Il pericoloso virus delle fakenews

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25 Febbraio 2020

I medici e gli operatori sanitari, gli amministratori e gli scienziati stanno combattendo il Coronavirus ed è opportuno che siano loro a decidere come agire nel modo più coordinato ed efficiente possibile: nel frattempo, tutti noi possiamo combattere un altro virus, non meno pericoloso, quello delle fakenews.

Le fakenews – giova ricordarlo – non sono le opinioni che ciascuno di noi può farsi – più o meno ingenuamente, ma sempre legittimamente – sul fenomeno che stiamo vivendo: si tratta invece di tentativi consapevoli di inquinare l’opinione pubblica attraverso atti di manipolazione della realtà che circolano sui social media per i fini più vari, dalla mitomania all’azione politica, dal perseguimento di ricavi pubblicitari prodotti dal traffico su un sito web ad un distorto senso dell’umorismo. Di fronte a notizie false e con tali obiettivi, condividerli ed accrescerne la diffusione è dunque un atto di responsabilità che ciascuno di noi deve fare proprio.

I casi più assurdi in cui mi sono imbattuto in questi giorni sono i seguenti.

1) L’Amuchina fai-da-te, operazione dai contorni inefficaci e inopportuni, puntualmente spiegata dal chimico Dario Bressanini [link].

2) La notizia di un contagio a Chieri riportato da un falso screenshot del sito de La Stampa, poi chiarita dallo stesso quotidiano [link].

3) Messaggi che circolano via WhatsApp di contagi a Castelfranco Veneto e a Conegliano: il loro propagarsi sugli instant messenger li rende ancora più pericolosi perchè meno soggetti al controllo che ciascuno di noi, sui social media, può esercitare, ivi inclusa la riprovazione sociale. Le Autorità Sanitarie locali denunceranno i responsabili come riporta un quotidiano locale [link].

4) La falsa dichiarazione da parte di Enrico Mentana in merito al fatto che sia un peccato che il Coronavirus abbia attaccato la parte produttiva del Paese. Ed in questo caso Mentana non si limiterà a trollarne i responsabili, come annunciato su Instagram.

5) Migranti andati a prendere in Niger – un Paese senza controlli – da parte del Governo, notizia svelata come bufala dal Fatto Quotidiano [link].

Se, grazie ad un accordo fra i principali social network e il Ministero della Salute, oggi viene suggerito a tutti coloro che stanno facendo su quelle piattaforme ricerche sul Coronavirus di informarsi i canali ufficiali, noi stessi possiamo contribuire all’igiene dell’informazione segnalando i post che individuiamo falsi: basta cliccare sul menù a tendina in alto a destra del post e indicarlo come notizia falsa.

TAG: coronavirus, fakenews
CAT: Innovazione

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