Infinite link: il caso Volkswagen e la moderna incapacità di stare sul pezzo

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30 Settembre 2015

Vorrei ‘approfittare’ dello scandalo che ha coinvolto la Volkswagen [e non solo lei] per fare un ragionamento di metodo più che di merito; non c’è organo di informazione che non si stia occupando della vicenda, e non ho le competenze tecniche o finanziarie per aggiungere qualcosa di serio.

Mi interessa invece approfondire il modo in cui le grandi questioni che vengono poste all’attenzione della pubblica opinione vengono masticate e discusse in giro.

In giro, sí: in ufficio, al bar, a casa, a cena.

In questo senso parlare di Volkswagen o di trota salmonata non fa alcuna differenza, perché la caratteristica principale [se non ormai quasi unica] di tutte le discussioni é quella di non riuscire più a stare sul pezzo, dove per ‘stare sul pezzo’ intendo tenere il punto senza andare immediatamente altrove o addirittura fuori tema.

È chiaro che una discussione è tanto più bella quanto capace di arricchirsi con nuove argomentazioni: una bella serata o una bella chiacchierata sono tali perché capaci di aggiungere elementi pertinenti all’argomento iniziale, no?

Il problema è che negli ultimi anni questa cultura del link infinito si è  affermata a tal punto da rendere l’argomento iniziale quasi solo un pretesto per divagare. Internet, il web, i Social sono la cassa di risonanza per questa cacofonia di link continui, rimbalzo dopo rimbalzo.

Ora, prendo Volkswagen e do per assunto che la casa automobilistica tedesca ha ‘barato’ sulla reale quantità  delle emissioni inquinanti prodotte dalle sue auto.

Ok? Il punto è questo.

Nella settimana seguita allo scoppio del caso ho assistito ad una serie infinita di link che hanno spostato immediatamente il baricentro della questione.

La cosa sfiancante per un analista [che io non sono, ma tant’è: é sfiancante lo stesso] é che in effetti non esiste più un baricentro e mai potrà mai esistere se il criterio di discussione é un link permanente. Non é dibattere, é giocare al gioco delle associazioni: macchina, lamiera, fabbrica, tuta blu, cielo, nuvole, uccellini, nido, albero..

Così si dice Volkswagen e parte il gioco:

 

·        Hai capito i Tedeschi, sempre col Ditano alzato.. [Link ‘politico’]

 

·        Hanno beccato loro ma lo fanno tutti..[Link ‘sociologico generalista’]

 

·        Ridete, ridete, intanto il danno economico si farà sentire anche per noi.. [Link ‘economico’]

 

·        Bene, così imparate a non andare in bicicletta..[Link ‘green economy’]

 

·        E’ tutto uno schifo, devono marcire tutti in galera [Link ‘apocalypse now’]

 

Il problema non è costituito dal dato di fatto in sé, ma dallo scattare immediato dei link sopra citati che non permette di dare la benché minima forma analitica al ragionamento.

Ne consegue che non c’è più un prima ma solo un adesso, ma se c’è solo un adesso non c’è profondità, ed è tutto un navigare in superficie tra un’onda e un’altra.

Partiamo dal fatto che hanno scoperto una frode. Capiamo informandoci sul chi, come, cosa, quando [Il perché è del tutto evidente e riguarda la solita montagna di denaro] e poi, dopo, facciamo scattare i link.

Dopo, non subito.

O vivremo solo di meme, e la promessa di una rete che aiuta e promuove la conoscenza sarà come le centraline della Volkwagen: farlocca.

 

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TAG: Facebook, giornalismo, informazione, link, media, meme, social network, twitter, volkswagen
CAT: Inquinamento, Media

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