L’OMS ci impone le sigarette OGM, ma non ce lo vuole dire
In questi giorni a New Delhi in India si sta tenendo una conferenza ai più sconosciuta, ma assai importante per imprese, lavoratori e cittadini. Si chiama COP7 ed è la Conferenza delle Parti della FCTC, sigla che sta per Framework Convention on Tobacco Control, ossia un trattato internazionale nato in seno all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che fornisce ai Paesi aderenti alcune linee guida per la regolamentazione del tabacco. La COP è il suo organo di governo e si compone di un rappresentante per ogni Stato che ha adottato l’FCTC.
Il timore, per chi ha a cuore la libertà di scelta e la tutela del consumatore, è che anche questa volta la nostra cara OMS, che ha fatto perdere più del 15% alle nostre aziende dichiarando che la carne rossa fa venire il cancro e avvelena il nostro corpo, possa tirare fuori dal cilindro l’ennesima trovata.
Da alcune indiscrezioni infatti pare che a partire dal 2017 i produttori saranno costretti a ridurre il quantitativo di nicotina presente nelle foglie di tabacco ossia quello che madre natura ha fornito loro.
Per la precisione l’FCTC imporrà che le singole foglie contengano un decimo dell’attuale quantità di nicotina corrispondente a circa 4 milligrammi a foglia.
I coltivatori dovrebbero così modificare radicalmente le proprie tecniche agendo direttamente sulla struttura genetica delle piante: in poche parole si troverebbero costretti da un giorno all’altro a produrre contro la loro volontà un OGM. Nulla in contrario agli OGM in sé e per sé, ma in questo caso vorrebbe dire ristrutturare completamente un numero elevato di industrie e fabbriche di piccole e medie dimensioni che oggi solo in Italia danno un lavoro a circa 45.000 persone che vedrebbero seriamente il loro posto a rischio. Non solo deve essere considerato anche che in molti Paesi, fra cui l’Italia, gli OGM di questo tipo sono ancora vietati da leggi stringenti e ciò potrebbe essere causa di contrabbando e di abusi sulla metodologia di coltivazione delle piante a danno dei consumatori.
Oltre al danno però c’è anche la beffa. Tutto ciò sta avvenendo in modo nascosto e ben poco trasparente. Un eccezionale clamore mediatico infatti sta accompagnando la settima sessione di quella che rappresenta la più importante convention mondiale anti-tabacco. L’OMS infatti ha impedito, per la prima volta, la partecipazione di centinaia di rappresentanti, cioè tutti i soggetti pubblici e non che collaborano alla regolamentazione in materia di tabacco e i funzionari d’industrie di tabacco a controllo interamente o parzialmente statale. Non solo i produttori di tabacco, dunque, ma anche le associazioni di consumatori e i sindacati dei lavoratori assenti a Nuova Delhi vedranno lesi i diritti di rappresentanza e parola nel processo decisionale.
La ciliegina sulla torta è la totale assenza di comunicazione su questo evento e le sue conseguenze. Come mai? Oltre alle categorie di cui sopra, anche i giornalisti sono stati esclusi dal COP7. Nessuno ascolta, nessuno scrive: così gli OGM arriveranno nelle nostre sigarette attraverso il silenzio più totale.
Nessun commento
Devi fare per commentare, è semplice e veloce.