Confusi e sfiduciati: gli italiani allo specchio del prossimo lockdown

31 Ottobre 2020

Per una sorta di pensiero magico il paese si è trovato anche questa volta impreparato alla seconda ondata. Sanità, economia e società riportano traumi che si riacutizzano e oggi aumenta la fatica di fronte alle nuove sfide del futuro.

Pesano fratture reali e ideologiche, particolarismi e una frammentazione che ha disarticolato la fiducia, primo collante del nostro tessuto sociale.
Più che mai gli italiani esprimono la necessità di tenere assieme quello che è stato contrapposto.

Ma non si tratta di un’unità dall’alto, come quella di un lockdown tombale che spaventa oggi quanto lo stesso virus.
L’aspettativa è quella di misure ad hoc studiate sui territori per le specifiche esigenze delle comunità. Anch’esse espressione dell’interazione tra diversi fattori, prima di tutto la salute fisica ma anche quella mentale, l’educazione, il lavoro, la prevenzione, l’integrazione, la relazione e così via.

Gli italiani hanno imparato a riconoscere la complessità di tutto ciò che mantiene un tessuto sociale vivo. Considerare l’interconnessione e le interdipendenze permette di affrontare una situazione complessa in un’ottica di equilibrio. Questo si intende quando diciamo che ci prepariamo a una situazione ‘difficile’, perché frutto di ponderazione continua di interessi contrapposti, contraddizioni, antinomie e nodi da sciogliere. La richiesta non è solo di supporto di singole categorie penalizzate, quanto di visione d’assieme della collettività e del suo ciclo vitale.

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CAT: costumi sociali

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