Art. 560 cpc: quando i magistrati non rispettano la Costituzione

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8 Giugno 2019

Nonostante lo sforzo di aver modificato un articolo infame del codice di procedura civile – il 560 c.p.c.la rivoluzione compiuta non sta producendo i suoi effetti per le procedure in corso, iniziate prima dell’emanazione della legge n.12 dell’11 febbraio 2019.
Infatti i Magistrati, per richiamare la vecchia disposizione dell’art. 560 c.p.c., si avvalgono della norma transitoria, secondo cui per le procedure esecutive in corso ed iniziate prima della riforma legislativa – il nuovo 560 c.p.c. – si applica la vecchia normativa.
Ricordiamo cosa diceva il vecchio ed abrogato art. 560 cpc.
1- Notificato  il pignoramento ed avviata la procedura di vendita forzata, il Giudice dell’Esecuzione nominava il custode,il quale aveva poteri più incisivi di un ufficiale giudiziario: senza il precetto, con una semplice lettera, poteva intimare al debitore di abbandonare la sua casa.
2-Se quest’ultimo si rifiutava, il custode, con la forza pubblica e con un fabbro, poteva imporre di cambiare la serratura e scaraventare fuori dalla sua abitazione il debitore e la sua famiglia, senza pietà, anche al cospetto di bimbi, anziani,portatori di handicap, malati terminali.
Si ricordi la storia di Nonno Mariano.
Il nuovo articolo 560 c.p.c. è stato cambiato; oggi questi poteri non sono più riconosciuti al custode che non può più allontanare via dalla sua casa il debitore, almeno fino a quando non viene pronunciato il decreto di trasferimento a favore dell’aggiudicatario, ossia il compratore.
È una norma di grande civiltà riconosciuta come “Legge Bramini” e sostenuta e portata avanti da Luigi Di Maio e dal Senatore Paragone.

Essa è a difesa degli impoveriti ed è stata ritenuta una “dura mazzata” per lo strapotere bancario.
Tuttavia si applica alle esecuzioni che sono iniziate dopo l’emanazione della riforma legislativa,dunque per quelle successive all’11/2/2019.

In sede di approvazione del nuovo articolo, infatti “la famigerata manina” dei poteri forti – le banche – ha ottenuto che si inserisse la norma transitoria, secondo cui per le esecuzioni in corso – quelle sorte prima dell’approvazione del nuovo articolo 560 cpc- -dunque prima dell’ 11/2/2019 – si applica la vecchia legge.
Vi è dunque una disparità di trattamento fra i debitori che hanno subito un pignoramento prima dell’11/2/2019 – per i quali si applica il vecchio articolo 560 cpc e perciò ne subiscono gli effetti più dannosi e devastanti e possono essere scaraventati fuori dalla loro casa – e quei debitori che invece hanno avuto la notifica del pignoramento dopo l’11/2/2019.

Questi ultimi possono lasciare la loro casa solo quando viene pronunciato il decreto di trasferimento a favore del compratore aggiudicatario.
Per questo “scherzetto” della maledetta e “famigerata manina” oltre 130 mila famiglie (tante sono le esecuzioni in corso), si prospetta l’incubo di lasciare la propria abitazione, perché i burocrati Magistrati applicano la vecchia normativa dell’abrogato 560 cpc.
Ma questo è il punto: i Magistrati sono incartapecoriti, a servizio dei poteri forti, perché negano l’evidenza dei fatti e lo spirito della nuova norma.

E vediamo il perché.
a)Secondo le Preleggi, che contengono i principi generali, quando viene emanata una norma essa abroga, sostituisce quella vecchia.
Nel nostro caso se ci riferiamo ad un’esecuzione iniziata prima dell’11/2/2019 ma senza che il custode sia ancora intervenuto per sloggiare il debitore, senza che perciò si sia verificata l’immissione in possesso, per effetto del nuovo articolo 560 cpc, il custode deve rispettarne il contenuto e lasciare che il debitore stia nella sua casa almeno sino alla pronuncia del decreto di trasferimento.
Si definisce ius superveniens, diritto sopraggiunto e consente che nella successione tra norme si applica quella più favorevole alla parte più debole.
Se un fatto – per esempio l’adulterio – non è più un reato, il giudice ha l’obbligo di scarcerare il reo, anche se il fatto – l’adulterio – sia stato compiuto prima della norma che non lo ritene più reato. Infatti si applica il favor rei.
Ma i Magistrati non ci sentono, applicano la vecchia legge.
Cosa fare?
Non tutti i poveri sfrattati sono in grado di procurarsi un buon avvocato e subiscono le ingiustizie compiute dai Magistrati ormai vicini ai poteri forti.

Occorre, dunque, intervenire sul piano legislativo ed inserire nel nuovo art. 560 c.p.c. questo capoverso: “il presente articolo si applica anche alle esecuzioni in corso“.

