Il primo “mezzo secolo” di storia del Teatro Due di Parma

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2 Novembre 2021

Era l’ottobre del 1971 quando, in una Parma animata da un fitto dibattito culturale che si giocava nei caffè della piazza, nelle aule universitarie, nelle osterie frequentate dai loggionisti del Regio, fuori dai cinema di quartiere, nasceva la Compagnia del collettivo, uno spazio di sperimentazione, sviluppatosi a partire dalle esperienze nazionali e internazionali del Teatro universitario, dalle riflessioni culturali, politiche e sociali irradiatesi dall’onda lunga dell’epoca della contestazione. Rifare il teatro, restituirgli quel ruolo di motore della riflessione collettiva, di libera espressione e interpretazione del presente. Da quel giorno la Compagnia del collettivo ha dato una casa, un habitat in cui crescere e formarsi a tanti artisti, diventati nel tempo protagonisti delle scene internazionali. Un percorso che ha portato negli anni alla nascita del Teatro Stabile di Parma e, nel 2001, alla Fondazione Teatro Due. Mezzo secolo di storia, guidata da una forte ambizione sperimentale e dal desiderio di proporre sempre nuove visioni, nuovi spazi al pubblico, dalle produzioni alle ospitalità internazionali, passando per la formazione, sempre presente a fianco delle performance.

Nella serata del 30 ottobre Teatro Due ha aperto le sue porte e tutti i suoi spazi al pubblico, per ripercorrere insieme questi primi 50 anni, attraverso video installazioni, mostre fotografiche, esposizioni di libretti e materiali di sala, documentari e filmati d’epoca di spettacoli ormai classici. Un punto di partenza e non di arrivo, un modo per ringraziare il pubblico, ritrovandosi, dopo il difficilissimo anno e mezzo vissuto a distanza, finalmente insieme.

Tutti gli spazi  teatrali saranno animati, fino al 7 novembre, da un programma che ha visto, sempre nella serata del 30 ottobre, la proiezione del documentario Principi e prigionieri – L’avventura di una Compagnia di Attori che divenne Teatro di Amedeo Guarnieri e Lucrezia Le Moli Munck (2018).

Il programma dei prossimi giorni prevederà la proiezione del video artista Fabio Massimo Iaquone GENEA|LOGIA: un’esperienza immersiva e multisensoriale fra suono e immagini legate alla memoria, che sarà affiancata dal racconto fotografico di Luca Stoppini Perché era lui perché ero io già presentato, in occasione di Parma 20|21, a Palazzo del Governatore. Una mostra che descrive la metamorfosi della città di Parma nello spazio del teatro e dei protagonisti della scena negli spazi del quotidiano. Al centro gli Attori dell’Ensemble Stabile, immersi questa volta nello spazio dell’Arena Shakespeare ritematizzata con un’installazione dedicata al rapporto uomo/natura. Infine proiezioni no stop delle produzioni più rappresentative della storia del Teatro Due si susseguiranno nello Spazio Minimo del teatro, mentre lo spazio caldaie ospiterà una piccola “biblioteca” del Teatro, con libretti, fogli di sala, pubblicazioni che raccontano la storia di questi primi 50 anni.

Un’occasione per riscoprire il legame fra la città e il suo teatro, per riappropriarsi degli spazi culturali resi distanti dalla pandemica, per ritrovare qualche ricordo e immaginare insieme il futuro prossimo del teatro a Parma.

Ingresso libero fino al 7 novembre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

TAG: 50 anni teatro due, Fondazione Teatro Due Parma, Parma, Teatro Parma
CAT: Beni culturali, Teatro

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