Ferrovie dello Stato e Banco Alimentare dalla parte dei deboli

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10 Dicembre 2017

È partita il 2 dicembre e andrà avanti fino al 7 gennaio “Condividi anche tu“, la raccolta fondi del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane a favore della Fondazione Banco Alimentare Onlus, in collaborazione con Nestlè Perugina.

A bordo delle Frecce e dei treni regionali di Trenitalia, centinaia di volontari stanno offrendo ai passeggeri una tavoletta di cioccolato donato da Perugina, con un contributo minimo di 3 euro. La somma raccolta sarà poi elargita a Banco Alimentare. Ogni contributo raccolto grazie al cioccolato permetterà di recuperare e distribuire 21 chili di alimenti, equivalenti a 42 pasti. Le donazioni continueranno in stazione, alle biglietterie automatiche self service e nei Freccia Club, fino a giugno del 2018.

La solidarietà è da sempre un valore fondamentale per le Ferrovie dello Stato, impegnate nella realizzazione di progetti e iniziative a favore delle persone disagiate. D’intesa con l’associazionismo e gli Enti locali, il Gruppo ha fatto propria una politica di sostegno e programmazione per iniziative sociali nelle aree ferroviarie. In quest’ottica sta nascendo a partire dalle stazioni un nuovo sistema di welfare collaborativo, basato sul principio di sussidiarietà circolare, che vede impegnati tre soggetti: pubblico, privato e terzo settore.

Lo scorso anno, la campagna di raccolta fondi natalizia #aBracciaAperte aveva visto coinvolti il Gruppo FS e Save the Children, coinvolgendo 136 volontari delle FS e circa 150 di Save the Children.
Quest’anno, l’attenzione è rivolta ai tanti indigenti che vanno a formare le fila di quel milione e 619mila di famiglie in condizione di povertà assoluta – nelle quali vivono 4 milioni e 742mila individui – annoverate dai dati Istat del 2016.

Ha sottolineato Carlotta Ventura, Direttore Brand Strategy e Comunicazione Centrale: “L’iniziativa sociale della raccolta fondi che il Gruppo FS ha deciso di sostenere quest’anno a favore della Fondazione Banco Alimentare onlus non è una semplice raccolta di denaro, bensì una tappa importante del percorso di responsabilità sociale d’impresa che FS Italiane ha da tempo avviato. Siamo un grande Gruppo e vogliamo essere vicini alle persone che vivono un forte disagio sociale. Siamo orgogliosi di generare bene comune coniugando, con responsabilità, il mondo dal business a quello della solidarietà e dell’economia circolare”.

Dono, scarto, condivisione sono alcuni dei concetti su cui si basa gran parte dell’antropologia culturale moderna: tornato a casa dopo aver veleggiato tra gli aborigeni australiani e i nativi americani, l’etnologo doveva accorgersi che molto andava ancora letto e interpretato anche nell’Europe aux anciens parapets.
Da Marcel Mauss in poi, impossibile non considerare gli elementi culturali alla base dello scambio – economico ma non solo – che caratterizzano una società.

Era partendo da queste considerazioni che Andrea Segrè stilava le sue “Lezioni di Ecostile“, in nome di un eco-mondo dove l’Uomo sufficiente conviveva non solo con i suoi simili ma anche con le altre specie.
Di un pianeta basato sulla sostenibilità pilastro fondamentale resta l’eliminazione dello spreco: “Per lottare in modo sostenibile contro lo spreco bisogna coniugare a livello territoriale le esigenze delle imprese for profit, produttrici di eccedenze e quelle degli enti no profit, consumatori delle stesse“, scriveva Segrè nel 2010.

Sul solco di quelle indicazioni, Banco Alimentare recupera in Italia alimenti ancora integri e non scaduti che sarebbero destinati alla distruzione, perché non più commercializzabili. Salvati dallo spreco, riacquistano valore e diventano risorsa per chi ha troppo poco. Nel 2016 ha recuperato 33.647 tonnellate di alimenti, pari a 1.188.466 piatti pronti (secondo la stima adottata dalla Fédération Européenne des Banques Alimentaires). Un lavoro che ha coinvolto 1.878 volontari e 119 dipendenti collaboratori. Attualmente sono circa 700 le aziende donatrici delle loro eccedenze.

«Essere stati scelti dal Gruppo FS ci onora – ha detto Mario Lucchini, Segretario generale di Banco Alimentare – perché le loro campagne di solidarietà sono un esempio concreto di corporate social responsibility e perché avremo la possibilità di portare il nostro messaggio, viaggiando lungo la penisola. Ci sentiamo investiti di grande responsabilità perché l’iniziativa vede coinvolti centinaia di nostri volontari ma anche tanti dipendenti del Gruppo FS Italiane che s’impegneranno per sostenere Banco Alimentare. Siamo certi che i viaggiatori saranno disponibili e generosi perché aiutare Banco Alimentare vuol dire sostenere più associazioni che sul territorio accolgono oltre 1 milione e mezzo di persone povere, di cui oltre la metà italiane e 135 mila minori».

TAG: Banco Alimentare, ferrovie dello stato, Solidarietà
CAT: consumi

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