In questo caso si abroga la norma transitoria e per oltre 132 mila famiglie ci sarà un po’ di pace.
Chiediamo a Di Maio, Paragone e Salvini  ed a tutte le forze politiche di qualunque colore di intervenire a difesa di queste povere famiglie.
In questo modo i Magistrati riottosi sono costretti a rispettare la Costituzione.
Se invece le forze politiche non intendono intervenire, allora dobbiamo attivare un’iniziativa di legge popolare ai sensi dell’art. 71 della Costituzione per l’inserimento di questo comma.

Non abbiamo altre strade contro i poteri forti.

Se il nostro appello non sortisce effetto, siamo pronti a questa iniziativa legislativa e politica.

Sergio Bramini

Biagio Riccio 

Monica Pagano

TAG: #LeggeBramini
CAT: Governo, Partiti e politici

13 Commenti

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  1. beniamino-tiburzio 5 anni fa

    Il trio che firma l’articolo è poco versato nella materia. La norma transitoria NON doveva essere approvata. Dov’era la Maggioranza al momento del voto. Se la questione di illegittimità costituzionale ” non è manifestamente infondata ” si sollevi l’eccezione. Altrimenti occorre che il Legislatore abroghi la norma di diritto transitorio. In una Stato di diritto vige la lex, ” la dura lex “, anche se corretta da una potente lobby. Senza incolpare i magistrati, che già si sono squalificati da soli. Almeno quelli imquirenti. E’ solo ipocrisia a buon mercato strapparsi le vesti per le povere 132 mila famiglie. Peraltro, la richiamata analogia con la norma di diritto penale che puniva, alcuni decenni fa, l’adulterio è penosa : il trio prima di scrivere vada a chiedere lumi a qualche matricola di giurisprudenza. Quali e quanti incapaci di governare e di informare popolano questa avventurata penisola ed eziandio queste isole ! Auguri.

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  2. lina-arena 5 anni fa

    dice bene Beniamino -tiburzio ma comunque lode al giornalista che ha sollevato il problema.Da tempo lotto per la modifica delle norme che regolano il processo di espropriazione immobiliare con particolare riferimento alle norme che consentono la riduzione del prezzo base ad ogni asta deserta.Si tratta di una forma di violazione della concorrenza mercantile perchè determina una strozzatura del prezzo di vendita dei beni pignorati che vengono venduti a prezzo vile ed a favore di speculatori che attendono l’asta deserta. I giudici sono ignoranti in tema di economia e di conoscenza delle leggi sulla concorrenza. Biksogna rendere pubblico questo atteggiamento retrivo della magistratura e criticarla ferocemente.

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  3. biagioriccio 5 anni fa

    1-Lascio le battute al vetriolo; ma il signore che sa tutto, dovrebbe spiegarci chi sarà quel Magistrato che solleverà la questione di illegittimità costituzionale, visto che questa norma non piace affatto e non la applicano nemmeno per il futuro(sic!).
    2-Il signore deve sapere che i bravi grillini non sanno neppure che cosa hanno approvato e perciò la manina ha agito indisturbata.
    3-Rimane perciò come una possibilità l’iniziativa di legge popolare.
    4-Quanto all’adulterio era solo un esempio: mai saccenti non vedono e non sentono.

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  4. biagioriccio 5 anni fa

    1-Lascio le battute al vetriolo; ma il signore che sa tutto, dovrebbe spiegarci chi sarà quel Magistrato che solleverà la questione di illegittimità costituzionale, visto che questa norma non piace affatto e non la applicano nemmeno per il futuro(sic!).
    2-Il signore deve sapere che i bravi grillini non sanno neppure che cosa hanno approvato e perciò la manina ha agito indisturbata.
    3-Rimane perciò come una possibilità l’iniziativa di legge popolare.
    4-Quanto all’adulterio era solo un esempio: mai saccenti non vedono e non sentono.

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  5. biagioriccio 5 anni fa

    1-Lascio le battute al vetriolo; ma il signore che sa tutto, dovrebbe spiegarci chi sarà quel Magistrato che solleverà la questione di illegittimità costituzionale, visto che questa norma non piace affatto e non la applicano nemmeno per il futuro(sic!).
    2-Il signore deve sapere che i bravi grillini non sanno neppure che cosa hanno approvato e perciò la manina ha agito indisturbata.
    3-Rimane perciò come una possibilità l’iniziativa di legge popolare.
    4-Quanto all’adulterio era solo un esempio: mai saccenti non vedono e non sentono.

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  6. biagioriccio 5 anni fa

    Forse il signore non sa che i Magistrati non solleveranno mai la questione di illegittimità costituzionale perché odiano questa norma e la vorrebbero sradicare dal nostro ordinamento.
    Allo stesso modo i grillini non sanno quello che hanno approvato e perciò è intervenuta indisturbata la manina, figuriamoci se abrogano la norma transitoria.
    Quanto all’esempio sull’adulterio è stato fatto proprio in ragione del comportamento dei Magistrati.
    Si risparmi le battute al vetriolo che sanno di saccenteria.
    Un caro saluto

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  7. biagioriccio 5 anni fa

    Non dice affatto bene. L’unico modo per modificare la norma è l’iniziativa di legge popolare, perché i Magistrati sono alleati delle banche ed i grillini non sanno quel che fanno.
    Un caro saluto

