Pandemia e finanza, come possiamo affrontare gli effetti dello shock
La pandemia da Covid-19 è un evento epocale che sta incidendo pesantemente sulla crescita economica dei paesi coinvolti. La pandemia ha accelerato tanti processi che regolano e impattano sul contesto socioeconomico, ha reso, inoltre, non più rinviabile la rimodulazione o la riformulazione di tanti altri ad esempio in chiave digitale, normativa o di green economy. È quindi importante riflettere per cogliere con tempestività gli sviluppi in atto e i relativi effetti sul sistema sociale, economico e finanziario.
Il Museo del Risparmio, in collaborazione con Herbert Simon Society, e con il supporto di Intesa Sanpaolo, Allianz e Banca Aletti, organizza il seminario Shock pandemici, istituzioni finanziarie, mercati e comportamenti che si prefigge proprio di analizzare gli effetti finanziari dello shock pandemico, sotto il profilo macro, micro e istituzionale.
Il seminario si terrà il 15 dicembre 2020 dalle ore 17.00 sulla piattaforma WEBEX Eventi e ha l’obiettivo di analizzare gli effetti finanziari dello shock pandemico, sotto il profilo macro, micro e istituzionale. Il programma è molto ricco e vede la partecipazione di esperti nazionali e internazionali.
Salvatore Rossi (TIM) introdurrà il seminario e Gregorio De Felice (Intesa Sanpaolo) concluderà i lavori. Sono tanti gli ospiti che interverranno, tra gli altri: Donato Masciandaro (Università Bocconi), Corrado Passera (Illimity), Alessandra Losito (Pictet Wealth Management), Gianluca Serafini (Fideuram Investimenti SGR), Alessandro Varaldo (Banca Aletti), Joyce Chang (JP Morgan), Laura Nateri (Lazard Fund Management), Giorgio Gobbi (Banca d’Italia), Mark Yallop (FICC Markets Standards Board, Londra).
I lavori saranno coordinati da Riccardo Viale (Herbert Simon Society), Giovanna Paladino (Museo del Risparmio) e Umberto Filotto (Università di Roma “Tor Vergata”).
Quanto alla rimodulazione o la riformulazione di tanti processi finanziari come quelli digitali, va segnalato l’impegno di Intesa Sanpaolo nell’adottare soluzioni digitali funzionali per i clienti. La società di ricerche di mercato statunitense Forrester ha infatti dichiarato l’App Intesa Sanpaolo Mobile tra le leader in diverse categorie tra le app bancarie europee che spiccano proprio per funzionalità e user experience.
Il recente rapporto The Forrester Digital Experience Review TM: European Mobile Banking Apps, Q4 2020 ha evidenziato come Intesa Sanpaolo sia punto di riferimento nelle best practice di quattro categorie su dodici: la movimentazione di denaro (money movement), per il P2P che consente di inviare e richiedere denaro in modo facile e rapido utilizzando solo i numeri di telefono dei destinatari; ricerca e navigazione (search and navigation), per la funzione Cerca, gli strumenti di navigazione e le icone sempre accompagnate da etichette esplicative; il contenuto (content), in particolare per i dettagli informativi mostrati nelle schermate delle transazioni e i suggerimenti per eventuali altre operazioni pertinenti; la prevenzione errori e ripristino operazioni (error avoidance and recovery), per le segnalazioni sugli errori e le indicazioni necessarie alla risoluzione e al corretto ripristino delle operazioni.
«La nostra App è una delle più utilizzate tra quelle delle banche europee ed è al centro della nostra strategia digitale retail», spiega Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. «Nell’arco del piano industriale 2018-2021 stiamo perseguendo una strategia digitale ‘Mobile first’ nel retail banking, concentrando la maggior parte degli investimenti su Intesa Sanpaolo Mobile e altre app del nostro gruppo. Oggi più di 6 milioni di nostri clienti utilizzano la nostra app e il 93% dei nostri accessi sono su app, grazie alla nostra forte attenzione ai dispositivi mobili.La nostra app ha sostenuto fortemente la robusta crescita degli acquisti “chiusi” sui canali digitali dei nostri prodotti e servizi che rappresentano oggi circa il 30% delle vendite totali di Banca dei Territori (includendo le offerte inviate a distanza dai gestori) e circa il 10% se consideriamo solo quelle “fully digital” gestite completamente in self dai nostri clienti». La pandemia ha infatti dimostrato quanto sia cruciale poter fornire ai clienti strumenti digitali agili e sicuri che consentono di mantenere un rapporto continuativo con la banca anche da remoto, conclude Barrese.
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