Vittorio Sgarbi ed il valore del crocifisso

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17 Ottobre 2019

Vittorio Sgarbi è uno dei pochi intellettuali italiani ad avere coraggio e dignità ed andare contro corrente, non per partito preso, ma per difendere idee e principi bistrattati e conculcati senza ragione e senza cognizione.
È doveroso segnalare la sua perorazione per il valore del crocifisso, simbolo della religione cristiana, ma in primo luogo della civiltà e cultura occidentale.
Questo forse non è chiaro al nostro ministro della pubblica istruzione, Fioramonti, che supinamente si adagia al popolo bue ed intende rimuovere, senza motivazione alcuna, dalle scuole e dagli uffici il crocifisso: “meglio una cartina o la Costituzione al posto del Crocifisso”, ha recentemente affermato.
Già 30 anni fa sulle colonne de “L’Unita”, Natalia Ginzburg, prestigiosa intellettuale (non cristiana), scrisse un articolo “Non togliete quel crocifisso”, che dimostra, ad opera di un’atea, l’inconcusso valore della Croce, anche per chi non è cristiano.

“Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace.
È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente…
Il crocifisso è simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze.
La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte…
Il crocifisso fa parte della storia del mondo…
Chi è ateo cancella l’idea di Dio, ma conserva l’idea del prossimo. Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è immagine. È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti…
Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto di portare sulle spalle il peso di una grande sventura. A questa sventura diamo il nome di croce, anche se non siamo cattolici, perché troppo forte e da troppi secoli è impressa l’idea della croce nel nostro pensiero. Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e possiamo essere laici, atei o quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente…
Ha detto “ama il prossimo come te stesso”. Erano parole già scritte nell’Antico Testamento, ma sono diventate il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Il crocifisso fa parte della storia del mondo”

(“L’Unità”, 22 marzo 1988).

Fioramonti  forse non conosce neppure una poesia di Pasolini, altro intellettuale scomodo contro l’omologazione del potere.
Alcuni versi suonano così:

“Tutte le piaghe sono al sole ed Egli muore sotto gli occhi di tutti: perfino la madre sotto il petto, il ventre, i ginocchi, guarda il Suo corpo patire…
Bisogna esporsi (questo insegna il povero Cristo inchiodato?), la chiarezza del cuore è degna di ogni scherno, di ogni peccato di ogni più nuda passione..”

(Pasolini, Dalla raccolta Versi dal paese dell’anima, La Crocifissione).

Grazie Vittorio Sgarbi, per la tua battaglia.

Biagio Riccio

TAG: crocifisso
CAT: costumi sociali, Storia

12 Commenti

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  1. andrea-lenzi 4 anni fa

    OGNI CREDENTE che voglia i simboli della propria superstizione a scuola lo fa perché è PREPOTENTE: inutile imporlo a tutti visto che è già libero di portarlo addosso e mostrarlo a tutti.
    Lo stesso accade con le campane cattoliche imposte a tutti e con l’impedimento dell’eutanasia così da costringere tutti a morire come vogliono i credenti cristiani.

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  2. andrea-lenzi 4 anni fa

    Chi vuole il crocifisso a scuola perché ricorda le nostre radici è IGNORANTE che tali radici siano state imposte con sangue e violenza durante 5 inquisizioni sia in Italia sia all’estero e che il cristianesimo abbia creato l’antisemitismo e supporti tuttora maschilismo e omofobia

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  3. andrea-lenzi 4 anni fa

    I politici che vogliono il crocefisso a scuola lo fanno per semplice calcolo politico per ottenere favori dal Vaticano e sono da schifare perché antepongono le loro poltrone ai nostri interessi, nonché da cacciare perché non rispettano lo stato laico.

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  4. andrea-lenzi 4 anni fa

    I vescovi che vogliono il crocefisso a scuola (e negli ospedali!) lo fanno per condizionare i più influenzabili e la la popolazione per continuare ad EVADERE le tasse, far fare le leggi che vogliono ed impedire quelle che non vogliono.
    La pubblicità e l’anima del commercio ed il crocefisso è una piccola parte della propaganda cattolica, insieme ai servizi nei TG Rai imposti da RAI Vaticano, pagata da tutti noi, alle quotidiane campane, agli “insegnanti” di religione pagati da tutti noi, alle scuole cattoliche finanziate da tutti noi, e la lista è lunga.

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  5. andrea-lenzi 4 anni fa

    Il crocefisso è pura propaganda, la quale porta SOLDI e CONSENSO alla chiesa cattolica (Vaticano), con i quali poi influenza il Parlamento, che fa leggi incivili o impedisce quelle civili, e FINANZIA in mille modi il Vaticano, il quale poi usa i soldi ricevuti per farsi altra pubblicità (per inciso la pubblicità per invogliare la popolazione a donare 8×1000 alla chiesa cattolica costa 9 milioni di euro all’anno)

    Occorre spezzare questo circolo vizioso

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  6. andrea-lenzi 4 anni fa

    In sintesi, sia lei giornalista, sia quell’esagitato aggressivo di Sgarbi, il crocefisso lo mettete addosso o a casa vostra, ma non lo dovete imporre a tutti con qualsivoglia scusa.
    La pubblicità alla superstizione è come il fumo passivo. STOP

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  7. lina-arena 4 anni fa

    non mi piace il crocifisso ed imporlo è segno di una volontà di prepotenza per avvalorare una religione che ha segnato il suo percorso con tante violenze. Imporlo nelle scuole è violenza. Sgarbi farebbe bene a studiare ed a riflettere sul sangue che gronda dalle cattedrali e dalle chiede che segnano le nostre contrade.

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  8. lina-arena 4 anni fa

    Bravo Andrea lenzi !

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  9. alding 4 anni fa

    Caro Lenzi, mi spiace che la tua ignoranza arrivi ad annebbiare la tua mente. I credenti nel Crocifisso (ovvero in quel Gesù che sta sulla croce) sono tolleranti ma ti consigliano di studiare un po’ prima di straparlare.

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  10. beniamino-tiburzio 4 anni fa

    Visto che l’argomento è fonte di accesi contrasti propongo di indire, ad horas, un referundum i ogni Regione. E vinca la maggioranza ! Io coraggiosamente dichiaro che mi astengo da tutte le votazioni ormai da diversi decenni. Amen ( in ebraico ).

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