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  8. favordebitoris 5 anni fa

    a complemento delle motivate osservazioni di Biagio Riccio propongo il confronto fra questo articolo e un convegno di 2 giorni, che ricorda molto quelli promossi dalle case farmaceutiche per il comparaggio dei medicinali, compresa la cena di gala nella Villa Limonaia, https://messina.gazzettadelsud.it/foto/economia/2019/04/13/crediti-bloccati-strategia-comune-banche-magistratura-congresso-a-taormina-b05a1a79-53d6-4fda-ad2e-d5a5d90dcfb8/ , in questo convegno viene invece denunciato il “cash in court, il fiume di denaro immobilizzato nelle aule di giustizia in procedure esecutive infinite” e si enuncia la solita fakes sull’Europa, SENZA NEMMENO ACCENNARE ALLE CONSISTENTI TUTELE DEI CONSUMATORI E DEI DEBITORI CHE I PAESI CIVILI DELL’EUROPA ASSICURANO AI LORO CITTADINI.
    La favola per cui le banche si mettono a posto cedendo i clienti in difficoltà agli speculatori e poi è necessario permettere di monetizzare la speculazione con esecuzioni rapide e senza tutele è qualcosa di fastidioso e indecente, non merita altri commenti.
    Restano due domande:
    • chi ha pagato il viaggio, soggiorno e la cena di gala presso villa la limonaia alla trentina di relatori?
    • esiste una prestigiosa e storica rivista “Rivista dell’esecuzione forzata”, pubblicata da un editore puro, perché molti operatori del diritto preferiscono scrivere su “in Executivis”, rivista telematica pubblicata da chi sulle aste guadagna?

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  9. favordebitoris 5 anni fa

    a complemento delle motivate osservazioni di Biagio Riccio propongo il confronto fra questo articolo e un convegno di 2 giorni, che ricorda molto quelli promossi dalle case farmaceutiche per il comparaggio dei medicinali, compresa la cena di gala nella Villa Limonaia, https://messina.gazzettadelsud.it/foto/economia/2019/04/13/crediti-bloccati-strategia-comune-banche-magistratura-congresso-a-taormina-b05a1a79-53d6-4fda-ad2e-d5a5d90dcfb8/ , in questo convegno viene invece denunciato il “cash in court, il fiume di denaro immobilizzato nelle aule di giustizia in procedure esecutive infinite” e si enuncia la solita fakes sull’Europa, SENZA NEMMENO ACCENNARE ALLE CONSISTENTI TUTELE DEI CONSUMATORI E DEI DEBITORI CHE I PAESI CIVILI DELL’EUROPA ASSICURANO AI LORO CITTADINI.
    La favola per cui le banche si mettono a posto cedendo i clienti in difficoltà agli speculatori e poi è necessario permettere di monetizzare la speculazione con esecuzioni rapide e senza tutele è qualcosa di fastidioso e indecente, non merita altri commenti.
    Restano due domande:
    • chi ha pagato il viaggio, soggiorno e la cena di gala presso villa la limonaia alla trentina di relatori?
    • esiste una prestigiosa e storica rivista “Rivista dell’esecuzione forzata”, pubblicata da un editore puro, perché molti operatori del diritto preferiscono scrivere su “in Executivis”, rivista telematica pubblicata da chi sulle aste guadagna?

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  10. lina-arena 5 anni fa

    Il vero scandalo consiste nella riduzione d el prezzo dopo ogni asta deserta. In questo modo gli immobili vengono regalati a speculatori che seguono il procedimento e attendono l’asta deserta. E’ ignobile poi il fatto che il debitore è messo all’oscuro di ogni atto posto in essere dal professionista delegato. Anzi, vi è l’ntimazione di non rivelare nulla circa gli atti compiuti per la vendita. In altri termini, il debitore è messo all’oscuto e deve subire una vera e propria spoliazione. I magistrati sono partecipi di questo spoglio e non capiscono la questione economica della concorrenza che favoriscono sul piano delle vendite immobiliari. C’è chi scrive che sono asserviti al potere delle Banche. Ma credo che sono asserviti perchè non hanno coscienza del loro lavoro e non capiscono il signficato del tipo di economia e del sistema economico in cui operano. Favoriscono catene di agen ti immobiliari che rubano gli immobili ad un prezzo vile per poi rivenderli al prezzo stimato dal CTU. Vi è una palese difformità tra le norme che regolano il processo e quelle che dovrebbero regolare la concorrenza di mercato .Il senatore Urso ha mostrato di aver capito qual è il punto che rende le leggi incostituzionali e pare che abbia intenzione di proporre al governo un intervento. La legge di iniziativa popolare rfichiede tempi lunghi. Dovrebbero gli avvocati sollevare le eccezioni di incostituzionalità e sostenerle presso giudici che abbiano un minimo di conoscenza delle leggi di mercato. E poi è ignobile la trafila di avvocati e notai che vendono i beni pignorati., Per questa gente proporrei la formazione di un albo a parte. Gli avvocati che fanno questo mestiere non sono avvocati. Sono collaboratori di usurai. Io li considero tali.

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