, cosa vi piace?

In realtà – nonostante l’incoronazione trionfale, la conquista degli Stati indecisi – credo non tutto, non tantissimo. Non penso, di là dell’Oceano, ci sia quella fascinazione che gli italiani hanno provato per Mister B, quello spirito di emulazione. Penso che il tycoon con il suo ‘vaffanculo’ abbia semplicemente detto ai suoi connazionali, ai cittadini ai margini o che si sentono tali, ‘io sono la vostra occasione per assestare un bello schiaffone all’establishment. La vostra ultima occasione: io sono il vostro dito medio ben rivolto in faccia al potere’. E questo è bastato.

Come se lui, multimilionario, di quel potere non avesse mai fatto parte. O non avesse mai avuto a che fare con la Corporate America. I suoi vizi e le sue virtù. Eppure la cosa ha funzionato. Nello storytelling Trump – come fosse precipitato da Marte – è andato avanti ‘solo contro tutti’. Senza un partito alle spalle. Tra gaffe, volontarie o no, parole politicamente scorrette. Sbeffeggiato dai media mainstream e dalle elite – gli stessi che vedono ma fanno fatica a capire e ‘sentire’ la rabbia dei tanti delusi del Paese – unendo fasce ampie della popolazione, contro il ‘nemico’, la finanza e il suo dominio. Unendo.

Come non è riuscita a fare la sua avversaria. Per quanto capace, abituata al gioco politico, preparata. Ma inadatta a unire. Vissuta dalle persone come distante, poco interessata alla gente comune, rappresentante del potere. Quello che siede a Wall Street, che è acquartierato nelle stanze dei bottoni dei colossi dell’economia, nello star-system.

C’era una volta l’America che si chiedeva, ‘ma come Mister B?’. Ora ha ‘The Donald’ E chissà se farà ‘cucù’ alla Merkel.

(pendolarità.blogspot.it)

TAG: Casa Bianca, Donald Trump, Donald Trump. Presidenziali Usa, presidenziali, presidenziali americane, Presidenziali Usa, Trump
CAT: America

4 Commenti

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  1. vincesko 7 anni fa

    In USA e in Italia, masochisticamente, decine di milioni di UTILI IDIOTI tifano per i ricchi e talvolta, come con Bush e Berlusconi, gli affidano persino le redini del governo, sperando forse di arricchirsi anch’essi, ma smentiti ogni anno che passa dalle disuguaglianze ricchi-poveri che aumentano. La vittoria del miliardario Donald Trump è un altro esempio di ricco diventato presidente perché votato dai poveri.
    I ricchi sono 4 gatti, ma riescono a dominare e continuare ad arricchirsi sulle spalle degli altri perché possono contare, oltre che su risorse finanziarie enormi e sul controllo dei media e delle Università, sull’ammuina autolesionistica dei poveri. Fenomeno curioso e apparentemente inspiegabile, se incuriosì perfino Einstein, che chiese lumi a Freud, vedi “Perché la guerra?” http://www.iisf.it/discorsi/einstein/carteggio.htm . Due giganti, nei rispettivi campi. E’ una lettura densa di conferme e di stimoli, con aspetti per molti versi attuali. Ne estrapolo solo tre, per me i più importanti. 1. . Freud pensava che fossero situati in aree contigue, per la facilità dell’amore di trasformarsi in odio e viceversa; ora il “brain imaging” ha accertato che hanno addirittura una struttura neuronale parzialmente in comune. 2. tra gli uomini e loro distinzione in capi e seguaci. Col corollario della doppia morale, per cui “L’uomo il quale, in conseguenza della sua costituzione ostinata, non può accettare la repressione della pulsione, diventa un “criminale”, un “fuorilegge”, agli occhi della società – a meno che la sua posizione sociale o le sue eccezionali capacità non gli consentano di imporsi ad essa come un grande uomo, un “eroe”. [cfr. concetto analogo in “Delitto e castigo”, dove costituisce uno dei “moventi” psicologici del delitto, e in “Guerra e pace”: per entrambi la figura di riferimento è Napoleone, ndr]. A me vien subito fatto di pensare proprio ai tre uomini citati: Bush, Berlusconi e Trump. 3. Valore fondamentale dell’(in senso lato: formazione psicologica, tecnica e morale), per avere persone dotate di pensiero critico. Campo in cui occorrerebbe investire sempre di più, mentre, purtroppo, per problemi di bilancio, ma soprattutto per volontà politica, s’investe sempre meno.

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  2. vincesko 7 anni fa

    SONO SALTATE ALCUNE PAROLE DOPO IL LINK, LO REITERO, METTENDOLE IN MAIUSCOLO. In USA e in Italia, masochisticamente, decine di milioni di UTILI IDIOTI tifano per i ricchi e talvolta, come con Bush e Berlusconi, gli affidano persino le redini del governo, sperando forse di arricchirsi anch’essi, ma smentiti ogni anno che passa dalle disuguaglianze ricchi-poveri che aumentano. La vittoria del miliardario Donald Trump è un altro esempio di ricco diventato presidente perché votato dai poveri. I ricchi sono 4 gatti, ma riescono a dominare e continuare ad arricchirsi sulle spalle degli altri perché possono contare, oltre che su risorse finanziarie enormi e sul controllo dei media e delle Università, sull’ammuina autolesionistica dei poveri. Fenomeno curioso e apparentemente inspiegabile, se incuriosì perfino Einstein, che chiese lumi a Freud, vedi “Perché la guerra?” http://www.iisf.it/discorsi/einstein/carteggio.htm . Due giganti, nei rispettivi campi. E’ una lettura densa di conferme e di stimoli, con aspetti per molti versi attuali. Ne estrapolo solo tre, per me i più importanti. 1. MESCOLANZA AMORE-ODIO. Freud pensava che fossero situati in aree contigue, per la facilità dell’amore di trasformarsi in odio e viceversa; ora il “brain imaging” ha accertato che hanno addirittura una struttura neuronale parzialmente in comune. 2. DISEGUAGLIANZA tra gli uomini e loro distinzione in capi e seguaci. Col corollario della doppia morale, per cui “L’uomo il quale, in conseguenza della sua costituzione ostinata, non può accettare la repressione della pulsione, diventa un “criminale”, un “fuorilegge”, agli occhi della società – a meno che la sua posizione sociale o le sue eccezionali capacità non gli consentano di imporsi ad essa come un grande uomo, un “eroe”. [cfr. concetto analogo in “Delitto e castigo”, dove costituisce uno dei “moventi” psicologici del delitto, e in “Guerra e pace”: per entrambi la figura di riferimento è Napoleone, ndr]. A me vien subito fatto di pensare proprio ai tre uomini citati: Bush, Berlusconi e Trump. 3. Valore fondamentale dell’EDUCAZIONE (in senso lato: formazione psicologica, tecnica e morale), per avere persone dotate di pensiero critico. Campo in cui occorrerebbe investire sempre di più, mentre, purtroppo, per problemi di bilancio, ma soprattutto per volontà politica, s’investe sempre meno.

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  3. vincesko 7 anni fa

    Dal “dislike” strampalato, deduco che questo sito è frequentato anche da qualche “alloccus berlusconianensis”.

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  4. gienks 7 anni fa

    Grazie per il commento. E grazie per il link al carteggio. Lo leggerò volentieri.

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