Sanzioni alla Russia, la lista dei nomi

16 Ottobre 2018

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, riferendo in Senato alla vigilia del Consiglio europeo del prossimo mercoledì, ha ribadito la contrarietà del Governo italiano alle sanzioni imposte dalla UE alla Russia. Sostiene danneggino le imprese italiane e la società civile russa. Questo tuttavia è falso. Le sanzioni non colpiscono la società civile russa ma gli asset della criminalità di regime: persone, armi, patrimoni finanziari di una lista precisa di persone.

Il Popolo russo, la “società civile” che sta a cuore al propagandiere del Governo del Cambiamento non è minacciata dall’Unione europea, ma dal regime autoritario e liberticida di Vladimir Putin, lo statista gajardo apprezzato da difensori dei diritti umani e civili del calibro di Alessandro Di Battista e Marcello Foa. Lo stesso Putin che manda i suoi in giro ad ammazzare gente come se The Americans fosse realtà. Infatti lo è.

L’Europa ha deciso di sanzionare la Russia non perché le stia antipatico Putin, ma perché Putin è entrato in Ucraina, ha occupato con i carri armati la Crimea – un territorio sovrano – e lo ha annesso a sé facendo diventare un pezzo di Ucraina, Russia. L’Europa, noi, abbiamo difeso un principio elementare dell’ordine mondiale, l’inviolabilità territoriale. Lo stesso che impedisce all’Austria, nonostante la tentazione, di scavalcare il confine.

La Ue non ha sanzionato i russi, né bloccato le esportazioni delle aziende italiane in Russia. Ha bloccato la vendita di armi, di tecnologia militare e gli asset finanziari di alcuni indesiderati – di nuovo, la lista è qui  – a cui è stato anche vietato l’ingresso in territorio UE. Ci mancano, questi brutti ceffi? Vorremmo provare anche noi l’ebrezza di una ex spia avvelenata col Polonio al bar sotto casa?

Le sanzioni Ue colpiscono solo persone e attività criminali. Non si capisce quale sia, secondo il prof Conte, il beneficio per l’Italia nel rendere impuniti i crimini che lo Stato russo compie ai danni di stati, individui, istituzioni sovrane, attraverso atti violenti e repressivi; e quale sia il vantaggio per gli italiani nel lasciare circolare in Europa, impunemente, i sicari di un regime che non ha alcuna paura nel dimostrarsi assassino. Non si capisce nemmeno se e in che modo il governo italiano ritenga il torto di Putin tutto sommato degno di un condono. Anzi, meglio: di una “pace giuridica”.

@kuliscioff

TAG: condono, Consiglio Europeo, Giuseppe Conte, governo del cambiamento, putin, sanzioni russia, Unione europea
CAT: Governo, Russia

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