Transatlantic Bridges, al CIMA di New York l’arte di Corrado Cagli


per /CONFINI/
di Vera Pravda
Raccontaci di te: quali sono i campi che, per esperienza di vita o lavorativa ti sono più affini?
L.S.: L’idea è quella di farsi una idea della vita cercando di non allontanarsi troppo dagli ambiti che amo di più. Certamente l’arte, alla quale dedico molto, praticamente quasi tutto, cercando di non entrare nell’ossessione. L’insegnamento. Ed ho una grande passione per l’oreficeria, le gemme, i minerali. Ed anche l’Astronomia.
Laura Santamaria, Todos los planetas hacen su revolucion en el mismo sentido
Parlami del concetto di confine nella tua attività. Cosa significa ‘confine’ nel lavoro che fai?
L.S.: “Our curve is carried over our backs” – il video-frammento tratto dalle riprese della Space Station della NASA presentato per il progetto Confini – narra l’idea che la curva della nostra spalla può essere il limite del nostro sguardo, quanto la curva dell’atmosfera del nostro pianeta, con una responsabilità interdipendente.
Il pianeta infatti non è un habitat dalle risorse inesauribili, questo è un momento specifico in cui gli equilibri delle nostre responsabilità umane emerge e si sottopone alla nostra analisi con urgenza. Questo stop dell’umanità sta giovando alla Terra, ai suoi abitanti altri come gli animali; il paradosso è assistere come attraverso la non-azione abbiamo agito meglio che mai, e questa evidenza dimostra la gravità dell’egoismo ordinario a cui sottoponiamo il pianeta e i suoi esseri, la nostra incapacità di partecipare ai processi della natura senza fini opportunistici, darci l’opportunità di una consapevolezza acquisita sarebbe una importante vittoria rispetto alle circostanze sfavorevoli.
L’idea di confine significa oltrepassare un limite che si ha soprattutto in se stessi, nella percezione delle cose. Anche nel lavoro, sentirsi liberi di agire secondo prospettive differenti.
Dismettere il senso di un ruolo acquisito, di una identità che ci costruiamo o che ci viene affidata. Nell’opera è comunque lo stesso, sia concettualmente, sia nell’uso della materia. La ricerca regala possibilità infinite – anche nell’errore, nello stupore, nel caso – ovunque si può trovare un territorio nuovo da esplorare; può sembrare banale però credo che tutto abbia senso in rapporto alla dinamica, alla trasformazione. Se interpretato in questo modo il confine può determinare il senso di un progresso, o meglio di evoluzione.
Laura Santamaria, Cosmic joy swept over, 2014
E nella vita privata quali sono i confini che senti maggiormente visibili?
L.S.: L’invisibile è protagonista del momento, si sta rendendo sempre più una istanza quotidiana, più determinante del visibile. L’invisibile prerogativa governata dal pianeta Plutone che abbiamo cominciato a vedere, in effetti, da appena pochi anni; in questo suo regno – le distanze emotive – credo siano i confini più invalicabili.
In questi giorni di ‘confino’ come è cambiata la tua percezione dei confini?
L.S.: La mia percezione non è cambiata così significativamente, mi ha imposto più che altro una disciplina che non avevo, ma quanta libertà emerge in giorni di isolamento, quanti incontri tra me ed io. Ovviamente ho dovuto impiegare uno sforzo maggiore per astrarmi dalla realtà, dal ripetersi dei giorni e del tempo più o meno uguale, così come capita a tutti. La ripetizione è stancante, per cui non avevo troppa energia per lavorare, e mi sono orientata con la Meditazione, esercitando la mia immaginazione il più possibile. Ho provato ad iniziare attività nuove o in sospeso, ma restando sempre un po’ spaesata. Volevo provare ad auto-disciplinarmi per non subire la disciplina, un modo più libero di vivere un momento di costrizione. Poi è arrivato un momento in cui ho raccolto delle intuizioni, dovrò capire se avranno sviluppi futuri oppure no. Diciamo che il tempo ha un ruolo determinante in questi processi.
Come pensi che cambieranno le nostre vite dopo questa esperienza? Quali saranno i nostri nuovi confini?
L.S.: Siamo al traguardo ed alla soglia allo stesso momento, cito Plotino: “In virtù dell’Uno tutti gli esseri sono quello che sono: infatti, che cosa sarebbe un essere se non fosse uno?…In ogni cosa c’è un’unità alla quale si deve risalire e tutto si deve ricondurre all’unità che è antecedente, finché di grado in grado si giunge all’Uno assoluto che non ci riconduce ad altro” (Enneadi, VI, 9, 1) che qui esprime in modo sublime il senso di questo momento; dove sarebbe auspicabile una coscienza di se’ , della propria anima, del prossimo, dell’umanità, della Terra. E del nostro esistere nell’Universo.
Laura Santamaria, Stella mattutina, 2014
/CONFINI/
@Confiniartproject è un instaproject creato con i video inviati dalle persone durante l’emergenza #coronavirus
È un progetto di Vera Pravda in collaborazione con @viafarini_org per generare comunità culturali, stratificazione visiva, vicinanze virtuali in questo tempo sospeso.
Chi desidera può partecipare al progetto con uno o più video di 15 sec. su www.confiniartproject.it
In affiancamento alla pagina Instagram, riportiamo qui highlights e approfondimenti.
da Laura Santamaria | @laura_santamaria__
Laura Santamaria, artista visiva nota a livello internazionale, vive e lavora tra Londra, Como e Lugano. Premiata nel 2017 con l’International Art Grant a La Coruña, in Spagna, e con residenza e mostra al Mac Museo de Arte Contemporaneo (2018). Tra le principali mostre: London Open, Whitechapel Gallery, Londra (2015); What Goes Around Comes to Art, Herrick Gallery London (2018) per London Trade Art; Cenere, Galleria Daniele Agostini, Lugano (2019); Morgue Project Space, Chelsea College, London (2018); Praestigium, Artisti contemporanei dall’Italia, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino e Fondazione Cini, Venezia (2015); Kunstverein Neukölln, Kunstraum t27, Berlino (2014), Mestna Galerija, Nova Gorica (2014). Residenza d’artista presso ViaFarini, Milano (2018). Lectures: “International Day of Light” – UAL University of the Arts, Chelsea College, London (2018); “Turning Invisible” – Viafarini DOCVA Milano (2019); Lecturer “Light – lightning – flames – planets and stars” – CSIA – Centro Scolastico per le Industrie Artistiche Lugano (2019).
Laura Santamaria ha pubblicato: Drawings from Lightning (selfpublished, 2016), Hypnero (Artphilein ed 2013) pubblicazioni presenti a rassegne dedicate all’editoria, tra le quali: Volumes – Kunsthalle Zurigo (2019); OFFPRINT London, Art Publishing Fair, Tate Modern courtesy Choisi, one at the time – Lugano (2017) Room & Book, ICA, Londra (2015); I NEVER RED, art book fair, Basel (2014), KALEID art book fair, London (UK) (2014)
Fondatrice di Drawings from Lightning (2013 – ), progetto multidisciplinare focalizzato sul disegno contemporaneo, che contempla la partecipazione di artisti, collaborazioni internazionali, mostre, conferenze, e la partecipazione a fiere specializzate come Wopart Lugano (2018, 2019).
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