Le radici del federalismo si sono seccate. “80 euro” currunt

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1 Aprile 2015

C’era una volta nell’aria un’idea di libertà. C’era una volta un sentimento nuovo le cui radici, però, nascevano nella notte dei tempi, nell’io più intimo degli uomini. Insomma, c’era una volta il sogno di cambiare un sistema che stava soffocando sé medesimo. Tutto questo oggi è stato fagocitato dal mare magnum dell’essere politico, in un mondo fatto di slogan e slides in .ppt figlie della plastica. E’, senza dubbio, vero che l’idea federalista, sì quella di un autentico Stato federale, è nata dal particolare, anzi dal particolarismo ed anche dalla necessità politica. Alcune piccole realtà hanno portato con sé un grande messaggio, insomma, una autentica idea di libertà, come diceva un martire valdostano. Già, non me ne vogliano i signori di Ventotene, ma in Italia il messaggio federalista è nato dalla particolarità dei relativi portatori.

Il tutto, anche per colpa di certe gelosie e dubbie esperienze di queste particolarità, è finito per essere cavalcato da chi, anche astutamente, ha capito che era venuto il momento di colpire il sistema nel suo cuore pulsante. Un messaggio che in quel momento è stato anche facilitato dal vero fendente mortale al sistema, quello che i più chiamano Tangentopoli.
Il messaggio federalista, di ribellione al sistema centrale romano, è stato cavalcato dalla Lega Nord e dall’astuto Bossi che conobbe uno dei padri dell’idea federalista a Pavia, un Uomo chiamato Bruno Salvadori. L’idea funzionale alla lotta al sistema venne poi sicuramente consolidata e rinfoltita nel suo substrato ideale dalle idee del Prof. Miglio e dalle ulteriori rivendicazioni locali. Ma poi? Eh sì, perché nello scorrere della cosa pubblica c’è sempre un poi..

Nei momenti in cui questa idea poteva essere concretizzata, nei momenti delle grandi riforme ecco il colpo di coda del centralismo romano. Sì, un panem et circenses in salsa moderna e su vasta scala. Da un lato le comode poltrone romane, dall’altro gli impossibili, ma redditizi, compromessi con alleati che in quell’idea proprio non credevano. Problematiche tipiche della democrazia parlamentare. Ma non voglio dilungarmi, non ve ne sarebbe il tempo e lo scopo non è questo.

Piuttosto, oggi di tutto ciò, sì, di questa idea che rimane? Ben poco. Le sue radici si sono ormai seccate. A livello globale il tutto è stato trasformato in lotta contro un’Europa per certi versi è ancor peggiore del tanto vituperato centralismo romano e con aspirazioni più nazionali che di libertà individuale. A livello particolare, beh, in tristi pellegrinaggi romani e accordi più simili a forme di stampo coloniale piuttosto che di natura pattizzia. Il resto? Una galassia di gruppi e gruppetti tanto simile al mare che dopo aver visto la morte della grande Balena bianca sì è  popolato da tanti pesciolini più o meno pallidi.

L’idea di libertà che per un momento ha scaldato le valli ed i cuori di tanti si è ormai sfumata nell’aria. Eh sì, perché questa è l’era degli 80 euro, altro che mala tempora..

TAG: Bruno Salvadori, europa, federalismo, Gianfranco Miglio, lega nord, tangentopoli, Umberto Bossi
CAT: Governo, Legislazione

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